domenica 30 giugno 2013

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Prima lettura

Dal primo libro dei Re

In quei giorni, il Signore disse a Elìa: «Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto».
Partito di lì, Elìa trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te».
Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Sei tu, Signore, l’unico mio bene.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Seconda lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati

Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.

Parola di Dio

+ Dal Vangelo secondo Luca

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.          
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Il Signore ci ha liberato dalla schiavitù del peccato e ci chiede di continuare a vivere da uomini liberi.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore dacci il coraggio della libertà.

1. Perché la nostra fedeltà al tuo insegnamento e la nostra capacità di metterlo in pratica non si esprimano solo a parole. Preghiamo.
2. Perché la sicurezza di essere amati da te ci aiuti a non rifiutare nessuno. Preghiamo.
3. Perché l’amore con cui ci hai donato la vita ci aiuti a comprenderne il significato e ad apprezzarne il valore. Preghiamo.
4. Perché la tua scelta di lasciarci la nostra libertà ci sia da esempio per combattere tutte le situazioni in cui qualcuno vuole privarcene. Preghiamo.

O Padre, la tua grandezza supera il nostro cuore e la nostra legge, aiutaci a ricercarla sempre e a trarne sicurezza. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.





sabato 29 giugno 2013

SABATO SOLENNITA’ DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO

Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli

In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua.
Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere.
Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Alzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L’angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione.
Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si allontanò da lui.
Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Il Signore mi ha liberato da ogni paura.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.      

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

Seconda lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Parola del Signore

RIFLESSIONI

Veramente lo Spirito Santo illumina la mente e il cuore di chi lo invoca sinceramente e con il cuore!
Mi è capitato spesso di leggere, comprendere la parola di Dio che mi è stata rivolta, meditarla per confrontare la mia condotta di vita con la Parola ebbene, diverse volte non sono riuscito a scoprire niente del suo contenuto. Pregando, invocando lo Spirito Santo, la mente e il cuore si sono incominciati ad aprire alla Parola ed essere illuminati da quella Parola che prima era impenetrabile. Non diceva niente alla mia vita, non riuscivo a scoprire il messaggio contenuto per me e per coloro ai quali era mandato.
Oggi meditando, scrutando le letture della solennità dei santi Apostoli Pietro e Paolo, non riuscivo a penetrare minimamente nel messaggio contenuto in essa. Pregando, chiedendo al Signore di illuminarmi col suo Santo Spirito è incominciato a sorgere in me qualcosa di nuovo. E’ stato come un lampo grande che ha illuminato il mio cuore. Ciò che è capitato l’ho preso come messaggio per questo momento particolarissimo della mia vita sacerdotale e mi sono incominciato a domandare: Cosa ho fatto per me, per gli altri e per la chiesa in tutti questi anni di sacerdozio?
Mi sono incominciato a vedere nella persona di Erode, col mio modo di fare, di parlare, di esercitare il mio ministero, invece di diffondere la conoscenza di Cristo, la soffocavo. Un bel giorno il Signore mi diede un violentissimo scossone e risvegliò tutto ciò che in me si era assopito. Sfolgorò anche per me, ancora una volta la luce del Signore e mi tirò fuori da quel modo di essere sacerdote.
Dopo ho visto la realtà della mia situazione sacerdotale al termine dei miei giorni. Il Signore mi invita a non guardare al passato come e l’ho vissuto! Vuole che vivo questi giorni della mia vita combattendo la battaglia e perseverare nella fede che mi darà la giusta ricompensa. Il Signore mi è stato vicino, anche quando io non avvertivo la sua vicinanza, e mi ha aiutato e mi aiuterà a portare a termine la buona battaglia.
Per tutto questo è necessario che io tenga presente e dico sempre alla sua domanda: Chi sono Io per te? Tu sei il Cristo di Dio!
Il Signore ha voluto farmi vedere in questi brani il senso della mi vita e come io l’ho vissuta. Non mi ha condannato, né mi ha abbandonato, mi ha dato la certezza della sua misericordia. Cosa che farà con tutti quelli che riconoscono che Gesù è IL CRISTO DI DIO.

Preghiera dei fedeli

Gesù nel Vangelo viene riconosciuto da Pietro come il Messia. Chiediamo al Padre di rendere anche noi capaci di riconoscere in Gesù il salvatore del mondo, l’inviato di Dio e Signore della nostra vita.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa non mostri al mondo soltanto le rughe di un’organizzazione terrena, ma lasci intravedere una comunità operosa di discepoli fedeli al Signore Gesù. Preghiamo.
2. Per il Papa, perché sappia aprirsi all’azione dello Spirito al fine di essere pastore e guida della Chiesa che Gesù gli ha affidato. Preghiamo.
3. Perché i cristiani sappiano incarnare la logica del vangelo, vivendo con sobrietà e aderendo ai valori della carità, dell’unità, della responsabilità. Preghiamo.
4. Per i battezzati che oggi sono privi del sostegno della fede, perché incontrino cristiani veri e credibili, innamorati di Gesù Cristo, che li richiamino alla possibilità di una autentica conversione. Preghiamo.
5. Per la nostra comunità, perché rimanga unita anche quando la croce ferisce e prova la fede, testimoniando l’amore per il Signore anche nelle difficoltà. Preghiamo.

O Padre, tu sai come siamo attaccati alle nostre cose, ai nostri progetti, al nostro individualismo. Dacci una fede autentica e sincera, affinché sappiamo edificare la tua Chiesa, vivendo da fratelli, nell’obbedienza alla tua volontà e nella logica del tuo amore. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.


venerdì 28 giugno 2013

SOLENNITA’ SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI (Messa della Vigilia)

Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio.
Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.
Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò.
Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.

I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Seconda lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, vi dichiaro che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non mentisco.

Parola di Dio

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

[Dopo che si fu manifestato risorto ai suoi discepoli,] quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio.
E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore

RIFLESSIONI

La vita dell’uomo, fin dall’inizio della sua creazione da parte di Dio, è stata un progetto di amore lo sarà sempre anche dopo la fine dei tempi.
Per questo il rapporto tra il Creatore e le creature deve essere sempre un rapporto di amore.
Gesù disse alle folle durante la sua evangelizzazione che non era venuto ad abolire la legge e i profeti, era venuto per darle compimento. Il compimento dato è “AMORE”!
L’amore è in ogni essere vivente, solo che è molto difficile viverlo, donarlo, praticarlo! La causa che impedisce di dare amore è la concupiscenza che il peccato ha lasciato nella natura umana, per superare questa difficoltà, è necessario essere in continua comunione con Dio, mediante una condotta di vita attenta, sobria, umile e obbediente alla sua volontà.
Oggi, vigilia della solennità dei santi Pietro e Paolo, il Signore a ma, a voi che leggete e ascoltate, fa le stesse domande che fece a Pietro: MI AMI TU PIU’ DEGLI ALTRI? Possiamo, tutti, rispondere come Pietro: Signore, Tu lo sai che ti amo!

Non guardiamo al passato, perché il passato non ci appartiene più. Non scoraggiamoci per le nostre debolezze avute! Diciamo, con cuore sincero: Signore io ti amo, e incominciamo a mettere in pratica questo amore! Incominciamo ad amore tutti! Specialmente quelli che non siamo riusciti mai ad amare! 
VENERDI’ DELLA XII SETTIMANA DEL T. O. – MESSA DEL MATTINO
(la sera la messa della solennità dei santi Apostoli)

Prima lettura

Dal libro della Gènesi

Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse:
«Io sono Dio l’Onnipotente: cammina davanti a me e sii integro».
Disse [di nuovo] Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione. Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra voi ogni maschio».
Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarài tua moglie, non la chiamerai più Sarài, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni, e re di popoli nasceranno da lei».
Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «A uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all’età di novant’anni potrà partorire?». Abramo disse a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!». E Dio disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui. Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso: dodici principi egli genererà e di lui farò una grande nazione. Ma stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data l’anno venturo».
Dio terminò così di parlare con lui e lasciò Abramo, levandosi in alto.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Benedetto l’uomo che teme il Signore.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guardati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».

Parola del Signore 

RIFLESSIONI

Nelle riflessioni degli ultimi due giorni, il Signore ha dato come materia alla nostra meditazione argomenti molto importanti che li riporto: 1° Guardatevi dai falsi profeti … , 2° Non chi dice Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli … Oggi dona di meditare sulla guarigione di un lebbroso.
L’ammalato di lebbra si avvicina a Gesù, aprendosi un varco tra la folla e gli chiede subito: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Gesù, senza proferire parola, lo toccò e subito la lebbra lo lasciò, fu guarito totalmente.
La lebbra è una malattia che avvolge tutte le membra del corpo umano, è molto grave e l’ammalato di lebbra viene isolato dalla società, non può stare con gli altri perché la malattia è infettiva al massimo.
Il peccato che viene commesso, è paragonato a questa malattia in quanto il peccato colpisce tutte le membra del corpo di chi lo commette e i membri della società. Il peccato ha un effetto devastante su tutto il creato, animato e inanimato, sull’umanità e sul natura creata. Le conseguenze del peccato sono devastanti.
Sono certo di non esagerare se dico: per un peccato non commesso, si attirano infinite benedizioni di Dio su tutto il creato; per un peccato commesso si attirano infinite maledizioni su tutto il creato.
In questi tempi si stanno vivendo le conseguenze di tanti peccati che senza alcuna vergogna si commettono anche pubblicamente. Non sto qui a menzionare quello che si vede non solo sugli schermi, ma anche pubblicamente per le strade e in certi locali! E’ Una vergogna al pudore e alla decenza pubblica!

Preghiera dei fedeli

Fratelli, il Signore è venuto particolarmente per soccorrere i peccatori. coscienti della nostra debolezza, presentiamogli le necessità del nostro tempo e della nostra vita. Preghiamo insieme e diciamo:

Risana, o Padre, le nostre ferite.

La Chiesa ha ricevuto dal Signore il compito di essere madre e maestra: preghiamo affinché sia sempre pronta a medicare le ferite dell'uomo, per guarirlo dal peccato e guidarlo al bene. preghiamo
I popoli del terzo mondo sono ancora afflitti dalla piaga della lebbra: preghiamo affinché la giustizia e la carità costruiscano l'uguaglianza effettiva tra gli uomini. preghiamo
Il mondo della medicina è in continuo progresso. preghiamo affinché la crescita della preparazione tecnica sia accompagnata dal rispetto e dall'amore verso gli ammalati. preghiamo
Molti nostri fratelli soffrono di malattie incurabili: preghiamo affinché la benevolenza di Dio e le carità degli uomini ricolmi i loro cuori e li ripaghi di ogni sofferenza. preghiamo
Spesso il peccato ci toglie pace e serenità: preghiamo affinché impariamo ad avvicinarci con più fiducia al Signore, fonte di perdono e di vita nuova. preghiamo
Per gli ammalati della nostra comunità. preghiamo
Per i poveri e gli emarginati del nostro quartiere. preghiamo

O Signore, che ci hai dato l'eucaristia per farci vivere in comunione con te, guida e assisti il tuo popolo affinché testimoni sempre la vita nuova che gli hai donato. Per cristo nostro Signore. Amen.


giovedì 27 giugno 2013

GIOVEDI’  DELLA XII SETIMANA DEL T. O.

Dal libro della Gènesi

Sarài, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, Sarài disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli».
Abram ascoltò l’invito di Sarài. Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nella terra di Canaan, Sarài, moglie di Abram, prese Agar l’Egiziana, sua schiava, e la diede in moglie ad Abram, suo marito. Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei.
Allora Sarài disse ad Abram: «L’offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho messo in grembo la mia schiava, ma da quando si è accorta d’essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!». Abram disse a Sarài: «Ecco, la tua schiava è in mano tua: trattala come ti piace». Sarài allora la maltrattò, tanto che quella fuggì dalla sua presenza.
La trovò l’angelo del Signore presso una sorgente d’acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, e le disse: «Agar, schiava di Sarài, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Fuggo dalla presenza della mia padrona Sarài». Le disse l’angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». Le disse ancora l’angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla, tanto sarà numerosa».
Soggiunse poi l’angelo del Signore:
«Ecco, sei incinta:
partorirai un figlio
e lo chiamerai Ismaele,
perché il Signore ha udito il tuo lamento.
Egli sarà come un asino selvatico;
la sua mano sarà contro tutti
e la mano di tutti contro di lui,
e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli».
Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito. Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Rendete grazie al Signore, perché è buono.

Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Chi può narrare le prodezze del Signore,
far risuonare tutta la sua lode?

Beati coloro che osservano il diritto
e agiscono con giustizia in ogni tempo.
Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo.

Visitami con la tua salvezza,
perché io veda il bene dei tuoi eletti,
gioisca della gioia del tuo popolo,
mi vanti della tua eredità.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demoni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

Parola del Signore

RIFLESSIONI

Il vangelo di oggi è la continuazione del brano di ieri. Il Signore ieri ha voluto mettere tutti in guardia dei falsi profeti dicendo: vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li conoscerete!
Perché il Signore ha voluto mettere tutti in guardia dai falsi profeti. Oggi sono molti che predicano un falso cristo e lo fanno per interesse, per essere gratificati, per essere osannati, applauditi e “accolti come salvatori della patria”. Lo fanno anche per interesse economico. Per estorcere tramite magie e altri inganni.
Oggi il vangelo inizia con questa esclamazione: Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”.
Con queste parole e con il dialogo che segue tra costoro e Gesù, si può comprendere come è facile essere ingannati dai falsi profeti e come è necessario chiedere continuamente al Signore di farci essere sempre nella sua verità, non lasciarci ingannare e non ingannare mai nessuno a nostra volta.
Il diavolo è un fine ingannatore. E’ capace di fare anche il bene per ingannare i pusillanimi, cioè ingannare tutti quelli che hanno una fede non molto radicata per trarli in inganno. Se la falsità dei frutti, delle opere compiute dai falsi profeti, non si riescono a vedere, a scoprirli durante gli anni della vita terrena, verranno fuori nel tremendo giudizio di Dio al termine della vita terrena! “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Abbiamo profetato nel tuo nome, abbiamo operato prodigi e miracoli, abbiamo scacciato anche i demoni nel tuo nome …  Gesù ribadisce: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Nessuno abbia a cadere in questo “diabolico” inganno: vivere iniquamente il credo cristiano. Ho detto “DIABOLICO INGANNO” perché è proprio il demonio, principe di ogni inganno, a farci credere di operare nel nome di Gesù quando invece si opera nel nome “suo”.
Quand’è che si opera nel nome del diavolo?
Quando fatta un opera buona, di qualsiasi tipo, ci si attribuisce meriti, onori, benedizioni a sé stessi e si dimentica che solo a Gesù spetta ogni gloria, onore e benedizione nei secoli.
Come si possono evitare questi pericoli e inganni? Mettendo in pratica o sforzandosi di farlo: chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Solo con un cuore obbediente possiamo adempiere la volontà del Padre, anche quando su di noi dovessero abbattersi la pioggia, il vento, i flutti delle prove e delle avversità, perché siamo fondati sulla roccia. Niente può prevalere su chi si abbandona in Gesù.

Preghiera dei fedeli

Fratelli, preghiamo il Padre, perché ci doni la fedeltà e la coerenza necessarie per costruire la nostra casa sulla roccia, dicendo:

Guida, Padre, il nostro cammino.

- Per il popolo di Dio, perché la frequenza ai sacramenti e l'obbedienza al vangelo siano stabile fondamento della sua missione nel mondo. Preghiamo.
- Per i giovani, perché lo Spirito susciti in molti di loro la forza di corrispondere alla chiamata al sacerdozio e alla vita religiosa. Preghiamo.
- Per i giovani sposi, perché fondino la loro unione sulla grazia del sacramento ricevuto e sulla ricerca di una comunione perfetta nello spirito e nel corpo. Preghiamo.
- Per quanti sono in ricerca della verità, perché la lealtà verso se stessi e il desiderio di realizzarsi li spinga ad avvicinarsi al Cristo redentore. Preghiamo.
- Per noi qui riuniti in assemblea, perché non basiamo la costruzione del futuro sulle nostre buone intenzioni, ma sull'adesione a Cristo presente nell'eucaristia e nella Chiesa. Preghiamo.
- Per chi è senza casa. Preghiamo.
- Per le famiglie della nostra parrocchia. Preghiamo.

O Dio, che ami e proteggi chi compie la tua volontà, non guardare alla nostra debolezza, ma alla sincerità del nostro impegno a completare l'opera della tua creazione. Per Cristo nostro Signore. Amen.


mercoledì 26 giugno 2013

MERCOLEDDI’  DELLA XII SETTIMANA  DEL  T. O.

Prima lettura
                                                       
Dal libro della Gènesi

In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande».
Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede».
Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi.
In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram:
«Alla tua discendenza
io do questa terra,
dal fiume d’Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate».

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.

Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.

Canto al Vangelo (Gv 15,4.5)
Alleluia, alleluia.
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore;
chi rimane in me porta molto frutto.
Alleluia.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

Parola del Signore

RIFLESSIONI

Quando più vado avanti a commentare, con le mie capacità, la parola del giorno, mi sento sempre più avvolto e coinvolto dalla parola stessa. Non so se anche agli altri assidui lettori e commentatori produce lo stesso effetto.
E’ sempre una scoperta nuova il contenuto morale della parola di Dio, nel senso che dà risposte idonee alle situazioni che si vivono. Se tutti ci esercitassimo nella lettura e meditazione, nel commento alla parola di Dio, saremmo certamente più buoni, più generosi, più misericordiosi, più comprensivi verso tutti. E’ il frutto che scaturisce dalla parola stessa.
Riflettendo un po’ sul brano del vangelo e anche sulla prima lettura, vengano fuori molti insegnamenti, molte risposte ai tanti fatti della vita che capitano a chiunque. Ne elenco alcuni, sempre secondo il mio modo di confrontarmi con la Parola.
La prima lettura è una continua manifestazione di ubbidienza da parte di Abramo verso il Signore, anche se ad cosa chiede una prova alle promesse che il Signore gli fa.  Nel vangelo si è invitati ad essere prudenti, saggi, attenti, a compiere tutto con saggezza. Non lasciarsi ingannare dalle apparenze che uno può avere. Scrutare se è leale e veritiero per non lasciarsi entusiasmare da ciò che vede l’occhio del corpo, l’occhio della carne. Capire lo spirito che c’è in ogni persona e non correre il rischio di essere ingannati da falsi comportamenti. Questi sono i falsi comportamenti dei profeti di cui fa riferimento Gesù nel vangelo. Oggi il mondo è pieno di falsi profeti che ingannano con facilità coloro che vivono nella semplicità. Prima di aderire alle loro idee, ai loro discorsi, al loro modo di agire, è necessario scrutare il loro cuore e le loro opere. Con un po’ di attenzione al parlare e all’agire di costoro si può capire chi sono, di che pasta sono fatti. Non si può raccogliere uva dalle spine, è detto nel vangelo, né fichi dai rovi. L’albero si conosce dal frutto che porta! Albero buono porta frutti buoni. Albero cattivo porta frutti cattivi. Da un animo perverso, ingannatore, ipocrita, omicida, maligno non si possono avere frutti di amore, verità, lealtà, sincerità e così via. Porterà sempre frutti che ingannano gli altri e deludano quelli che avevano creduto in loro. Quante volte davanti a delle situazione simili verificate nella nostra vita si è detto “Ti credevo un amico vero, sincero”! E si è chiuso ugni rapporto.

Preghiera dei fedeli

Dio Padre vuole la salvezza di ogni uomo. Affinché si compia questa promessa, diciamo insieme:
Dio, fonte di ogni bene, ascoltaci.

Per la santa Chiesa, perché l'azione dello Spirito la aiuti a condividere le esigenze dell'uomo contemporaneo e ne ravvivi l'apertura missionaria al mondo. Preghiamo:
Per i sacerdoti e i religiosi, perché l'ideale dell'imitazione di Cristo li faccia guide sicure e generatori fecondi della comunità cristiana. Preghiamo:
Per la fame nel mondo, perché la solidarietà dei più ricchi sia offerta con gratuità per attuare la giusta perequazione dei beni. Preghiamo:
Per la famiglia, perché crescano in essa la consapevolezza e le ragioni della sua unità voluta da Dio, a vantaggio della persona e per il bene della civiltà. Preghiamo:
Per tutti i cristiani, perché il loro impegno sociale sia testimonianza viva del rinnovamento umano prodotto dall'incontro con Cristo. Preghiamo:
Per ottenere il dono del discernimento. Preghiamo:
Per chi abitualmente usa la violenza. Preghiamo:


O Dio, ricco di sapienza e di misericordia, la tua gloria è l'uomo che vive. Donaci di aderire con tutto il cuore e con tutta l'anima al messaggio evangelico, affinché con sapienza lavoriamo alla costituzione del tuo regno sulla terra. Per Cristo nostro Signore. Amen.