martedì 30 luglio 2013

Martedì della XVII settimana del T. O.

Prima lettura

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell’accampamento, a una certa distanza dall’accampamento, e l’aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell’accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore.
Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all’ingresso della sua tenda: seguivano con lo sguardo Mosè, finché non fosse entrato nella tenda. Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all’ingresso della tenda, e parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all’ingresso della tenda, e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all’ingresso della propria tenda.
Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico. Poi questi tornava nell’accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall’interno della tenda.
Il Signore scese nella nube [sul monte Sinai], si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».
Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua. Egli scrisse sulle tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Misericordioso e pietoso è il Signore.

Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.

Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.

Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

La nostra preghiera si unisce a quella della Chiesa che celebra e rinnova il mistero della morte e risurrezione di Cristo. Con lui innalziamo a Dio le nostre suppliche, dicendo:
Ascolta, Signore, la nostra preghiera.

Perché la comunità cristiana, assistita dallo Spirito di verità, accolga e valorizzi tutto ciò che è buono, vero e giusto. Preghiamo:
Perché i governanti e i pubblici amministratori collaborino alla diffusione del regno di Dio promuovendo gli ideali della giustizia e della pace. Preghiamo:
Perché i responsabili dell'opinione pubblica favoriscano la crescita delle persone, educandole alla distinzione del bene e del male. Preghiamo:
Perché coloro che soffrono per la presenza operante del male nel mondo, incontrino fratelli che li illuminano e li incoraggino. Preghiamo:
Perché ciascuno di noi, con il discernimento e il rinnovamento personale, compia scelte chiare alla luce degli insegnamenti di Gesù e della Chiesa. Preghiamo:
Perché otteniamo il dono della pazienza e della misericordia.
Perché facciamo crescere la Parola dentro di noi.


O Signore, buono e pietoso, donaci uno spirito nuovo che sappia riconoscere in ogni avvenimento della storia la tua mano provvidente, che porta tutto a compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

lunedì 29 luglio 2013

29 luglio Santa Marta (m)

Prima lettura

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito.
E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi.
Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Parola del Signore.

Oppure

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Accogliere, ascoltare, servire Gesù che viene è il senso della vita cristiana. Vivendo insieme l'atteggiamento di Marta e di Maria chiediamo:
Signore, donaci un cuore attento.

Perché la Chiesa diventi la tenda in cui tutti gli uomini si sentano accolti e amati. Preghiamo:
Perché ogni battezzato viva le opere di misericordia come un dovere amoroso. Preghiamo:
Perché il nostro atteggiamento umile e servizievole cementi l'unione in famiglia, fra amici, e in ogni occasione d'incontro. Preghiamo:
Perché i cristiani imparino a dosare i tempi della loro giornata, riservandone la primizia alla lode del Signore. Preghiamo:
Perché l'accoglienza di Gesù nell'eucaristia e nella sua parola ci insegni a prediligere l'essenziale della vita. Preghiamo:
Per le madri di famiglia.
Per chi, nelle comunità, compie i servizi più umili.


O Dio, che hai promesso di essere nostro ospite fino alla fine dei tempi, donaci di saperti riconoscere e servire nei fratelli, e fà che rimaniamo in te, pur nella stretta quotidiana di mille occupazioni. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, che con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

domenica 28 luglio 2013

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Prima lettura

Dal libro della Gènesi

In quei giorni, disse il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!».
Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore.
Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».
Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque».
Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci».

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita;
contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano.

La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.

Seconda lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi

Fratelli, con Cristo sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.
Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce.

Parola di Dio

+ Dal Vangelo secondo Luca

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Parola del Signore

RIFLESSIONI

La parola di oggi invita ad avere e a credere nelle misericordia di Dio. Per poter avere e credere nella misericordia di Dio bisogna entrare in confidenza con il Signore. Se non si ha questa confidenza, questa semplicità, non si otterrà mai niente dal Signore.
La Sacra scrittura dice: Un cuore semplice è gradito a Dio. Nessuno può avere il cuore semplice, se Dio non lo dona Lui. E non lo dona gratuitamente, lo dona a chi lo chiede e con insistenza e con fede.
Nella prima lettura risplenda la semplicità, la confidenza e l’ardire di Abramo. Chiede con insistenza al Signore di non mettere in atto il proposito di distruggere le città di Sodoma e Gomorra se nelle città ci sono delle persone giuste e non meriterebbero il castigo dei peccatori. Davanti a tanta insistenza e semplicità da parte di Abramo, il Signore trattiene il braccio della giustizia divina e non punisce gli abitanti delle tue città. Davanti alla preghiera di intercessione fatta con insistenza, il Signore perdona i peccati usando misericordia.
Anche il vangelo è una pagina di grande insegnamento sulla preghiera e sulla sua insistenza. L’amico, che a notte fonda, a causa di una visita imprevista, va a chiedere un pane a un amico. Viene soddisfatta la richiesta per l’insistenza avuta nella richiesta, ed è un uomo che si è lasciato vincere dall’insistenza avuta. Tanto più il Padre Celeste che ama e vuole il bene di tutti.
Chiediamo allo Spirito Santo di insegnarci a pregare e a pregare con insistenza e semplicità.  

Preghiera dei fedeli

Gesù ci insegna ad avere fiducia nel fatto che il Padre sempre ascolta le nostre invocazioni.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, insegnaci a chiamarti Padre.

1. Perché non ci stanchiamo mai di cercare e di chiedere giustizia. Preghiamo.
2. Perché sappiamo sempre che l’unica rottura che può recidere il nostro rapporto col Padre è il nostro rifiuto. Preghiamo.
3. Perché siamo sempre coscienti che nel nostro battesimo siamo entrati a far parte di una comunità nella quale ci rivolgiamo ad un unico Padre. Preghiamo.
4. Perché impariamo ad accogliere l’immagine di Dio che ci è rivelata nel Vangelo. Preghiamo.

O Padre, la tua volontà di chiamarci “figli” supera la nostra capacità di riconoscerti come Padre. Aiutaci ad accettare quanto è meraviglioso ciò che siamo insieme a te. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.








sabato 27 luglio 2013


Sabato della XVI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

Prima lettura

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!».
Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore.
Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto».
Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Offri a Dio come sacrificio la lode.

Parla il Signore, Dio degli dèi,
convoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, bellezza perfetta,
Dio risplende.

«Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l’alleanza
offrendo un sacrificio».
I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica.      

Offri a Dio come sacrificio la lode
e sciogli all’Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno dell’angoscia:
ti libererò e tu mi darai gloria.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo:
«Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”.
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”».

Parola del Signore

RIFLESSIONI

Questo brano del vangelo richiama tutti ad avere massima attenzione vigilante cura per la propria anima!
Non bisogna mai sentirsi appagato di quello che si è fatto e raggiunto nella vita spirituale. Come si desidera crescere sempre nel benessere materiale, stare sempre bene in salute, prendersi cura di tutto il benessere del corpo, così è molto più importante avere cura dell’anima. Questo soffio di vita che Dio soffiò sull’uomo quando lo creò e che è l’anima, deve essere curato con la massima attenzione. Farla crescere bene, abbellirla sempre più con lo splendore delle virtù, arricchirla di tutto il bene possibile, perché quando si viene chiamato da Dio a rendere conto di tutta la vita, non ci si presenti a mani vuote. Che dico, al termine dei giorni di questa vita terrena, nessuno si presenterà davanti a Dio a mani vuote. Ci presenteremo con l’anima pieno o di opere degne della vita eterna a colma di opere di condanna eterna.
Ha un valore enorme e molto significante la domanda che gli Apostoli fecero a Gesù: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Piena di speranza e di misericordia la risposta di Gesù: egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”.
Gesù paziente e misericordioso, concede a tutti di riparare agli errori fatti, fino all’ultimo istante della vita! E’ compito di ciascuno controllare che il nemico non semini zizzania (le opere cattive) nel proprio campo, che è l’anima. Il Diavolo è questo nemico che semina la zizzania, le cattive azioni, la trasgressione dei comandamenti, non amare o peggio odiare chi fa del male … pulire subito l’anima da queste pessime azioni con i sacramenti, con la preghiera e le opere buone da compiere.

Preghiera dei fedeli

Eravamo dispersi e ora siamo popolo di Dio, orfani e ora siamo suoi figli, peccatori e ora siamo santi. Ringraziamolo e preghiamolo, dicendo:
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.

Perché la tua Chiesa annunci sempre l'alleanza eterna che hai fatto con noi nel sangue di Cristo. Preghiamo:
Perché tutti gli uomini sentano il bisogno di tempo e di silenzio, per dedicarli solamente a te. Preghiamo:
Perché chi è affaticato dalla difficoltà e dallo scoraggiamento, scopra i segni della tua presenza nella sua vita.
Preghiamo:
Perché coloro che sono tentati dal farsi giustizia da soli, trovino, nella comunità cristiana, la solidarietà e l'aiuto per una soluzione evangelica. Preghiamo:
Perché il male presente nella società non oscuri la certezza della vittoria della vita sul peccato e sulla morte. Preghiamo:
Per chi abitualmente opera il male nella società.
Per i genitori e gli educatori, perché distinguano, in origine, le molteplici inclinazioni dei ragazzi.

Eterno Padre, ti ringraziamo per i tanti benefici con cui riempi e illumini la nostra povera storia, soprattutto l'amore con cui attendi paziente e fedele. Il tuo Figlio Gesù Cristo, morto e risorto, che ora offriamo a te in questa celebrazione, sia la nostra lode per i secoli eterni. Amen.




venerdì 26 luglio 2013

26 Luglio Santi Gioacchino e Anna

Prima lettura

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole:
«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile:
Non avrai altri dèi di fronte a me.
Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato.
Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà.
Non ucciderai.
Non commetterai adulterio.
Non ruberai.
Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Signore, tu hai parole di vita eterna.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.       

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. 

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

Parola del Signore

RIFLESSIONI

Il Signore oggi ha, verso tutti coloro che ascoltano questa parola, un comportamento molto amorevole e nuovo, prima invita all’osservanza dei dieci  comandamenti, poi suggerisce quale disposizione deve avere il cuore di chi accoglie la parola perché la parola porti frutto.
Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio al di fuori di me. Non costruirsi idoli che possono prender il posto di Dio. La ricchezza, il lavoro, la presunzione, tutte le comodità … Dov’è il tuo tesoro è anche il tuo cuore.
Non nominare il nome di Dio invano. Non bestemmiare, non dire parole che possono offendere l’amore di Dio, non chiamare Dio come testimone del proprio parlare …
Ricordati di santificare le feste. Nel giorno del Signore, questo è il giorno di festa, non fare lavori “servili”, partecipare alla santa messa, pregare molto durante il giorno, fare delle opere buone come fare visita a degli ammalati, a delle persone sole …
Onora il padre e la madre. Avere massimo rispetto verso i genitori, i nonni, ubbidire loro, essere di aiuto nelle loro necessità, non contrariarli in nessuna cosa …
Non ammazzare. Non fare del male al prossimo di nessun tipo, non lasciarsi trasportare dall’ira che può giocare sempre dei brutti scherzi, ammazzare chi potrebbe aver fatto delle offese enormi. Non disprezzare nessuno facendogli perdere stima e reputazione presso gli altri …
Non commettere atti impuri – Non fornicare. Privarsi di ogni piacere sessuale, anche da semplici pensieri impuri. Privarsi sia da stampa pornografica, che da ogni specie di pornografia … e da ogni rapporto coniugale che impedisce la procreazione …
Non rubare. Non appropriarsi di ciò che non ci appartiene, nemmeno delle piccole cose   o di cose che spesso vengono giudicate “insignificanti”.
Non dire falsa testimonianza. Bisogna dire sempre la verità, non esistono bugie bianche o bugie a fin di bene. Gesù ha detta “IO SONO LA VERITA’”, e bisogna imitarlo nel dire sempre la verità. A verità fa l’uomo libero, la bugia lo rende schiavo.
Non desiderare la “persona” la donna degli altri. Per gli sposati dico di essere osservanti della fedeltà coniugale, causa di rovina del sacramento del matrimonio. Per i non sposati, desiderare una persona sposata si commette adulterio con la persona sposata.
10° Non desiderare la roba degli altri. Ad ognuno il suo, io dico. Col lavoro procacciarsi il necessario per vivere.

Perché questo esame fatto porti frutto secondo i desideri del Signore e per il bene delle nostre anime, il cuore che accoglie la parola di Dio deve avere un terreno buono, pieno di “humus”, pieno di Dio.

giovedì 25 luglio 2013

25 LUGLIO SAN GIACOMO APOSTOLO
Grado della Celebrazione: FESTA

Colore liturgico: Rosso

Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita.
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore

RIFLESSIONI

E’ la prima volta che dopo aver letto questo brano di vangelo di Matteo, mi viene di fare queste considerazioni.
La prima è quella che ripeteva spesso un mio parroco che ora sono certo è in Paradiso. Ripeteva spesso nelle sue meditazioni: Fratelli e sorelle, grandi e piccoli, sappiate che in paradiso non si va in carrozza, poi spiegava questa sua affermazione dicendo: Non sono le ricchezze, disoneste, che fanno guadagnare il paradiso, ma quelle oneste che si accumulano con sacrifici, privazioni, sofferenze senza ribellarsi alla volontà di Dio. In paradiso si va sacrificandosi in tutto e facendo del bene a tutti senza misura … e altro ancora.
La seconda considerazione è che in paradiso non si entra con le raccomandazioni, anche se queste partono da un cuore amoroso della madre. Le mamma desiderano sempre il bene dei figli, scongiurano in modo straordinario che possa capitare al figlio anche il più piccolo male o la minima difficoltà di qualsiasi tipo. Per questo motivo, sempre, le mamme non badano a fare richieste per il bene dei propri figli!
Gesù da una risposta così sorprendente da lasciare sconvolta la mamma dei due apostoli che ebbe l’ardine di chiedere a Gesù di riservare ai suoi figli il posto più ragguardevole quando sarà ritornato nel suo regno.
Il posto più importante vicino a Gesù, nel regno del Padre suo, decide il Padre a chi spetta. Fa capire che, per meritare questo posto, bisogna bere il calice che Lui berrà durante tutto la sua vita terrena e si deve bere fino all’ultima stilla. In altre parole Gesù dice che il paradiso spetta a tutti quelli che fanno la volontà del Padre in tutti i giorni della propria vita, come Lui ha fatto.

Preghiera dei fedeli

Non c'è amore più grande di chi dona la sua vita, come fece l'apostolo Giacomo, sulle orme di Gesù. Rinnoviamo la nostra fede pregando insieme e dicendo:
Donaci, Padre, di servire con amore.

Signore, tu vuoi che la terra sia una casa fraterna: aiuta gli uomini a vivere come amici gli uni degli altri, a preferire l'uguaglianza al dominio, l'umiltà all'apparente potenza.
Preghiamo:
Signore, hai scelto i nostri vescovi come successori degli apostoli; sull'esempio di san Giacomo rendili pronti a seguirti, testimoni della luce del Cristo, disponibili a bere il calice della sofferenza e della morte. Preghiamo:
Signore, lo Spirito ci abilita ad essere veri discepoli di Cristo: donaci la pazienza di saper attendere con fede la piena realizzazione del tuo regno. Preghiamo:
Signore, hai mandato il tuo Figlio non a essere servito ma a servire: conforta quanti si dedicano gratuitamente, per tuo amore, all'assistenza dei malati e dei poveri. Preghiamo:
Signore, vuoi che la Chiesa sia una, santa, cattolica e apostolica: santifica questa nostra comunità, perchè in comunione con tutte le altre comunità, sia un segno di salvezza per la nostra città. Preghiamo:
Per chi, anche oggi, dà la vita per non rinnegare la fede.
Per chi ha responsabilità nella società.

Padre, che nel sacrificio del tuo Figlio diletto ci hai insegnato a morire perchè altri abbiano la vita, donaci un cuore paziente nel servizio e ardente nella lode. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.