domenica 27 febbraio 2011

VIII DOMENICA DEL T. O. (27 febbraio 2011)

Prima lettura

Dal libro del profeta Isaìa

Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.

Salmo responsoriale

Solo in Dio riposa l’anima mia.
Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: mai potrò vacillare.

Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: non potrò vacillare.

In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore. 

Seconda lettura

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele.
A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!
Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.
 
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».
   
RIFLESSIONI
Per accettare con il cuore questa affermazione del profeta che il Signore non si dimentica di chi ha chiamato alla vita, bisogna credere che DIO E’ AMORE. Proprio perché Dio è amore non dimentica mai nessuno.
Lungi dunque da noi la convinzione che ci prende quando le cose non vanno per il verso giusto. Io dico che proprio in quel momento il Signore ci è vicino e si sta prendendo cura di noi.
 Il salmo è la risposta che l’uomo dà l’uomo alla parola di Dio, per questo chiedo a tutti di non leggere il salmo delle celebrazioni alle quali si assiste, come una parola qualsiasi ma come risposta propria alla parola che il Signore ci ha dato. Il salmo è sempre una preghiera dell’uomo che parla al Signore per ringraziare, per intercedere, per supplicare …
Basti leggere con un po’ di attenzione, possiamo vedere la grande fiducia che il salmista ha nel Signore. Fiducia che lo porta ad abbandonarsi in Dio senza paura di essere dimenticato o essere messo da parte.
Questo brano di vangelo di Matteo, mette alla nostra meditazione due insegnamenti: primo: non si possono servire due padroni: Dio e il denaro; secondo: non preoccuparsi del domani, cosa farò, cosa mi spetta, come affronterò la vita? Vivere l’oggi e non affannarsi del domani.
I due padroni di cui si parla in questo brano sono: il mondo di Dio, mondo dello Spirito e il mondo materiale. A proposito di questo il Signore Gesù dice: “Cercate anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”.
Se il Signore si prende cura degli uccelli dell’aria d dei fiori dei campi, tanto più si prende cura dell’uomo che è stato creato da Dio per fargli godere tutto il bene che aveva creato e messo tutto nelle mani dell’uomo! Le preoccupazioni del domani: cosa mangeremo, cosa vestiremo, cosa ci spetta … di queste cose si preoccupano i pagani, dice il Signore. I pagani sono quelli che non credono in Dio, poggiano tutto sulle loro forze e si preoccupano di accumulare per vivere tranquilli.

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