venerdì 6 gennaio 2012

Epifania del Signore

Prima lettura (Is 60,1-6)
La gloria del Signore brilla sopra di te.
Dal libro del profeta Isaia
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l'abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 71)

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Seconda lettura (Ef 3,2-3a.5-6)
Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.
Parola di Dio.

Alleluia, alleluia.
Abbiamo visto la sua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore.
Alleluia.

Vangelo (Mt 2,1-12)
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: "E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele"».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
   Oggi celebriamo la solennità dell’Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo. La parola “EPIFANIA” significa “rivelazione, manifestazione” del Signore. Per questo faccio a tutti questi auguri: Il Signori si riveli, si manifesti a tutti.
   Perché il Signore si manifesti è necessario mettere in pratica l’invito del profeta Isaia: Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te.
   “L’Alzati” del profeta è un invito a uscire dal solito modo di vivere, attaccato alle cose materiali: benessere, denaro, macchina, divertimenti, spensieratezza, divertimenti, comodità di tutto. La vita non dipende da queste cose, ma nel fare la volontà di Dio. La volontà di Dio è amore, pace, gioia, carità verso gli altri, accontentarsi solo del necessario per vivere, aiutare chi è nel bisogno.
   Praticando queste cose ed evitando quelle, su chi le pratica risplenda la luce del Signore, cioè si manifesta il Signore. Facendo il bene ed evitando il male la gloria del Signore “risplende” su tutti coloro che si comportano in questo modo. Chi vive con sobrietà e non si attacca avidamente a “possedere” più del necessario fa risplendere su di sé la gloria del Signore.
  Continuando a leggere la prima lettura il profeta dice: Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. E’ la stessa Parola che presenta al Signore tutti quelli che accolgono la Sua rivelazione, la Sua manifestazione. Il Signore non fa distinzione di appartenenza, di lingua, di razza, di coloro, ma si prende cura di tutti, si rivela a tutti rendendo tutti “suoi fratelli e figli adottivi di Dio”.
   Concludo riportando la conclusione del profeta: Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti.
   Tutti coloro che accoglieranno, con cuore puro e sincero, la rivelazione del Signore potranno constatare che il loro cuore comincia a dilatarsi nel compiere il bene e ad essere premurosi per le necessità degli altri.
   Accogliamo questi inviti che la parola di Dio ci ha fatto e viviamoli, non è parola di uomo, non è una persona umana che ha detto queste cose, è lo stesso Signore che ha parlato al cuore di tutti mediante il profeta Isaia. Non possiamo dire perché il Signore si è servito di Isaia, è un uomo a parlare. Dobbiamo ricordare che “il profeta” è l’uomo che parla sotto l’influsso della Spirito Santo, quindi parla a nome di Dio. E’ Dio stesso che “suggerisce” all’uomo cosa deve dire. Lo esprime molto bene San Paolo nella seconda lettura: Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.
   L’uomo del mondo, che non crede in niente, che ha il cuore legato ai beni materiali, non crederà mai a quello che rivela la parola di Dio. Anzi viene terrorizzato dalla parola stessa, cerca di soffocarla nel profondo del suo essere e progettare cose diaboliche, come ha fatto il re Erode.
   Appena ha appreso dai Magi "dov’è colui che è nato, il re dei Giudei?" Ha pensato subito come sbarazzarsi di “costui”. Progetto più diabolico non poteva esserci, ammazzare tutti i bambini di una certa età, la stessa che poteva avere il “re nato”.
   Quante volte, col nostro peccato, abbiamo fatto la stessa cosa del re Erode, uccidendo Gesù col nostro peccato! Quante volte, pur di avere gratificazione dagli uomini non abbiamo rimorso di calunniare il giusto, e così via con i peccati più ignominiosi!
   Se Gesù si è manifestato nella nostra vita e non una sola volta, cerchiamo di abbandonare la vecchia strada e percorriamo quella che Gesù illumina con la luce della sua grazia. 
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   I testi di oggi, sono tutti all'insegna della luce a cominciare dalla prima lettura tratta dal libro del profeta Isaia: "Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te". Luce che vince e sconfigge ogni tenebra perché il Signore stesso è quella luce: "Su di te risplende il Signore … Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere".
   Luce che svela il mistero anche ai pagani: "Questo mistero non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che i Gentili cioè sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della promessa per mezzo del Vangelo".
   Luce che per i Magi si concretizza nella stella: "Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo".
   Luce che porta alla contemplazione, all'adorazione e alla gioia: "Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella essi provarono una grandissima gioia".
   Chi non si riconosce in questi Magi? La loro storia potrebbe essere quella di ognuno di noi: un bel giorno, pieni di incredulità abbiamo cominciato a seguire una stella che può essere identificata in tanti modi: una chiamata, un avvenimento, un'ispirazione, una lettura, una testimonianza, una persona, un'illuminazione interiore ecc., che ci ha dato la spinta a metterci in marcia.
   Grazie alla luce di questa stella che ha illuminato il nostro cammino abbiamo attraversato i mari della desolazione e i monti delle difficoltà per giungere davanti a un bambino deposto in una mangiatoia e abbiamo scoperto che è questo il vero punto luce della nostra vita, quello che dà senso al nostro cercare e al nostro andare; quello che non vogliamo mai più smarrire. E questa consapevolezza ci fa esclamare: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me".

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