giovedì 22 agosto 2013

22  agosto  2013  Giovedì  B.V. Maria Regina (m)
XX settimana del  Tempo Ordinario.


PRIMA LETTURA (Is 9,1-6)
Ci è stato dato un figlio.

Dal libro del profeta Isaia

Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. 
Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l'opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Madian. Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. 
Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 112)

Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.

Lodate, servi del Signore, 
lodate il nome del Signore. 
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto 
sia lodato il nome del Signore. 
Su tutte le genti eccelso è il Signore, 
più alta dei cieli è la sua gloria. 

Chi è come il Signore, nostro Dio, 
che siede nell'alto
e si china a guardare 
sui cieli e sulla terra? 

Solleva dalla polvere il debole, 
dall'immondizia rialza il povero, 
per farlo sedere tra i prìncipi, 
tra i prìncipi del suo popolo. 

+ Dal Vangelo secondo Luca
Ecco, concepirai un figlio e lo darai alla luce.

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». 
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». 
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». 
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.

MIE RIFLESSIONI

Il vangelo di oggi mi spinge con la fantasia a formare questo quadro: Dio, dall’alto guarda il quadro che si è formato; l’Arcangelo Gabriele che riceve un mandato da Dio e parte; arrivato sul posto, si presenta ad una “signorinella” e le parla; questa tutta attenta a quello che diceva l’Arcangelo, ascoltato il messaggio, si turba grandemente, aveva promesso la sua verginità al signore suo Dio e non sposarsi. Gradissimo atto di amore verso il suo Dio! Tranquillizzata dall’Arcangelo, la “signorinella” esclama: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
Il racconto del vangelo, il dialogo tra l’Arcangelo e la “signorinella”, danno un profondo insegnamento ed è questo: Nessuno può anteporre la propria volontà a quella di Dio. Anche se si è promesso al Signore anche quello che ci può essere di più caro e importante, davanti alla volontà di Dio, su quello che il Signore ci chiede di fare, si deve cedere. Non si può contraddire la sua volontà o credere che quello che abbiamo deciso noi sia più importante di quello che ci chiede Dio.
Dio deve essere al primo posto nella vita di tutti.









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