Giovedì della XVII settimana del T. O.
Sant'Alfonso Maria de’ Liguori
Prima lettura
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, Mosè eseguì ogni
cosa come il Signore gli aveva ordinato: così fece.
Nel secondo anno, nel primo giorno
del primo mese fu eretta la Dimora. Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi,
dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; poi stese la tenda
sopra la Dimora e dispose al di sopra la copertura della tenda, come il Signore
gli aveva ordinato.
Prese la Testimonianza, la pose
dentro l’arca, mise le stanghe all’arca e pose il propiziatorio sull’arca; poi
introdusse l’arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo
tese davanti all’arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a
Mosè.
Allora la nube coprì la tenda del
convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non poté entrare nella
tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore
riempiva la Dimora.
Per tutto il tempo del loro viaggio,
quando la nube s’innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano le
tende. Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse
innalzata. Perché la nube del Signore, durante il giorno, rimaneva sulla Dimora
e, durante la notte, vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa
d’Israele, per tutto il tempo del loro viaggio.
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!
L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.
Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo
rifugio,
cresce lungo il cammino il suo
vigore.
Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
che mille nella mia casa;
stare sulla soglia della casa del
mio Dio
è meglio che abitare nelle tende dei
malvagi.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi
discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile
a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è
piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci
buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo.
Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella
fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?».
Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto
discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo
tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù
partì di là.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Il Signore è ricco di misericordia:
per salvare gli uomini dal peccato ha inviato nel mondo suo Figlio. Preghiamo
perché si affretti il giorno della conversione di ogni cuore al suo amore,
ripetendo insieme:
Venga il tuo regno, o Signore.
Per la comunità cristiana: sia tra
gli uomini il segno più grande della pazienza di Dio, attraverso continui gesti
di misericordia e di perdono. Preghiamo:
Per chi è impegnato nell'opera di
evangelizzazione e di promozione umana: sull'esempio di Cristo, sia attento
alle esigenze dei fratelli, soprattutto dei poveri ed emarginati. Preghiamo:
Per i popoli che ancora non
conoscono Gesù e la Chiesa: possano quanto prima udire l'annuncio della buona
novella per diventare membri dell'unico popolo di Dio. Preghiamo:
Per i direttori spirituali e i
confessori: aiutino i fratelli a distinguere e a praticare le strade della
perfezione. Preghiamo:
Per noi qui presenti: non ci
stanchiamo mai di operare il bene, pur in mezzo alle contraddizioni e ai
fallimenti dei progetti umani. Preghiamo:
Per ottenere il dono della
misericordia.
Perché ci asteniamo dal giudicare
gli altri.
Purifica, o Signore, il nostro cuore
e guida i nostri passi verso la meta dove tu regni glorioso con il Cristo e lo
Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
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