venerdì 23 agosto 2013

23 agosto 2013  Venerdì  S. Rosa da Lima (mf)
XX settimana del T.  O.


PRIMA LETTURA (Rt 1,1.3-8.14b-16.22)
Venne Noemi con Rut la moabita, e arrivò a Betlemme.

Dal libro di Rut

Al tempo in cui governavano i giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo, [chiamato Elimelech], con la moglie Noemi e i suoi due figli emigrò da Betlemme di Giuda nei campi di Moab.
Poi Elimèlec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli. Questi sposarono donne moabite: una si chiamava Orpa e l'altra Rut. Abitarono in quel luogo per dieci anni. Poi morirono anche Maclon e Chilion, [figli di Noemi], e la donna rimase senza i suoi due figli e senza il marito. Allora intraprese il cammino di ritorno dai campi di Moab con le sue nuore, perché nei campi di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane. 
Orpa si accomiatò con un bacio da sua suocera, Rut invece non si staccò da lei. Noemi le disse: «Ecco, tua cognata è tornata dalla sua gente e dal suo dio; torna indietro anche tu, come tua cognata». Ma Rut replicò: «Non insistere con me che ti abbandoni e torni indietro senza di te, perché dove andrai tu, andrò anch'io, e dove ti fermerai, mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio».
Così dunque tornò Noemi con Rut, la moabita, sua nuora, venuta dai campi di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 145)

Loda il Signore, anima mia.

Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe: 
la sua speranza è nel Signore suo Dio, 
che ha fatto il cielo e la terra, 
il mare e quanto contiene. 

Egli rimane fedele per sempre, 
rende giustizia agli oppressi, 
dà il pane agli affamati. 
Il Signore libera i prigionieri. 

Il Signore ridona la vista ai ciechi, 
il Signore rialza chi è caduto, 
il Signore ama i giusti, 
il Signore protegge i forestieri. 

Egli sostiene l'orfano e la vedova, 
ma sconvolge le vie dei malvagi. 
Il Signore regna per sempre, 
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Amerai il Signore Dio tuo, e il tuo prossimo come te stesso.

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 
Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Parola del Signore.

OMELIA
Ecco il quarto dei cosiddetti dibattiti-controversie che Luca colloca prima della parabola del Buon Samaritano (Lc 10,25-28) e che Matteo inserisce, invece, nel contesto della disputa fra sadducei e farisei.
Nella sua risposta, Gesù cita il Deuteronomio (Dt 6,5) e il Levitico (Lv 19,18). Nessuno poteva ridire qualcosa sull'ortodossia della sua risposta, ma l'uguale importanza data da Gesù ai due comandamenti (amare Dio e amare il prossimo) provocò tanto stupore presso il suo uditorio da farci riconoscere proprio in essi il nucleo rivoluzionario del cristianesimo. Gesù stava per darne un'illustrazione prendendo come esempio del prossimo non un giudeo, ma un samaritano. Ciò doveva avere conseguenze anche sul culto, poiché il cristiano deve riconciliarsi con il fratello prima di portare la propria offerta (Mt 5,24).
La costituzione del Concilio Vaticano II Lumen gentium 
è molto chiara su questo punto: "Il vero discepolo di Cristo si caratterizza dalla carità sia verso Dio che verso il prossimo" (LG 42).

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