giovedì 25 aprile 2013


GIOVEDI’ DELLA IV SETTIMANA DI PASQUA

 Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo.
E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza nei secoli. Amen!
Vi ho scritto brevemente per mezzo di Silvano, che io ritengo fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi! Vi saluta la comunità che vive in Babilonia, e anche Marco, figlio mio. Salutatevi l’un l’altro con un bacio d’amore fraterno. Pace a voi tutti che siete in Cristo!

Parola di Dio

 Salmo responsoriale

 Canterò in eterno l’amore del Signore.

 Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

I cieli cantano le tue meraviglie, Signore,
la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.
Chi sulle nubi è uguale al Signore,
chi è simile al Signore tra i figli degli dèi?

Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia.

 + Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore

 RIFLESSIONI SULLA PAROLA

 Oggi  la chiesa universale celebra la festa dell’Apostolo ed Evangelista Marco. In questa brano del vangelo della liturgia della parola è rinnovato l’invito fatto all’inizio della missione che Gesù diede agli apostoli: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura ... “ e l’altro detto alle folle che la seguivano insieme agli Apostoli e discepoli “La messe è molta e gli operai sono pochi, pregate il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe”.
Il primo messaggio fu un ordine per gli Apostoli e esclusivamente per loro, erano i diretti operatori della missione: predicare il Vangelo a tutti dopo che Gesù sarebbe ritornato al Padre. Il secondo, detto anche alle folle presenti, è rivolto all’umanità di tutti i tempi.
Da questo si deve capire e accettare con sincerità che tutti sono chiamati ad annunciare il vangelo, ciascuno secondo il carisma ricevuto.
Il Papa, in primo luogo, poi tutti i ministri ordinati,  cioè tutti “gli unti” mediante l’ordine sacro ricevuto. Anche il popolo santo di Dio, mediante il sacerdozio regale di Cristo, che tutti hanno ricevuto mediante il sacramento del battesimo. Infatti col sacramento del battesimo tutti sono inseriti in Cristo re sacerdote e profeta.
Il carisma ricevuto e che bisogna mettere a disposizione della comunità per l’utilità comune sono: quello della preghiera, del servizio, del lettorato, del canto, della liturgia, della catechesi, della carità e tanti altri.
Vivendo il proprio carisma si aiuta la comunità a crescere nella fede e nell’amore fraterno. Nessuno può dire di non avere ricevuto alcun carisma. E’ necessario credere che ogni vivente è stato voluto da Dio per un fine ben preciso per il bene dell’umanità. Bisogna pregare e chiedere al Signore cosa vuole che venga fatto per il bene della comunità.
Nella preghiera di “richiesta” non bisogna lasciarsi prendere dalla vanità e superbia umana! Conoscendo i prodigi che accompagnano coloro che esercitano con fede e umiltà il carisma ricevuto: “Questi sono i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno”.
Il diavolo può mettere nel cuore di chiunque - vanità, superbia, egoismo – desideri pessimi: per falsificare l’evangelizzazione e procurare danni a sé stessi e alla comunità, con infinito piacere del diavolo.
Per lavorare e operare nel regno di Dio, esercitando i carisma ricevuti, bisogna essere umili e semplici. Cosa dice san Pietro nella prima lettura? “… rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili”.
Un cuore umile è gradito a Dio. Dio è sempre pronto a venire in aiuto ad un cuore umile in tutte le sue necessità, difficoltà e situazioni di vita. Ricordiamo il cantico della Vergine Maria: Ha esaltato l’umiltà della sua serva.
Signore dona a tutti un cuore umile e sincero con te e con tutti.

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