GIOVEDI’ DELLA IV SETTIMANA DI PASQUA
Carissimi, rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo.
E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza nei secoli. Amen!
Vi ho scritto brevemente per mezzo di Silvano, che io ritengo fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi! Vi saluta la comunità che vive in Babilonia, e anche Marco, figlio mio. Salutatevi l’un l’altro con un bacio d’amore fraterno. Pace a voi tutti che siete in Cristo!
Parola di Dio
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
I cieli cantano le tue meraviglie, Signore,
la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.
Chi sulle nubi è uguale al Signore,
chi è simile al Signore tra i figli degli dèi?
Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia.
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Parola del Signore
Il
primo messaggio fu un ordine per gli Apostoli e esclusivamente per loro, erano
i diretti operatori della missione: predicare il Vangelo a tutti dopo che Gesù
sarebbe ritornato al Padre. Il secondo, detto anche alle folle presenti, è
rivolto all’umanità di tutti i tempi.
Da
questo si deve capire e accettare con sincerità che tutti sono chiamati ad
annunciare il vangelo, ciascuno secondo il carisma ricevuto.
Il
Papa, in primo luogo, poi tutti i ministri ordinati, cioè tutti “gli unti” mediante l’ordine sacro
ricevuto. Anche il popolo santo di Dio, mediante il sacerdozio regale di Cristo,
che tutti hanno ricevuto mediante il sacramento del battesimo. Infatti col
sacramento del battesimo tutti sono inseriti in Cristo re sacerdote e profeta.
Il
carisma ricevuto e che bisogna mettere a disposizione della comunità per l’utilità
comune sono: quello della preghiera, del servizio, del lettorato, del canto,
della liturgia, della catechesi, della carità e tanti altri.
Vivendo
il proprio carisma si aiuta la comunità a crescere nella fede e nell’amore fraterno.
Nessuno può dire di non avere ricevuto alcun carisma. E’ necessario credere che
ogni vivente è stato voluto da Dio per un fine ben preciso per il bene dell’umanità.
Bisogna pregare e chiedere al Signore cosa vuole che venga fatto per il bene
della comunità.
Nella
preghiera di “richiesta” non bisogna lasciarsi prendere dalla vanità e superbia
umana! Conoscendo i prodigi che accompagnano coloro che esercitano con fede e
umiltà il carisma ricevuto: “Questi sono
i segni che accompagneranno quelli
che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove,
prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro
danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno”.
Il
diavolo può mettere nel cuore di chiunque - vanità, superbia, egoismo – desideri
pessimi: per falsificare l’evangelizzazione e procurare danni a sé stessi e
alla comunità, con infinito piacere del diavolo.
Per
lavorare e operare nel regno di Dio, esercitando i carisma ricevuti, bisogna
essere umili e semplici. Cosa dice san Pietro nella prima lettura? “… rivestitevi tutti di umiltà gli uni
verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili”.
Un
cuore umile è gradito a Dio. Dio è sempre pronto a venire in aiuto ad un cuore
umile in tutte le sue necessità, difficoltà e situazioni di vita. Ricordiamo il
cantico della Vergine Maria: Ha esaltato
l’umiltà della sua serva.
Signore
dona a tutti un cuore umile e sincero con te e con tutti.
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