venerdì 26 aprile 2013


SABATO DELLA IV SETTIMANA DI PASQUA

 Dagli Atti degli Apostoli

Il sabato seguente quasi tutta la città [di Antiòchia] si radunò per ascoltare la parola del Signore. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo.
Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: “Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero.
La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio.
I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.

Parola di Dio  

 Salmo responsoriale

 Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio.

 Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

 + Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Parola del Signore

 RIFLESSIONI SULLA PAROLA

 Dopo aver letto il brano della Parola di Dio che forma la prima lettura di questa liturgia sono stato “illuminato” da quattro situazioni presenti nella società di oggi e che ho segnate per convenienza visiva non per cambiare il testo originale.

La prima considerazione è scaturita dalle frasi da me sottolineate. E’ necessario sapere che il sabato, per il popolo ebreo, è stato sempre il giorno del Signore. Ogni sabato si riuniva nella sinagoga per ascoltare la parola del Signore che veniva proclamata. Un sabato Paolo e Barnaba entrarono nella sinagoga e parlarono a quelli che si erano radunati nella sinagoga.
Nell’ascoltarli tutti furono colpiti da quello che annunciavano i due! Il sabato successivo, molti abitanti della città di Antiochia si recarono alla sinagoga per ascoltare la parola di Dio. Guardando a tutti i presenti nella sinagoga, una grandissima gelosia invase la mente e il cuore dei Giudei. Questi cominciarono a combattere i due e a screditarli su tutto quello che proclamavano dal Vangelo.
Questa storia vissuta fin dai primi albori della chiesa si ripete, con più accanimento oggi.  Oggi da tutti viene attaccato, combattuto, deriso, oltraggiato chi professa di essere cristiano e professa la sua fede. Viene additato come persona “all’antica”, oggi bisogna essere evoluti, progressisti …  Chi ragiona a questo modo si è fatto un vangelo a proprio uso e consumo, un vangelo proprio, un vangelo che non salva, e non si accetta la verità che Gesù è venuto a portare: chi vede me vede il Padre. Sono nel Padre e il Padre è in me.
Per il credente vero, la verità non è una cosa astratta, un concetto, una immaginazione, ma è una persona reale, è Gesù Cristo stesso. Difatti Gesù ha detto: Io sono la verità. Chi crede in Gesù conosce la verità, quella verità che lo rende libero.

 La seconda è scaturita dalle parole riportate da me in corsivo: In queste frasi è buono soffermarsi selle parole: … ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani.
La parola di Dio rende degno della vita eterna chi l’accoglie; invece chi la rifiuta si esclude da solo dalla vita eterna. Il Signore Gesù vuole che la sua parola e tutto ciò che ha rivelato raggiunga tutti gli uomini, e arrivi fino agli estremi confini della terra, perché  tutti siano salvi. Chi annuncia la parola di Dio, è definito dalla sacra scrittura stessa, messaggero di lieti annunci. Paolo e Barnaba furono i messaggeri di lieti annunci per tutti gli abitanti della città di Antiochia. Quelli che accettarono l’annuncio dato, si ritennero degni della vita eterna. Da questo si deve accettare che, possedere la vita eterna dipende esclusivamente dall’uomo e solo dall’uomo stesso. Non bisogna guardare a colui che porta l’annuncio, ma alla verità che cerca di dare a tutti e la verità è la vita eterna. Il lieto annuncio che oggi i battezzati debbono portare a tutta l’umanità è: l’infinita misericordia di Dio e del suo amore per l’umanità intera.
Come è triste vedere e sentire parlare con tanto disprezzo di Dio, accusandolo come responsabile di tutti i mali che sono nel mondo! Nessuno vuole accettare che la causa di tutti i mali esistenti è l’uomo stesso. L’uomo con il suo peccato, di ogni specie e gravità, è la causa di tutti i mali. Il peccato ha rigettato nelle più oscure tenebre tutta l’umanità! Se l’umanità ritorna a Dio con cuore sincero, cambia radicalmente in bene tutta la storia.
Concludo questa mia considerazione con le parole di Papa Francesco: “Dio non si stanca mai di usarci misericordia, siamo noi che ci stanchiamo di chiederla”.

 La terza è suscitata dalle parole trasformato in grassetto: Sono parole che danno gioia passeggera a chi vuole vivere secondo la mentalità del mondo. Questa gioia sembra appagare i desideri di chi vuole vivere da spensierato, da super’uomo, da soddisfatto di quello che ha ottenuto dalla vita.  Gioia che finirà sicuramente e farà soffrire per la vita eterna. Al contrario  per chi accetta e vive la parola di Dio. Si soffre in questa vita, le sofferenze vissute con amore sono il preludio alla felicità eterna.

 La quarta è scaturita dalle parole cambiate in corsivo e sottolineate: È scaturita dalle parole di Gesù: Il discepolo non può essere più del maestro. Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi.
Questa è la ricompensa che riserva il mondo a chi annuncia la verità portata da Gesù e la vive. L’uomo non è propenso a nessuna rinuncia, anzi desidera più di quanto possiede. Non ha scrupolo di rubare, usare mezzi illeciti e qualche volta anche la morte violenta, pur di ottenere lo scopo che si è prefisso.
Signore cambia il cuore di tutti gli uomini e tutto il mondo sarà cambiato. E’ bello terminare queste mie considerazioni con le parole del canto: Dov’è carità e amore lì c’è Dio. Ci ha riuniti tutti insieme Cristo amore …

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