sabato 20 aprile 2013

 
 

SABATO DELLA III SETTIMANA DI PASQUA

   Dagli Atti degli Apostoli

 In quei giorni, la Chiesa era in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samarìa: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero.
E avvenne che Pietro, mentre andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che abitavano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome Enèa, che da otto anni giaceva su una barella perché era paralitico. Pietro gli disse: «Enèa, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il letto». E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore.

A Giaffa c’era una discepola chiamata Tabità – nome che significa Gazzella – la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio in quei giorni ella si ammalò e morì. La lavarono e la posero in una stanza al piano superiore. E, poiché Lidda era vicina a Giaffa, i discepoli, udito che Pietro si trovava là, gli mandarono due uomini a invitarlo: «Non indugiare, vieni da noi!». Pietro allora si alzò e andò con loro.

Appena arrivato, lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto, che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi, rivolto alla salma, disse: «Tabità, alzati!». Ed ella aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i fedeli e le vedove e la presentò loro viva. La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore.

 Parola di Dio

  Salmo Responsoriale

 Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto?

Oppure:
Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai salvato.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.

Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.


 + Dal Vangelo secondo Giovanni

Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».

Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

 Parola del Signore

 RIFLESSIONI SULLA LITURGIA DELLA PAROLA DEL GIORNO

 Spesso nei miei insegnamenti ai gruppi di preghiera, gruppi parrocchiali e fedeli, ho detto: Nessuno può dare quello che non ha. Tutti danno “certamente” solo quello che hanno. Se si ha il bene nel proprio cuore, si dà solo e sempre il bene.
Parlando a tutti quelli che mi leggeranno attraverso il blog “Chi cerchi? … entra” Non aspettate da me miracoli, prodigi e segni perché restereste delusi. Non sono in grado di niente, mi affido solo all’amore e alla misericordia di Dio, se mi renderà capace di darvi qualche cosa.
Solo Dio, per mezzo dello Spirito Santo, mi può far dire qualche cosa circa il suo Figlio Gesù Cristo, per la mia conversione e per il bene di chi legge.
Nella prima lettura, l’Evangelista San Luca, che ha scritto il libro: gli ATTI DEGLI APOSTOLI, parla dei miracoli operati da San Pietro: la guarigione di Enea a Lidda e la risurrezione di Tabità a Giaffa. Davanti a questi prodigi compiuti da Pietro molti credettero nel Signore.
Faccio presente la lettura termina con queste parole: La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore. Molti credettero nel Signore e non in Pietro che aveva operato.
Pietro operò questi miracoli perché credeva nel Signore e in tutto quello che Gesù aveva predicato e insegnato. Per la potenza della fede, non fu Pietro a fare quei miracoli, ma fu Gesù che operò mediante la fede di Pietro. La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore.
Nella sua evangelizzazione Gesù disse agli Apostoli: Chi crede in me farà le stesse cose che ho fatto io e di più grandi ne farà. Queste parole, questa promessa, si è realizzata nell’operato di Pietro.
Non tutti i discepoli aderirono totalmente a quello che Gesù insegnava e rivelava. Infatti alle parole «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre» molti smisero di seguirlo e andarono via. Gesù rivolto ai dodici disse volete andare via anche voi? Come sempre, fu Pietro a prendere la parola e disse: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Qual è la morale e l’insegnamento che ci vengono da questi brani della Parola rivolta a noi cristiani del terzo millennio?
Rinnovare la fede in Gesù Cristo Figlio di Dio. Accrescere la fede in Gesù Cristo Figlio di Dio. Solo Gesù opera tutto nella vita dell’uomo che ha fede in Lui. Bisogna ripetere spesso e con tutto il cuore: Signore accresci la mia fede. Signore apri gli occhi del mio cuore.

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