martedì 30 aprile 2013




MARTEDI’ DELLA V SETTIMANA DI PASQUA

 Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.
Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l’opera che avevano compiuto.
Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.

 Parola di Dio

 Salmo responsoriale

 I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre.

 + Dal Vangelo secondo Giovanni

 In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

 Parola del Signore

RIFLESSIONI ULLA PAOLA DEL GIONO

 Hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi. Sono le parole che Gesù disse agli Apostoli preparandoli alla missione che avrebbero dovuto portare a termine dopo la sua dipartita da questo mondo.
E’ stato e sarà sempre così. Chi annuncia Cristo, chi annuncia l’amore del Padre per gli uomini e in particolare per i peccatori, saranno perseguitati, maltrattati, incarcerati, messi in prigione e ammazzati.
Per questo sono pochi quelli che affrontano persecuzioni, oltraggi e morte per Gesù e il vangelo. Bisogna essere coraggiosi e non essere indifferenti davanti all’invito di Papa Francesco che ha detto ai cresimandi in piazza San Pietro: “Per annunciare l’amore di Dio, bisogna andare controcorrente, per andare controcorrente è necessario avere coraggio, essere coraggiosi”.
Questo invito del Papa deve essere accettato da tutti, come tutti gli Apostoli e discepoli di Gesù, che pur sapendo quello che li aspettava, non ebbero paura.
L’esempio di san Paolo e san Barnaba, deve spronare tutti a non avere paura e andare controcorrente, per annunciare, con amore e carità, la giustizia, la pace e l’amore di Dio. Ci saranno i nemici che ostacoleranno, con mezzi e minacce anche le più spaventose, coloro che annunciano l’amore e la giustizia di Dio.
San Paolo e san Barnaba, non esitarono di ritornare nei luoghi dove furono già maltrattati quando predicarono, per la prima volta, il vangelo in diverse città. Era importante per loro testimoniare l’amore di Dio e confermare i credenti nella fede ricevuta mediante il loro primo annuncio e non lasciarsi spaventare dalle minacce.  
Le contrarietà verso i due apostoli andarono sempre più aumentando,  non si scoraggiarono e ritornarono in quelle città per continuare la loro predicazione. Paolo, preso di mira in modo particolare, fu lapidato. I Giudei credendolo morto lo portarono fuori dalla città. Si avvicinarono i suoi discepoli Paolo si alzò e ritornò in città,. Il giorno dopo ripartì di lì e continuò insieme a Barnaba la predicazione in altre città.
Questi sono i trattamenti riservati a tutti quelli che, con coraggio, annunciano  che Gesù è il Signore e donatore di ogni bene e di pace.
L’umanità d’oggi va in cerca del bene e della pace, però non il bene e la pace che dà Gesù, bensì quella che dà il mondo. Tutto quello che dà il mondo non ha nessun valore perché tutto termina. Il bene e la pace che dà Gesù è il vero bene e la vera pace. Tutto ciò che viene dal Signore è tutto eterno, cioè non avrà più fine.
Nessuno si lascia ingannare dal demonio, principe della menzogna, che vuole far credere che lui può dare tutto quello di cui si ha bisogno. Il Diavolo può dare solo il male e la morte eterna!

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