mercoledì 1 maggio 2013




MERCOLEDI’ DELLA V SETTIMANA DI PASQUA

Dal libro della Gènesi

Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.

Parola di Dio.

Oppure


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési

Fratelli, sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché a essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.
Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete come ricompensa l’eredità. Servite il Signore che è Cristo!

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Rendi salda, Signore, l’opera delle nostre mani.

 Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.

 + Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Parola del Signore

 RIFLESSIONI SULLA PAROLA DEL GIORNO

 La liturgia di oggi propone due letture oltre al vangelo. Si può scegliere una tra le due.
Personalmente mi sono fermato a riflettere di più su quella tratta dal libro della Genesi. Questa lettura mi ha ma colpito in modo tutto nuovo le parole che Dio disse nel  creare l’uomo (l’umanità) e che aprono la lettura: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
In questa frase è racchiuso tutto l’amore, la sapienza, la grandezza di Dio verso l’uomo. Non per il potere che diede all’uomo di dominare su tutto il creato, ma per il meraviglioso dono della scienza infusa. Dono preternaturale.  
Una sapienza, una scienza che permise all’uomo di conoscere perfettamente tutto quello che Dio aveva creato e l’assegnare il giusto nome a tutti gli animali che Dio aveva creato.
Il diavolo, satana, per invidia tentò l’uomo e con delizioso inganno lo indusse al peccato. Gli fece credere che la proibizione datagli da Dio di non mangiare dell’albera della vita era una proibizione ingiusta. Dio non voleva che l’uomo diventasse come Lui, per questo proibì di mangiare il frutto di quell’albero, definito albero della conoscenza del bene e del male e non albero che avrebbe dato all’uomo uguaglianza a Dio.
La disubbidienza costò caramente ad Adamo e a tutta la sua discendenza perché l’uomo perse tutti i doni preternaturali, più una debolezza tale le cui conseguenze si avvertiranno per sempre. La forza che Dio diede all’uomo a fare il bene, si tramutò in concupiscenza, debolezza a compiere il male. Questa debolezza resterà fino a quando tutto il creato non sarà nuovamente sottomesso a Dio.
La prima creazione fatta a immagine e somiglianza di Dio è quella manifestata da Gesù, Figlio di Dio nella sua vita terrena. L’uomo buono creato da Dio poteva fare tutto quello che ha fatto Gesù durante la sua vita terrena. Ora, dopo il peccato, può fare le stesse cose solo se è unito con una profonda fede a Gesù. Essere tutto uno con Gesù. L’unione con Gesù quanto più perfetta è, tanto più efficace diventa operare il bene.
Se si è uniti a Gesù, si è uniti anche a Dio Padre. Gesù ha detto: Io sono nel Padre e il Padre è in me. Ne viene per conseguenza che chi è unito a Gesù è unito anche al Padre.
Questa unione intima di Gesù al Padre, lo portò a meravigliare tutti i suoi concittadini, e sbalordirli della sapienza che manifestava e di tutto quello che operava e si dicevano: “Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E … Da dove gli vengono allora tutte queste cose?. Ed era per loro motivo di scandalo.
La reazione della gente di Nazaret la portò a credere che non si poteva contrapporre il lavoro manuale e la legge. La gente del popolo mette tutta la sua attenzione nelle cose materiali; lo scriba, il dotto, il sapiente invece ha pensieri profondi, cerca solo e sempre le cose importanti e può essere di aiuto per il buon andamento della città. – Il ragionamento della sapienza umana-.  a causa della loro incredulità, (Gesù) non fece molti prodigi”.
La storia si ripete anche oggi, in pieno terzo millennio dalla venuta di Cristo, l’umanità e incredula più che mai e si dà con convinzione alla cartomanzia, chiromanzia, indovini e …
Fratelli, sorelle tutte queste cose sono peccati abominevoli. Solo Dio opera tutto il bene necessario all’uomo, conosce tutto, scruta tutto perché è il solo ONNIPOTENTE E SANTISSIMO.

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