giovedì 23 maggio 2013


GIOVEDI’ DELLA VII SETTIMANA DEL T. O.

 Dal libro del Siràcide

Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: «Basto a me stesso».
Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
Non dire: «Chi mi dominerà?»,
oppure: «Chi riuscirà a sottomettermi per quello che ho fatto?»,
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
Non dire: «Ho peccato, e che cosa mi è successo?»,
perché il Signore è paziente.
Non essere troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
Non dire: «La sua compassione è grande;
mi perdonerà i molti peccati»,
perché presso di lui c’è misericordia e ira,
e il suo sdegno si riverserà sui peccatori.
Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
perché improvvisa scoppierà l’ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
Non confidare in ricchezze ingiuste:
non ti gioveranno nel giorno della sventura.
Parola di Dio

Salmo  responsoriale

Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

Parola del Signore

 RIFLESSIONI SULLA PAROLA DEL GIORNO

 Anche oggi la lettura dal Siracide è piena di insegnamenti e ammonimenti per l’uomo. Questi insegnamenti si possono elencare: Non confidare sulle cose materiali, non essere schiavo dell’egoismo, della superbia, della presunzione, dei piaceri della carne. Tutte cose queste che tengono l’uomo schiavo del peccato, lo rendono insensibile a tutto, anche al perdono e alla misericordia di Dio.
Un simile comportamento può portare chiunque a ritardare le propria conversione, il proprio ritorno a Dio! Potrebbe arrivare all’improvviso la giustizia di Dio e con essa il castigo dei propri peccati. Per questo dico: “Che giova all’uomo, guadagnare il mondo intero, se poi rovina se stesso! Cosa può dare in cambio della propria anima?”.
Queste considerazioni fatte debbono portare a fare propria l’esortazione del salmo: Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte. E assimilare alla perfezione il contenuto del vangelo.
Il vangelo esorta ad essere generosi ed essere di buono esempio a tutti, specialmente ai piccoli e agli iniziati alla fede. Guai a chi dà scandalo! Preghiamo che tutti siano aiutati a non essere pietra di scandalo!
Come si può essere causa di scandalo per gli altri, anche se quest’altro è uno solo o addirittura un piccolo fanciullo.
1° Facendo cattivo uso delle mani. Si deve sapere che le mani il Signore le ha date perché servono ad aiutare a fare il bene agli altri e non a percuotere o maltrattare. Le meni servono per dare non per prendere, donare tutto quello di cui un altro potrebbe avere bisogno. “E’ meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile”.
2° Facendo cattivo uso dei piedi. I piedi sono necessari per camminare sulla via della santità, non sulla strada che porta alla discoteca, ai luoghi dove si profana il Signore con atti, parole, modi e cose simili che non elenco in quanto tutti sono a conoscenza. “E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna”.
3° Facendo cattivo uso degli occhi. E’ stato sempre detto che gli occhi sono lo specchio dell’anima! La sacra scrittura dice a proposito dell’occhio: “Se il tuo occhio è nella luce, quanto grande è la tua luce. Se il tuo occhio è nelle tenebre, tutto il tuo corpo è tenebra”. Quand’è che l’occhio è nelle tenebre? Quando si lascia sedurre dalla pornografia, dalla bellezza carnale, spettacoli sessuali, nudismo, e tutto ciò che riguarda il sesto e nono comandamento: non commettere atti impuri, non desiderare le persona di un altro. “E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue”.
Come si vede che la conclusione di ogni cattivo uso degli organi del corpo hanno come risultato, la condanna al fuoco eterno della Geenna, cioè dell’inferno.
Vale dunque la pena che per un piacere umana, passeggero per giunta, andare a finire nel fuoco inestinguibile dell’inferno. E l’inferno esiste veramente, nonè una invenzione dei preti!

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