sabato 25 maggio 2013


SABATO DELLA VII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

 Dal libro del Siràcide

Il Signore creò l’uomo dalla terra
e ad essa di nuovo lo fece tornare.
Egli assegnò loro giorni contati e un tempo definito,
dando loro potere su quanto essa contiene.
Li rivestì di una forza pari alla sua
e a sua immagine li formò.
In ogni vivente infuse il timore dell’uomo,
perché dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
Discernimento, lingua, occhi,
orecchi e cuore diede loro per pensare.
Li riempì di scienza e d’intelligenza
e mostrò loro sia il bene che il male.
Pose il timore di sé nei loro cuori,
per mostrare loro la grandezza delle sue opere,
e permise loro di gloriarsi nei secoli delle sue meraviglie.
Loderanno il suo santo nome
per narrare la grandezza delle sue opere.
Pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredità la legge della vita.
Stabilì con loro un’alleanza eterna
e fece loro conoscere i suoi decreti.
I loro occhi videro la grandezza della sua gloria,
i loro orecchi sentirono la sua voce maestosa.
Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!»
e a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo.
Le loro vie sono sempre davanti a lui,
non restano nascoste ai suoi occhi.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

L’amore del Signore è per sempre.

Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.

L’uomo: come l’erba sono i suoi giorni!
Come un fiore di campo, così egli fiorisce.
Se un vento lo investe, non è più,
né più lo riconosce la sua dimora.

Ma l’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.

Parola del Signore

RIFLESSIONI SULLA PAROLA DEL GIORNO

 In questi giorni, la liturgia della Parola della celebrazione Eucaristica, sta facendo meditare brani del libro del Siracide, mi viene spontaneo questa domanda: Come e cosa si può fare che la Parola di Dio giunga a tutti?
Gli insegnamenti che sono venuti, e verranno certamente, sono di massima importanza per tutti. Ha esortato alla giustizia, alla sincerità, all’onestà, alla mitezza, cose tutte indispensabile per vivere cristianamente e socialmente bene.
Oggi la Parola invita a considerare che tutto ciò che l’uomo ha, è tutto dono di Dio. L’uomo è semplicemente un pugno di terra. Da questo pugno di terra Dio ha formato l’uomo: Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza, è detto nella genesi. Al pugno di terra ha dato la forma o la natura che tutti abbiamo. Ha dato tutto quello che serve per godere le bellezze del creato: occhi, orecchie, mani piedi, intelligenza, sapienza, vita, forza … eppure l’uomo si è insuperbito talmente da dire che tutto gli appartiene, che tutto è suo, tutto è opera sua e così via.
Quante volte l’uomo ha dovuto constatare il proprio fallimento quando si è apprestato a realizzare qualche suo progetto con le sole sue forze! Dio ha dato all’uomo la sua stessa vita quando alitò sul fango avuto dall’impasto della terra e quell’impasto, col soffio vitale, diventò essere vivente.
Uomo non gloriarti, non insuperbirti, tutto ti è stato dato da Dio! E Dio continuerà a darti anche quanto più ti meriti se il tuo cuore diventa semplice come il cuore di un bambino.

 

Nessun commento:

Posta un commento