lunedì 6 maggio 2013


LUNEDI’ DELLA  VI  SETTIMANA  DI  PASQUA

 Dagli Atti degli Apostoli

Salpati da Tròade, facemmo vela direttamente verso Samotràcia e, il giorno dopo, verso Neàpoli e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedònia.
Restammo in questa città alcuni giorni. Il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera e, dopo aver preso posto, rivolgevamo la parola alle donne là riunite.
Ad ascoltare c’era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo.
Dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: «Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa». E ci costrinse ad accettare.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

 Il Signore ama il suo popolo.

 Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion.

Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria.

Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca.
Questo è un onore per tutti i suoi fedeli.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Parola del Signore


 RIFLESSIONI SULLA PAROLA DEL GIORNO

 In questi giorni la parola del Signore che viene posta alla considerazione di tutti, sembra un testamento che Gesù sta per lasciare agli Apostoli e discepoli. Gesù ha adempiuta la missione che il Padre gli aveva  affidato e  prima di ritornare al Padre, prepara gli Apostoli e i discepoli a continuare loro la missione che il Padre gli aveva affidato.
 Il testamento che Gesù sta scrivendo nel cuore degli Apostoli, lo sta facendo con gradualità per non sconvolgerli quando sarà il momento.
La missione ricevuta dagli Apostoli da Gesù, è molto importante e onorifica, per questo comporta massimo impegno e attenzione.
E’ importante, perché deve sostituire la persona di Gesù, nella lotta contro il male, con le forze infernali: Andate e ammaestratemi tutti i popoli – La buona novella portarla fino agli estremi confini della terra. Questa onorificenza e importanza che comporta la missione ricevuta non esclude niente di quello che ha fatto, subito e subito Gesù: Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. Farete le stesse cose che ho fatto io
Quello che ha fatto nelle sua vita Gesù, è stato possibile farlo perché Gesù è stato sempre in comunione con il Padre e lo Spirito Santo.
Questa unione con lo Spirito Santo e con il Padre, agli Apostoli sarebbe stata partecipata mediante la promessa di Gesù: “Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio”.
Il testamento è completato, gli Apostoli e i discepoli sanno cosa spetterà loro per portare avanti la missione loro affidata. Tutto si è avverato, gli Apostoli non hanno ceduto. Hanno ricevuto la forza dallo Spirito Santo proprio come Gesù aveva predetto loro.
Oggi dobbiamo essere noi a continuare l’opera di Gesù e proseguito dagli Apostoli. Dopo di noi saranno tutti quelli che, ricevuta la nostra testimonianza, continueranno l’opera di salvezza per tutto il mondo. Amen.

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