lunedì 20 maggio 2013


LUNEDI’ DELLA VII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

 Dal libro del Siràcide

Ogni sapienza viene dal Signore
e con lui rimane per sempre.
La sabbia del mare, le gocce della pioggia
e i giorni dei secoli chi li potrà contare?
L’altezza del cielo, la distesa della terra
e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare?
Chi ha scrutato la sapienza di Dio,
che è prima di ogni cosa?
Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza
e l’intelligenza prudente è da sempre.
Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli,
le sue vie sono i comandamenti eterni.
La radice della sapienza a chi fu rivelata?
E le sue sottigliezze chi le conosce?
Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato?
La sua grande esperienza chi la comprende?
Uno solo è il sapiente e incute timore,
seduto sopra il suo trono.
Il Signore stesso ha creato la sapienza,
l’ha vista e l’ha misurata,
l’ha effusa su tutte le sue opere,
a ogni mortale l’ha donata con generosità,
l’ha elargita a quelli che lo amano.
Parola di Dio

 + Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

Parola del Signore

RIFLESSIONI SULLA PAROLA DEL GIORNO

Con la solennità della Pentecoste termina la liturgia del tempo di pasqua e riprende la liturgia del tempo ordinario, interrotto con il mercoledì delle ceneri che diede inizio al tempo di quaresima, seguito dal tempo di pasqua.
Con il tempo ordinario, non significa che la vita del cristiano ritorna alle cose ordinarie. E’ chiamato così questo tempo, perché non vi sono festività importanti, cioè solennità.
Il tempo liturgico “detto ordinario”, a livello  spirituale il tempo ordinario, deve essere vissuto dal cristiano, in modo che gli impegni ordinari siano vissuti in modo straordinario.
Il mondo ha bisogno oggi di questi testimoni. Di cristiani “veraci” che non si vergognano di testimoniare Cristo, che non hanno paura di far osservare a chi sbaglia, l’errore che commette. Non per mortificare la debolezza che c’è in ogni persona, ma per dare coraggio e speranza nell’aiuto che Dio dà per vincere la debolezza umana.
Il vangelo, ascoltato o letto, presenta la situazione del mondo di oggi. Nella figura del ragazzo posseduto dallo spirito muto, è raffigurata tutta l’umanità di questo millennio. “Lo spirito muto” che operava sul ragazzo è il demonio che, con le sue convulsioni, prende possesso di tutti coloro che hanno una fede debolissima e non nutrono la propria anima con la preghiera. Il male che commette chi è debole spiritualmente, ricade su tutto e su tutti. Anche su di noi.
Come evangelizzatori del tempo presente, siamo chiamati ad essere “sale e luce” per chi vive nell’inganno del demonio e li travolge gettandoli nell’acqua e nel fuoco della schiavitù del male.
In che modo gli evangelizzatori sono chiamati ad essere sale e luce della terra? Pregando e digiunando per loro. Offrire, al Signore, preghiere e digiuno per la conversione di tutti quelli che sono sotto la schiavitù del male.
La preghiera è l’arma idonea per respingere ogni assalto del maligno.

 

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