giovedì 9 maggio 2013


GIOVEDI’  DELLA  VI  SETTIMANA  DI  PASQUA

 Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto. Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall’Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all’ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei.
Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava. Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende. Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci.
Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedònia, Paolo cominciò a dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo. Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente. D’ora in poi me ne andrò dai pagani».
Se ne andò di là ed entrò nella casa di un tale, di nome Tizio Giusto, uno che venerava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga. Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e molti dei Corìnzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare.

Parola di Dio

 Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

 Oppure:

La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

 + Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

Parola del Signore

 RIFLESSIONI SULLA PAROLA DEL GIORNO

 Il versetto del salmo responsoriale deve essere preso come un perpetuo annuncio per tutti. Credente, non credenti e coloro che hanno rinnegato la loro fede.
Per i credenti, perché crescano e vengano confermati nella fede, per i non credenti perché vengano alla fede accettando il vangelo che viene loro annunciato, per quelli che hanno rinnegato la loro fede perché ritornino a Dio.
Gesù ha versato il suo sangue sulla croce, fino all’ultima stilla, per salvare l’umanità intera e vuole che nessuno vada perso.
Domandiamoci: come vivo la mia fede in Dio Padre onnipotente; in Gesù Cristo, Figlio di Dio fattosi uomo per la salvezza di tutti; nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita; nella chiesa fondata da Gesù Cristo e che ha ricevuto da Gesù stesso, di portare l’annuncio del Vangelo fino agli estremi confini della terra?
Qualunque è la posizione che si ha davanti a queste domande, senza perdersi di coraggio, si invochi la misericordia di Dio e si chieda a Dio di ravvivare la fede.
Dio è buono e ricco di misericordia, lento all’ira e grande nell’amore, dice il salmo: Perché avere paura di Dio? Pensiamo alla parabola del Padre misericordioso che va incontro al figliol prodigo e lo abbraccia senza fargli dire nemmeno una parola e lo riempie di baci. Questa scena si ripeta ogni volta che il peccatore ritorna a Dio pentito del male commesso.
Perché nell’uomo c’è questa paura di Dio? Perché nella propria vita l’uomo è stato sempre soggetto a degli alti e bassi spirituali! Pieno di zelo, di fervore, di gioia quando tutto procedeva meravigliosamente bene, senza difficoltà, senza intoppo alcuno. E’ bastato una semplice difficoltà o contrarietà o incomprensione, si è rannuvolato l’orizzonte e si è incominciato a vedere Gesù nell’ombra o nell’oscurità della situazione … Questo alternarsi della storia personale, non sempre è visto e creduto alla presenza del Signore nella storia della vita. Quando poi le cose si sono aggravate, si è caduto nell’incredulità, nella sfiducia, nello scoraggiamento e non si è più visto la presenza del Signore. Quante volte si è pianto per questi fatti della vita e non si è andato da Gesù? Abbiamo creduto alla falsa catechesi del mondo e del Diavolo: non ti illudere, Dio ti ha abbandonato a te stesso; Dio non ti ama per questo soffri, e così via.
Si deve riaccendere in tutti lo Spirito della fede e incominciare a vedere di nuovo la presenza di Dio nella vita di tutti. Dio non ha mai abbandonato nessuno, nemmeno il più grande peccatore. Gesù è venuto per i peccatori,non per i giusti.

Nessun commento:

Posta un commento