LUNEDI’ DELLA VII SETTIMANA DI PASQUA
Mentre Apollo era a Corìnto, Paolo, attraversate le regioni dell’altopiano, scese a Èfeso.
Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?». Gli risposero: «Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo». Ed egli disse: «Quale battesimo avete ricevuto?». «Il battesimo di Giovanni», risposero. Disse allora Paolo: «Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù». Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini.
Entrato poi nella sinagoga, vi poté parlare liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori di ciò che riguarda il regno di Dio.
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Regni della terra, cantate a Dio.
Oppure:
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome.
Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
periscono i malvagi davanti a Dio.
I giusti invece si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome.
Sorga Dio e siano dispersi i suoi nemici
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si dissolve il fumo, tu li dissolvi;
come si scioglie la cera di fronte al fuoco,
periscono i malvagi davanti a Dio.
I giusti invece si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Parola del Signore
RIFLESSIONI
SULLA PAROLA DEL GIORNO
Sono
parole della liturgia della parola della messa di ieri. Queste parole debbono
servirci in modo particolare in questi giorni di preghiera di preparazione a
ricevere colui che il Padre Celeste ha promesso di inviare nel nome di Gesù, lo
Spirito Santo.
Solo
lo Spirito Santo può fare comprendere quello che il Signore vuole dire quando parla
al cuore dell’uomo. Solo lo Spirito Santo può fare accogliere la parola, come
parola di Dio e non come parola di uomini. Per questo bisogna chiedere lo
Spirito Santo per tutti coloro che annunciano la parola di Dio. Annunciarla con
la forza necessaria per farla penetrare nel cuore di chi l’ascolta. E’
necessaria quella forza che solo lo Spirito Santo può dare.
Un'altra
cosa è necessaria per rendere efficace la parola di Dio nella vita dell’uomo:
La fede. Anche la fede è un dono, e che viene fatto a coloro che la chiedono.
Questo dono bisogna chiederlo continuamente e chiederlo nel nome di Gesù.
Un
giorno Gesù fece osservare agli Apostoli che non avevano mai chiesto niente nel
suo nome. Questa osservazione cerchiamo di non farcela fare anche a noi!
Le
due letture di oggi sono molto chiare e dimostrano l’importanza di avere questi
due doni sempre vivi nel cuore.
L’apostolo
Paolo, parlando agli abitanti della città di Efeso chiede se avevano ricevuto
lo Spirito Santo quando aderirono al vangelo loro annunciato. Alla risposta che
non conoscevano nemmeno che esistesse lo Spirito Santo, Paolo chiese quale
battesimo avevano ricevuto, risposero:
il battesimo di Giovanni. Il battesimo di Giovanni era un battesimo di
conversione, battesimo che preparava il popolo a credere in colui che sarebbe
venuto dopo di lui, cioè Gesù. Tutti
chiesero di essere battezzati nel nome di Gesù, mentre ricevevano il battesimo si
manifestò come lo Spirito Santo prese possesso dei nuovi battezzati perché incominciarono
a profetizzare e a parlare lingue nuove.
Il
brano del vangelo dimostra come è necessario la fede in Gesù. La fede in Gesù fa
accettare e vivere le situazioni anche le più difficili. La fede in Gesù fa
vincere anche la solitudine più grande che possa colpire qualsiasi vivente. Chi
si abbandona totalmente in Gesù, non sarà mai solo nel cammino della vita, avrà
sempre Gesù al suo fianco Gesù non abbandona nessuno che crede in Lui.
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