sabato 4 maggio 2013


SABATO DELLA V SETTIMANA DI PASQUA

 Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Paolo si recò a Derbe e a Listra. Vi era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco: era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere a motivo dei Giudei che si trovavano in quelle regioni: tutti infatti sapevano che suo padre era greco.
Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. Le Chiese intanto andavano fortificandosi nella fede e crescevano di numero ogni giorno.
Attraversarono quindi la Frìgia e la regione della Galàzia, poiché lo Spirito Santo aveva impedito loro di proclamare la Parola nella provincia di Asia. Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; così, lasciata da parte la Mìsia, scesero a Tròade.
Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macèdone che lo supplicava: «Vieni in Macedònia e aiutaci!». Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per la Macedònia, ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo.

Parola di Dio

 Salmo responsoriale

Acclamate il Signore, voi tutti della terra.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

 + Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Parola del Signore

 RIFLESSIONI SULLA PAROLA

 “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
Queste parole di Gesù che chiudono il brano del vangelo della messa di oggi, richiamano il brano del vangelo della messa di ieri. Gesù Disse a Filippo, che gli chiese: “Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre”.
Chi non conosce Gesù non ama. Non standoci il vero amore nel cuore dell’uomo, l’uomo si ribella quando gli viene annunciata la verità. L’uomo si ribella, perché crede che il suo modo di operare, di parlare è la verità.
E’ necessario che il vangelo di Gesù, e nessun’altro vangelo, arrivi fino agli estremi confini della terra. Che raggiunga tutti gli uomini. Tutti debbono conoscere “la verità” che Gesù è venuto a portare.
Uomini di buona volontà, uomini che desiderate la vera giustizia, uomini che volete la pace, uomini che desiderate l’uguaglianza tra tutti, uomini che desiderate che nessuno muoia di fame e cose simili, sappiate che tutte queste cose le ha predicate Gesù e Gesù diede agli Apostoli il comando di trasmetterle a tutti gli uomini. Uniamoci, non abbiamo paura né vergogna e diffondiamo il vangelo di Gesù intorno a noi e dovunque andiamo, in modo che altri vedano e fanno altrettanto. La nostra deve essere una predicazione non solo a parole, ma principalmente una predicazione con i fatti!
Ci saranno quelli che ci combatteranno? Non potranno vincere, possono semplicemente prendersi delle piccolissime soddisfazioni e che durano “il tempo che trovano” Non potranno mai prevalere. Lo ha assicurato Gesù a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non potranno prevalere”.
Quelli che ci combattono, sono spinti a farlo dal Diavolo. Egli, nemico della verità, è il principe della menzogna e non vuole sentire parlare di verità.
Il Diavolo non può agire personalmente, si serve dei suoi adepti per sobillare il mondo. Gli adepti del Diavolo sono tutti quelli che non conoscono Gesù e la sua chiesa che continua a portare avanti la missione iniziata da Gesù. La chiesa, composta da tutti i battezzati, è obbligata a portare la conoscenza del vangelo “fino agli estremi confini della terra”. Noi siamo parte di questa chiesa e siamo chiamati a questa missione.
Il mondo ci odia, ci perseguita se annunciamo il vangelo? Facciamo nostre le parole iniziali del vangelo: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia”.
Pensiamo: Gesù ci ha scelti dal mondo, ci ha prediletti per questa missione! Che predilezione!
Prima di noi hanno perseguitato tanti missionari e molti di essi hanno dato anche la vita per il vangelo e ora sono testimoni di Dio su tutta la terra, quella terra che li ha trucidati, li ha dato in pasto alle belve …  per odio verso Gesù! Molti non hanno rifiutato il carcere a la vita, pur di non rinunciare all’annuncio del vangelo. Tutti credevano che ammazzandoli, avrebbero distrutto per sempre “la vita nuova” che Cristo era venuto a portare. Hanno dovuto invece constatare che la morte degli evangelizzatori ha fatto crescere il numero dei credenti e i cristiano crescevano.
Questo nostro secolo è davvero il secolo del martirio! Quanti martiri si sono avuti fino ad oggi? Guardiamo i cristiani perseguitati in Turchia, in Messico, nella Germania nazista, nell’ex Unione Sovietica, nell’Europa dell’Est, in Cina, in Corea, in Vietnam, in Sudan ... L’elenco è infinito. E, non lontano da noi, nelle nostre città, quanti sono coloro che affrontano un martirio “bianco”, senza spargimento di sangue, vivendo la fede in un mondo sempre più ateo o predicando e praticando l’insegnamento della Chiesa nel campo della morale, della giustizia, dell’uguaglianza.
A me e a tutti dico: Andiamo con coraggio e annunciamo che Gesù è il Signore che dà la vita vera. Questo è il mio incoraggiamento per tutti.
Concludo con le parole della Vergine Maria dette alle nozze di Cana quando venne a mancare il vino; rivolta agli inservienti disse: Fate tutto quello che vi dirà.
Cantiamo: Il tuo popolo in cammino, cerca in te la guida …   

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