Mercoledì della XXIII
settimana del Tempo Ordinario
Prima lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai
Colossési
Siete morti con Cristo: fate morire dunque ciò che appartiene alla terra.
Fratelli, se siete
risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra
di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi
infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando
Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui
nella gloria.
Fate morire dunque
ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi
e quella cupidigia che è idolatria;
a motivo di queste
cose l’ira di Dio viene su coloro che gli disobbediscono. Anche voi un tempo
eravate così, quando vivevate in questi vizi. Ora invece gettate via anche voi
tutte queste cose: ira, animosità, cattiveria, insulti e discorsi osceni, che
escono dalla vostra bocca.
Non dite menzogne gli
uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete
rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di
Colui che lo ha creato. Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o
incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Buono è il Signore verso tutti.
Ti voglio benedire
ogni giorno,
lodare il tuo nome in
eterno e per sempre.
Grande è il Signore e
degno di ogni lode;
senza fine è la sua
grandezza.
Ti lodino, Signore,
tutte le tue opere
e ti benedicano i
tuoi fedeli.
Dicano la gloria del
tuo regno
e parlino della tua
potenza.
Per far conoscere
agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria
del tuo regno.
Il tuo regno è un
regno eterno,
il tuo dominio si
estende per tutte le generazioni.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù,
alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il
regno di Dio.
Beati voi, che ora
avete fame,
perché sarete
saziati.
Beati voi, che ora
piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli
uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e
disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo.
Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è
grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi,
ricchi,
perché avete già
ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora
siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora
ridete,
perché sarete nel
dolore e piangerete.
Guai, quando tutti
gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri
con i falsi profeti».
Parola del Signore
OMELIA
Le Beatitudini? Il
culmine dell'insegnamento di Gesù, l'annuncio della Nuova Legge... Certo, ma
ancor di più la proclamazione, oserei dire, la "descrizione" del
nostro Dio. Il nostro Dio è un Dio beato perché è la pienezza, l'Amore, la
Trinità, cioè la famiglia. Ancora di più: egli è povero d'amore, ha fame e sete
d'amore: ecco perché in Gesù, suo Figlio, egli piangerà, sarà odiato, insultato
e cacciato. Eppure anche in ciò egli esulta di gioia, si rallegra perché c'era
bisogno della croce, delle lacrime e delle sofferenze di un Dio per invitare
l'uomo alla beatitudine divina.
Il nostro Dio è
pienezza della beatitudine e della gioia. La nostra vocazione è di partecipare
a tale beatitudine, a tale gioia: se davanti a lui noi siamo poveri e affamati,
allora la nostra gioia sarà perfetta.
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