XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Prima
lettura
Dal
libro del profeta Amos
Contro coloro che comprano con
denaro gli indigenti.
Il Signore mi disse:
«Ascoltate questo,
voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: “Quando sarà passato
il novilunio
e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa
smerciare il frumento,
diminuendo l’efa e aumentando il
siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli
indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del
grano”».
Il Signore lo giura per il vanto di
Giacobbe:
«Certo, non dimenticherò mai tutte
le loro opere».
Parola
di Dio
Salmo
responsoriale
Benedetto
il Signore che rialza il povero.
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.
Su tutte le genti eccelso è il
Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.
Seconda
lettura
Dalla
prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Si facciano preghiere per tutti gli
uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.
Figlio mio, raccomando, prima di
tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti
gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo
condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa
bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti
gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo
anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se
stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi
stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la
verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che in ogni luogo gli
uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.
Parola
di Dio
+ Dal
Vangelo secondo Luca
Non potete servire Dio e la
ricchezza.
In quel tempo, Gesù diceva ai
discepoli:
«Un uomo ricco aveva un
amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua
amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che
cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne
ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò
stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa
sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del
suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose:
“Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e
scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento
misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore
disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti,
verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli
amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi
vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto,
è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è
disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella
ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli
nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due
padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e
disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
Parola
del Signore.
Preghiera
dei fedeli
Col divieto di idolatrare il denaro,
al cristiano non è tolta la possibilità di essere pienamente felice. Dio ci
conosce e sa che la nostra gioia non può risiedere nei soli beni materiali.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore
aiutaci a valutare con saggezza.
1. Perché il potere sia sempre
concepito come servizio. Preghiamo.
2. Perché di fronte all’affanno di
dover accumulare oggetti ci accompagni sempre la consapevolezza che
l’essenziale sei tu. Preghiamo.
3. Perché la nostra lotta contro le
ingiustizie sia mossa sempre dall’amore per chi è debole e mai dall’invidia per
chi è potente. Preghiamo.
4. Perché sappiamo mettere ambizione
e scaltrezza al servizio di misericordia e semplicità di cuore. Preghiamo.
O Padre, ci chiedi di essere fedeli
nell’amministrazione del poco per poterci affidare il molto. Aiutaci a gestire
bene la nostra libertà. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
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