venerdì 13 settembre 2013

Venerdì della XXIII settimana: San Giovanni Crisostomo

Prima lettura

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Prima ero un bestemmiatore, ma mi è stata usata misericordia.

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, a Timòteo, vero figlio mio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro.
Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Tu sei, Signore, mia parte di eredità.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo in te è il mio bene».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

+ Dal Vangelo secondo Luca
Può forse un cieco guidare un altro cieco?

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

Parola del Signore

MIE RIFLESSIONI

La prima lettura tratta dalla  prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo mi ha  spinto a formarmi nella mente questo quadro: Gesù, san Paolo e io che stiamo seduti a un tavolo e parliamo. Al posto mio siete inclusi tutti voi che avete ascoltato  questi brani della parola di Dio. L’argomento del colloquio è un bene universale, che tutti possiamo e debbiamo raggiungere se vogliamo una eternità felicissima.
Gesù inizia il colloquio dicendo: Siate santi perché io sono santo! Dove sono io, voglio che ci siate anche voi.
Sentendo queste parole mi è venuto spontaneo guardare dentro di me, nella mia anima e mi sono detto, ad alta voce perché Gesù e San paolo ascoltassero: Come faccio ad essere santo, come posso essere insieme a te Gesù in paradiso? Mi sentivo impossibilitato a mettere in atto le parole di Gesù. Così pensieroso e triste non solo dentro di me, ma anche fuori di me, notai che San Paolo mi guardò con uno sguardo bellissimo e severo nello stesso tempo. Capii che voleva parlare e lo lasciai parlare. Raccontò tutta la storia della sua vita, di come era e come era diventato. Non per merito suo e con le sue forze. Gesù è intervenuto nella mia vita e da bestemmiatore, persecutore e un violento che ero, mi è stata usata misericordia.  Agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro Gesù ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
Restai sbalordito nel sentire il racconto della sua vita, così mi rincuorai abbastanza. Gesù prese la parola e disse perché Lui parla al cuore dell’uomo e chiede sempre di essere attenti all’ascolto della sua parola e metterla in pratica. Desidera questo perché dobbiamo essere guide gli uni per gli altri. Essere luce e non tenebre per il mondo intero. Guidare tutti a camminare sulla retta via, sulla via dell’osservanza dei comandamenti e dei precetti, perché questa è la via principale che parta alla santità e a conquistare il paradiso ed essere con Gesù per tutta l’eternità.

Preghiera dei fedeli

Dio, nel suo disegno di salvezza, ci ha donato Gesù Cristo come maestro perfetto e buon pastore. Con la sua intercessione, preghiamo insieme e diciamo:
Guida il tuo popolo, Signore.

Perché la fedeltà al vangelo sia la sorgente che alimenta ogni azione della Chiesa, nei ministri come nei semplici fedeli. Preghiamo:
Perché le guide culturali e spirituali del nostro tempo si mettano consapevolmente al servizio della verità. Preghiamo:
Perché dove la giustizia è lacerata, la ricomposizione avvenga nel segno del diritto ma anche della carità. Preghiamo:
Perché i confessori siano illuminati nel loro delicato compito di partecipare la verità e la misericordia divina. Preghiamo:
Perché gli educatori ispirino la loro azione all'unico maestro Gesù, umile, buono e compassionevole con tutti. Preghiamo:
Per chi da tanto non si accosta al sacramento della riconciliazione.
Per chi si sente pieno di difetti, e per chi crede di essere perfetto.

O Dio, che hai inviato tuo Figlio come luce per il mondo, aiuta il popolo cristiano a vivere la sua parola. Egli è il buon pastore che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.





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