Venerdì della XXIII settimana: San Giovanni Crisostomo
Prima lettura
Dalla prima lettera di san
Paolo apostolo a Timòteo
Prima ero un
bestemmiatore, ma mi è stata usata misericordia.
Paolo,
apostolo di Cristo Gesù per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù
nostra speranza, a Timòteo, vero figlio mio nella fede: grazia, misericordia e
pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro.
Rendo
grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha
giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un
bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia,
perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore
nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Tu sei, Signore, mia parte di
eredità.
Proteggimi,
o Dio: in te mi rifugio.
Ho
detto al Signore: «Il mio Signore sei tu,
solo
in te è il mio bene».
Il
Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle
tue mani è la mia vita.
Benedico
il Signore che mi ha dato consiglio;
anche
di notte il mio animo mi istruisce.
Io
pongo sempre davanti a me il Signore,
sta
alla mia destra, non potrò vacillare.
Mi
indicherai il sentiero della vita,
gioia
piena alla tua presenza,
dolcezza
senza fine alla tua destra.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Può forse un cieco
guidare un altro cieco?
In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può
forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un
discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il
suo maestro.
Perché
guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della
trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia
che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la
trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e
allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Parola del Signore
MIE RIFLESSIONI
La prima lettura tratta dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
mi ha spinto a formarmi nella mente
questo quadro: Gesù, san Paolo e io che stiamo seduti a un tavolo e parliamo. Al
posto mio siete inclusi tutti voi che avete ascoltato questi brani della parola di Dio. L’argomento
del colloquio è un bene universale, che tutti possiamo e debbiamo raggiungere
se vogliamo una eternità felicissima.
Gesù inizia il colloquio dicendo: Siate santi perché io
sono santo! Dove sono io, voglio che ci siate anche voi.
Sentendo
queste parole mi è venuto spontaneo guardare dentro di me, nella mia anima e mi
sono detto, ad alta voce perché Gesù e San paolo ascoltassero: Come faccio ad
essere santo, come posso essere insieme a te Gesù in paradiso? Mi sentivo
impossibilitato a mettere in atto le parole di Gesù. Così pensieroso e triste
non solo dentro di me, ma anche fuori di me, notai che San Paolo mi guardò con
uno sguardo bellissimo e severo nello stesso tempo. Capii che voleva parlare e
lo lasciai parlare. Raccontò tutta la storia della sua vita, di come era e come
era diventato. Non per merito suo e con le sue forze. Gesù è intervenuto nella
mia vita e da bestemmiatore, persecutore e un violento che ero, mi è stata
usata misericordia. Agivo per ignoranza,
lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro Gesù ha sovrabbondato
insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
Restai sbalordito nel sentire il racconto della sua
vita, così mi rincuorai abbastanza. Gesù prese la parola e disse perché Lui
parla al cuore dell’uomo e chiede sempre di essere attenti all’ascolto della
sua parola e metterla in pratica. Desidera questo perché dobbiamo essere guide
gli uni per gli altri. Essere luce e non tenebre per il mondo intero. Guidare
tutti a camminare sulla retta via, sulla via dell’osservanza dei comandamenti e
dei precetti, perché questa è la via principale che parta alla santità e a
conquistare il paradiso ed essere con Gesù per tutta l’eternità.
Preghiera dei fedeli
Dio,
nel suo disegno di salvezza, ci ha donato Gesù Cristo come maestro perfetto e
buon pastore. Con la sua intercessione, preghiamo insieme e diciamo:
Guida
il tuo popolo, Signore.
Perché
la fedeltà al vangelo sia la sorgente che alimenta ogni azione della Chiesa,
nei ministri come nei semplici fedeli. Preghiamo:
Perché
le guide culturali e spirituali del nostro tempo si mettano consapevolmente al
servizio della verità. Preghiamo:
Perché
dove la giustizia è lacerata, la ricomposizione avvenga nel segno del diritto
ma anche della carità. Preghiamo:
Perché
i confessori siano illuminati nel loro delicato compito di partecipare la
verità e la misericordia divina. Preghiamo:
Perché
gli educatori ispirino la loro azione all'unico maestro Gesù, umile, buono e
compassionevole con tutti. Preghiamo:
Per
chi da tanto non si accosta al sacramento della riconciliazione.
Per
chi si sente pieno di difetti, e per chi crede di essere perfetto.
O
Dio, che hai inviato tuo Figlio come luce per il mondo, aiuta il popolo
cristiano a vivere la sua parola. Egli è il buon pastore che vive e regna con
te nei secoli dei secoli. Amen.
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