lunedì 21 marzo 2011

II SETTIMANA DI QUARESIMA (Lunedì)

Dal libro del profeta Daniele

Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all’alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te.
Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.

Parola di Dio

Salmo responsoriale 

Signore, non trattarci secondo i nostri peccati.
 
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!

Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.

Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte.

E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode. 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Parola del Signore

RIFLESSIONI
La prima cosa che mi viene da dire a tutti coloro che leggeranno il blogspot è: fate nascere nel vostro cuore il desiderio di leggere e meditare la parola del Signore per alcuni minuti.
Se do questo consiglio è perché sto sperimentando quanto bene fa ascoltare e meditare la parola del Signore! Dà un aiuto straordinario per vivere bene la propria vita con serenità, pace … e ogni altro bene. So che sto chiedendo una cosa che comporta sacrificio, però vedendo il bene che si ricava è buono provare a mettere in pratica questo consiglio.
Meditiamo un po’ la parola della prima lettura di oggi tratta dal profeta Daniele. Il profeta mette in evidenza la fedeltà e la benevolenza del Signore con chi osserva i suoi comandamenti.
La benevolenza il Signore la manifesta anche, e direi principalmente, verso chi è stato “MALVAGGIO E EMPIO” come dice il profeta Daniele. Con chi ha trasgredito i comandamenti, si è rifiutato di ascoltare i messaggeri del Signore.
Il Signore è buono e grande nell’amore, riferisce un versetto di un salmo. Questo amore porta il Signore a suggerire cosa deve fare l’uomo per restare fedele all’alleanza: essere misericordiosi verso tutti, non giudicare, non condannare, perdonare ogni tipo di offesa o torto ricevuto. Quanto più si è generosi nel perdonare, tanto più generoso è il Signore.
Il Vangelo di oggi ci invita ad iniziare la settimana all'insegna della misericordia. Infatti Luca scrive: siate misericordiosi come il Padre è misericordioso. La misericordia di Dio è il cuore della nostra fede, il vero volto che Gesù ci ha fatto scoprire.
Misericordia: una parola composta da miseria (la nostra) e corde, cioè cuore (di Dio), come a dire: Dio guarda col cuore alla nostra fragilità, Dio vede al di là delle apparenze, Dio scruta nel profondo e capisce. L'atteggiamento da imitare, quindi, è proprio questo: diventare capaci di andare al di là delle apparenze, di capire che dietro un volto, un carattere, un gesto, ci sono delle ragioni e se sono ragioni negative, poco edificanti, malvage, possono cambiare.
 La Quaresima è un'occasione propizia per sradicare i rancori, le rotture, le antipatie, per rinsaldarci nel perdono, perché Dio si definisce perdono e accoglienza e perchè Il nostro dare misericordia è in realtà il nostro stesso riceverne.
 Egli lascia a noi il giudizio su noi stessi, ed è lo stesso giudizio che pronunciamo sugli altri. Se non giudichiamo gli altri, Dio non giudica noi. Se perdoniamo agli altri, Dio perdona a noi.
L'unico metro di misura del dono che riceviamo è la nostra capacità di donare. Dio rinuncia a misurare come rinuncia a giudicare. Siamo misurati e giudicati da noi stessi, secondo il nostro amore verso gli altri.
Molte volte ho detto nel mio ministero: se il cristiano vuole vincere la sua battaglia o la partita per la vita eterna, deve giocare a perdere. Quanto più rinuncio al mio io, quanto più zitto e calmo resto davanti a qualche offesa ricevuta, tanto più acquisto punti di meriti per la vita eterna.

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