martedì 2 agosto 2011

Martedì della XVIII settimana T.O.

Dal libro dei Numeri
In quei giorni, Maria e Aronne parlarono contro Mosè, a causa della donna etìope che aveva preso. Infatti aveva sposato una donna etìope. Dissero: «Il Signore ha forse parlato soltanto per mezzo di Mosè? Non ha parlato anche per mezzo nostro?». Il Signore udì. Ora Mosè era un uomo assai umile, più di qualunque altro sulla faccia della terra.
Il Signore disse a un tratto a Mosè, ad Aronne e a Maria: «Uscite tutti e tre verso la tenda del convegno». Uscirono tutti e tre. Il Signore scese in una colonna di nube, si fermò all'ingresso della tenda e chiamò Aronne e Maria. I due si fecero avanti.
Il Signore disse:
«Ascoltate le mie parole!
Se ci sarà un vostro profeta, io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò, in sogno parlerò con lui.
Non così per il mio servo Mosè: egli è l'uomo di fiducia in tutta la mia casa.
Bocca a bocca parlo con lui, in visione e non per enigmi, ed egli contempla l'immagine del Signore.
Perché non avete temuto di parlare contro il mio servo, contro Mosè?».
L'ira del Signore si accese contro di loro ed egli se ne andò; la nube si ritirò di sopra alla tenda ed ecco: Maria era lebbrosa, bianca come la neve. Aronne si volse verso Maria ed ecco: era lebbrosa.
Aronne disse a Mosè: «Ti prego, mio signore, non addossarci il peccato che abbiamo stoltamente commesso! Ella non sia come il bambino nato morto, la cui carne è già mezzo consumata quando esce dal seno della madre». Mosè gridò al Signore dicendo: «Dio, ti prego, guariscila!».
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 50)

Perdonaci, Signore: abbiamo peccato

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto.

Così sei giusto nella tua sentenza,
sei retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa io sono nato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!».
Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l'uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l'uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».
Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI

Oggi 2 agosto 2011 si celebra la prima festa liturgica in memoria del Beato Giustino Maria della Trinità.
Come sacerdote vocazionista, oggi mi astengo dalle riflessioni sulla parola del giorno, mi dedico a trascrivere delle notizie biografiche del Beato Giustino Maria della Trinità, sacerdote e fondatore.

Don Giustino, nacque a Pianura di Napoli nel 1891. Avvertita sin dalla fanciullezza la vocazione al sacerdozio e alla santità, dedicò la sua vita al servizio delle vocazioni di speciale consacrazione e alla riabilitazione delle vocazioni tradite.
Dal 1920 fu parroco di Pianura, dove promosse con diligenza e zelo l’apostolato catechistico, la comunione quotidiana e la predicazione quotidiana della parola di Dio. Curò in modo particolare i giovani e fondò le Congregazioni dei Padri e delle Suore Vocazioniste e l’Istituto Secolare Apostole Vocazioniste della Santificazione Universale, perché fossero collaboratori dello Spirito Santo nel guidare le anime all’unione con la Trinità. Fu predicatore instancabile di esercizi spirituali e fecondo scrittore di opere ascetiche. Morì a Pianura il 2 Agosto del 1955 (notizie prese dal libretto “LITURGIA DELLE ORE”).

È stato proclamato beato il 7 Maggio 2011.
Data la solennità della ricorrenza e l’importanza che essa ricopre per la diocesi di Pozzuoli e per il comune di Pianura, ho creduto opportuno regolarmi così: dare dei brevi cenni sulla vita e il carisma di questo sacerdote. Lui chiamato dal Signore ad essere sacerdote, s’impegnò per tutto la vita a coltivare le vocazioni sacerdotali. Nei suoi scritti alle parole di Gesù: “Ogni albero che non dà buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco”, ha lasciato questo commento: “il frutto che deve portare il sacerdote è generare altri sacerdoti”. Non solo ha generato altri sacerdoti, addirittura ha lasciato alla chiesa di Dio famiglie religiose di sacerdoti e suore.
Rivolgiamoci al Beato Giustino per ogni nostra necessità e per la necessità di tutti. La prima necessità per il beato è stata la santità e vuole che tutti aspirano alla santità e si santificano.
L’augurio che faceva a coloro con i quali colloquiava era: Fatti santo, perché il resto è zero.  
E queste stesse parole sono diventate parte del testo di un inno a lui dedicato, che è diventato l’inno di quelli che credono nella santità non solo di sacerdoti e suore ma anche in quella della gente comune che vive nella propria quotidianità la Parola di Gesù e da cui ci auguriamo possa nascere in un prossimo futuro un numero sempre crescente di “santi sacerdoti e ferventi religiosi per la Santa Chiesa Cattolica”.
Per ascoltare l'inno cantato dalla folla di fedeli presenti alla cerimonia di beatificazione, cliccare qui.
Per vedere il filmato sulla vita del Beato Giustino Maria della Trinità, cliccare  qui.

Nessun commento:

Posta un commento