sabato 13 agosto 2011

Sabato della XIX settimana T.O.

Dal libro di Giosuè
In quei giorni, Giosuè disse al popolo: «Ora, dunque, temete il Signore e servitelo con integrità e fedeltà. Eliminate gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore. Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano la terra. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
Giosuè disse al popolo: «Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà». Il popolo rispose a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore».
Giosuè disse allora al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelti il Signore per servirlo!». Risposero: «Siamo testimoni!».
«Eliminate allora gli dèi degli stranieri, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il vostro cuore al Signore, Dio d'Israele!».
Il popolo rispose a Giosuè: «Noi serviremo il Signore, nostro Dio, e ascolteremo la sua voce!». Giosuè in quel giorno concluse un'alleanza per il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Scrisse queste parole nel libro della legge di Dio. Prese una grande pietra e la rizzò là, sotto la quercia che era nel santuario del Signore. Infine, Giosuè disse a tutto il popolo: «Ecco: questa pietra sarà una testimonianza per noi, perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha detto; essa servirà quindi da testimonianza per voi, perché non rinneghiate il vostro Dio». Poi Giosuè congedò il popolo, ciascuno alla sua eredità.
Dopo questi fatti, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni.
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 15)

Tu sei, Signore, mia parte di eredità

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: "Il mio Signore sei tu".
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproveravano.
Gesù però disse: "Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti appartiene il regno dei cieli.
E dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Il vangelo di oggi, brevissimo, è da grande insegnamento per tutti: per il piccolo e per il grande, per il sapiente e per l’ignorante, per il prete e per il laico, per il professionista e per l’operaio, per l’autorità e per il suddito. Tutti si è invitati ad essere semplici come bambini! Questo invito non viene da un pedagogo qualsiasi, ma da Gesù stesso, il pedagogo per eccellenza.
Gli apostoli, per un atto di rispetto verso il loro maestro, rimproveravano i bambini che con la loro vivacità disturbavano il maestro, Gesù disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
Queste parole di Gesù sono il cuore dell’insegnamento per noi. Chi desidera possedere il regno dei cieli deve avere la semplicità dei bambini.
Per la semplicità che hanno i bambini, tutto quello che compiono lo fanno senza cattiveria, senza malizia. Fanno tutto con la massima spontaneità e per questa loro spontaneità quasi sempre diventano insopportabili. La loro vivacità è completamente all’opposto con le necessità di noi adulti, per questo si fa fatica a comprenderli e ad accettarli. Si vuole che già da bambini si comportano da adulti. Nessuno pensa che debbono essere gli adulti a vivere e ad agire come bambini! Nessuno vuole sgombrare la propria mente e il proprio cuore da ogni forma di pregiudizio. Invece di cacciare i bambini mandandoli via, si debbono accettare con pazienza e amore. Ricordiamo che anche noi siamo stati piccoli e siamo stati spontanei come loro e …
Signore dona a tutti la semplicità dei bambini per possedere il regno dei cieli!

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