martedì 30 agosto 2011

Martedì della XXII settimana T.O.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi
Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: «C'è pace e sicurezza!», allora d'improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire.
Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre.
Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri. Dio infatti non ci ha destinati alla sua ira, ma ad ottenere la salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate.
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 26)

Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
ed ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù scese a Cafarnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c'era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Mediante la prima lettura mi sono ricordato dell’esortazione di Gesù agli apostoli: “Vegliate e pregate per non cadere in tentazione”.
Solo se si è attenti e si prega, si può essere sempre nella luce, nella grazia di Dio e non nella notte, nelle tenebre del peccato.
Per uno che non è stato sempre attento e non ha pregato con assiduità, come può avere ora l’assiduità nel vegliare e pregare? Basta incominciare e il Signore darà la forza e la volontà di continuare.
Per tutti quelli che vivono questo pericolo e per tutta l’umanità che è sempre sotto la minaccia del demonio, è necessario pregare per non cadere nella tentazione dell’incredulità.
Meditiamo il brano del vangelo e traiamo le dovute considerazioni. Gesù, dice l’evangelista Luca, entra nella sinagoga e insegna alla gente con autorità e libera uno posseduto da un demonio impuro.
Stabiliamo che la sinagoga di cui parla Luca è il nostro cuore. Gesù entra se gli apriamo il nostro cuore e ci libera da qualsiasi demonio.
Il dialogo tra lo spirito impuro e Gesù, è la rivelazione a tutti che nessuno può resistere all’autorità e alla potenza di Gesù. L’espressione usato dal demonio: “sei venuto a rovinarci” è il riconoscimento che nessuno, nemmeno il demonio, può avere più potere quando nel cuore di una persona entra Gesù.
Gesù, educatissimo, non entra se non gli viene aperta la porta e lo si invita ad entrare.
Fratelli, sorelle dipende da noi, e solo da noi, essere figli della luce o delle tenebre. Allora accogliamo l’invito di San Paolo: Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.

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