domenica 28 agosto 2011

XXII Domenica del tempo ordinario

Dal libro del profeta Geremia
Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me.
Quando parlo, devo gridare, devo urlare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno.
Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 62)

Ha sete di te, Signore, l'anima mia

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall'aurora ti cerco,
ha sete di te l'anima mia,
desidera te la mia carne,
in terra arida, assetata, senz'acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all'ombra delle tue ali.
A te si stringe l'anima mia:
la tua destra mi sostiene.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.
Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
Parola di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell'uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI

  La parola che il Signore dà a tutti in questa XXII domenica, è una parola molto forte. Il centro di tutto sta nelle parole di Gesù: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà”.
 Chi vuole rinnegare se stesso, il proprio io, la propria volontà? Chi vuole rinunciare ai propri progetti, alle proprie idee? Siamo tutti pronti a batterci per noi stessi. Perché si faccia come diciamo o come pensiamo.
Per riuscire a dominare e mettere a tacere il nostro “io”, ci viene in aiuto san Paolo con la seconda lettura, tratta dalla lettera ai Romani, con queste parole: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”.
Per riuscire a vincere il proprio “io”, non si deve ragionare con la mentalità del mondo, ma lasciarsi guidare dalla mentalità di Dio, solo così si riuscirà a discernere il bene dal male, a capire cosa è gradito a Dio, e fare solo quello. Costa sacrificio mettere in pratica quello che ha suggerito san Paolo, però se noi pensiamo a quello che ha promesso Gesù, anche se con sacrificio, cerchiamo di metterlo in pratica, cerchiamo di fare quello che  viene chiesto, perché “… quando il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni”.
Quando si incomincia ad operare con la mentalità del Signore, a fare quello che a Lui piace e che serve al nostro bene, si incomincia ad acquistare una tale gioia e serenità interiore che spinge sempre ad andare avanti. Non si avverte più, o si avverte di meno lo spirito egoistico fino a quando non scomparirà completamente, e si incomincia ad agire veramente nella libertà di figli di Dio. Vinto l’egoismo, sarà gioia piena e duratura che nessuno mai potrà più togliere.

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