domenica 14 agosto 2011

XX Domenica del tempo ordinario

Prima lettura
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore: «Osservate il diritto e praticate la giustizia, perché la mia salvezza sta per venire, la mia giustizia sta per rivelarsi.
Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi, quanti si guardano dal profanare il sabato e restano fermi nella mia alleanza, li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
I loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli».
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 66)

Popoli tutti, lodate il Signore

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettirudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Seconda lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, a voi genti, ecco che cosa dico: come apostolo delle genti, io faccio onore al mio ministero, nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni.
Se infatti il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà la loro riammissione se non una vita dai morti?
Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, così anch'essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch'essi ottengano misericordia.
Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
Parola di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidóne. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore - disse la donna -, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita.
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
La prima lettura richiama il catechismo Pio X e precisamente la domanda di cos’è la preghiera. La risposta è: una pia elevazione dell’anima a Dio. Quindi quando si prega, si è elevati al cospetto di Dio. Gesù, figlio di Dio fatto uomo, ha detto che la sua casa è luogo di preghiera.
La chiesa è dunque il luogo, la casa della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. 
La prima cosa dunque che si deve accettare con tutto il cuore è questa: quando si sta in chiesa si è davanti alla presenza reale di Dio! Stando in chiesa è come si fosse salito sul santo monte, come dice il profeta Isaia e si deve essere, anima e corpo, fuori dalle cose di questo mondo.
Alla presenza di Dio non si può stare in atteggiamento di falsità e di ingiustizia. Se si è alla presenza del Signore, si deve stare con amore, attenzione, desiderosi di essere ascoltati, trasformati in creature nuove che vogliono amare Dio con tutto il cuore e sopra ogni cosa e amare il prossimo come se stessi.
Quando si è alla presenza del Signore, bisogna starci nella verità di quello che si è e chiedere al Signore, di essere trasformati in persone che osservano la sua legge e i suoi comandamenti.
I comandamenti sono la carta magna dell’amore dell’uomo verso Dio e verso il prossimo. Ecco perché Gesù disse al giovane ricco che desiderava la vita eterna “fai questo e vivrai” riferendosi ai comandamenti
La casa di Dio è aperta a tutti i popoli non solo al popolo d’Israele.  Questa è la missione della chiesa di Cristo, portare al possesso del regno dei cieli tutti gli uomini di ogni razza, lingua e colore. Non si possono fare considerazioni diverse da queste. Non si può pensare che il peccatore, il non credente, il pagano, non possono entrare nella casa di Dio.
Il vangelo indica la strada da seguire per possedere la vita eterna attraverso l’episodio della donna cananea. E’ necessario credere in Dio e in colui che Dio ha mandato Gesù Cristo.
La cananea era pagana, non credeva nel Dio del popolo d’Israele, però sentendo le opere che compiva Gesù, va a chiedere la guarigione della figlia indemoniata.
Esaminiamo bene tutto, della richiesta della donna; Gesù non le dà ascolto. Gli Apostoli invitano Gesù a fare quanto la donna chiedeva e Gesù risponde: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
La donna non apparteneva al popolo d’Israele, era una cananea ma nonostante la sua origine insista perché Gesù l’aiuti. A tale insistenza, Gesù mette in evidenza il coraggio della donna con queste parole: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri».
Chiediamo al Signore, in ogni circostanza della vita, un po’ di questa fede della donna cananea.

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