venerdì 12 agosto 2011

Venerdì della XIX settimana T.O.

Dal libro di Giosuè
In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele a Sichem e convocò gli anziani d'Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio. Giosuè disse a tutto il popolo:
«Così dice il Signore, Dio d'Israele: "Nei tempi antichi i vostri padri, tra cui Terach, padre di Abramo e padre di Nacor, abitavano oltre il Fiume. Essi servivano altri dèi. Io presi Abramo, vostro padre, da oltre il Fiume e gli feci percorrere tutta la terra di Canaan. Moltiplicai la sua discendenza e gli diedi Isacco. A Isacco diedi Giacobbe ed Esaù; assegnai a Esaù il possesso della zona montuosa di Seir, mentre Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto.
In seguito mandai Mosè e Aronne e colpii l'Egitto con le mie azioni in mezzo a esso, e poi vi feci uscire. Feci uscire dall'Egitto i vostri padri e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e cavalieri fino al Mar Rosso, ma essi gridarono al Signore, che pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; sospinsi sopra di loro il mare, che li sommerse: i vostri occhi hanno visto quanto feci in Egitto. Poi dimoraste lungo tempo nel deserto.
Vi feci entrare nella terra degli Amorrei, che abitavano ad occidente del Giordano. Vi attaccarono, ma io li consegnai in mano vostra; voi prendeste possesso della loro terra e io li distrussi dinanzi a voi. In seguito Balak, figlio di Sippor, re di Moab, si levò e attaccò Israele. Mandò a chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse. Ma io non volli ascoltare Balaam ed egli dovette benedirvi. Così vi liberai dalle sue mani.
Attraversaste il Giordano e arrivaste a Gerico. Vi attaccarono i signori di Gerico, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, gli Ittiti, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei, ma io li consegnai in mano vostra. Mandai i calabroni davanti a voi, per sgominare i due re amorrei non con la tua spada né con il tuo arco.
Vi diedi una terra che non avevate lavorato, abitate in città che non avete costruito e mangiate i frutti di vigne e oliveti che non avete piantato"».
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 135)

Il suo amore è per sempre

Rendete grazie al Signore perché è buono,
rendete grazie al Dio degli dèi,
rendete grazie al Signore dei signori.

Guidò il suo popolo nel deserto,
colpì grandi sovrani,
uccise sovrani potenti.

Diede in eredità la loro terra,
in eredità a Israele suo servo.
Ci ha liberati dai nostri avversari.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: "Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne"? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all'inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un'altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
La natura umana, per essere completa, perfetta deve essere insieme uomo-donna. Non può esserci umanità di soli uomini, né di sole donne. Ecco perché il Signore dice: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.
Con queste parole il Signore Dio fin dalla creazione dell’uomo e della donna, diede a capire che l’unione tra marito e moglie era una unione l’indissolubile.
Il discorso iniziato dai farisei non voleva mettere alla prova Gesù, ma serviva a giustificare il loro comportamento perché non osservavano l’indissolubilità della loro unione. Davanti alla risposta di Gesù, dissero: “perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?” E Gesù rispose: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così”.
Questa unione tra l’uomo e la donna, Gesù l’ha voluto trasformare in azione sacra con il sacramento del matrimonio e non l’ha lasciata come un semplice “sfogo” naturale. L’ha voluta liberare dal peccato di lussuria.
La risposta di Gesù data circa duemila anni fa, è attuale anche per l’attuale terzo millennio. La parole di Gesù: all’inizio però non fu così, si riferiscono non solo all’inizio dei tempi, ma anche all’inizio della vita matrimoniale di ogni coppia che si unisce in matrimonio col sacramento. All’inizio della vita coniugale, tutta rose e fiori, quell’amore deve durare per sempre non solo fino a quando le cose, la vita di comunione non crea problemi agli sposi. Sempre valgono le parole di Gesù: Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto. Queste parole concludono la benedizione che il sacerdote invoca sugli sposi dopo il loro giuramento di unione indissolubile. Che senso ha quel prometto di essere fedele sempre, che gli sposi si giurano davanti a Dio e agli uomini? 
Non facciamo i finti tonti, come i farisei con Gesù: la parola di Dio è parola di verità e di verità immutabile. Ecco perché Gesù ha detto: “Cielo e terra passeranno, le mie parole non passeranno”.

Nessun commento:

Posta un commento