giovedì 13 giugno 2013

GIOVEDI’  DELLA X SETTIMANA DEL T. O.
Sant’Antonio da Padova
Sacerdote e dottore della chiesa


Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul cuore dei figli d’Israele; ma quando vi sarà la conversione al Signore, il velo sarà tolto.
Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.
Perciò, avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata accordata, non ci perdiamo d’animo.
E se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: in loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio.
Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Donaci occhi, Signore, per vedere la tua gloria.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Parola del Signore

RIFLESSIONI

Si celebra oggi la memoria di Sant’Antonio da Padova. Grande santo, un taumaturgo in vita e anche dopo la morte. Stimatissimo da tutti, per il suo amore, la sua bontà, la sua generosità e di ogni altra virtù, tanto che lo consideravano santo già in vita. Infetti Sant’Antonio è stato canonizzato dopo un solo anno della morte.
Sant’Antonio è onorato, acclamato, invocato in tutto il mondo proprio per sua straordinaria santità e per le infinite grazie che ottiene da Gesù mediante la sua intercessione. Per questo si attribuisce a sant’Antonio il detto: Sant’Antonio fa tredici grazie al giorno:
La liturgia della messa nella memoria del santo è formata da due lettura che rispecchiano la santità di Antonio o meglio che manifestano che questa parola di Dio si è realizzata nella pienezza di Antonio da farlo santificare in modo sommo.
Pieno di Spirito Santo, il santo ha fatto rispecchiare in tutta la sua vita la gloria del Signore e lo Spirito Santo ha fatto risplendere in lui la gloria del Signore.
Il santo non si è mai lasciato prendere dall’egoismo quando constatava i prodigi e miracoli che il Signore operava per mezzo di lui, perche annunciava con forza e potenza l’amore e la misericordia del Signore.
Dalla sua bocca non si è sentito mai una parola poco buona, a discapito dell’amore fraterno, ma sempre parole affettuose, amabili tenere anche nei momenti più difficili della sua vita. E’ stato sempre fedele a Dio in tutto e per tutto.
In sant’Antonio si non solo si è realizzato questa parola della liturgia della messa, ma anche tutta la Legge e i Profeti mediante il comandamento dell’amore, come Gesù proclamò durante la sua evangelizzazione: Non sono venuto ad abolire la legge e i profeti, ma sono venuto a dare compimento. Il compimento che Gesù diede è quello dell’amore, sant’Antonio nella sua vita ha fatto tutto per amore verso Dio e verso il prossimo.








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