LUNEDI’ DELLA X SETTIMANA DEL T. O.
Prima lettura
Dalla seconda lettera di san Paolo Apostolo
ai Corinzi 1,1-17
Paolo, apostolo di Gesù Cristo per
volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto e a
tutti i santi dell'intera Acaia: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e
dal Signore Gesù Cristo. Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù
Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci
consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli
che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui
siamo consolati noi stessi da Dio.
Infatti, come abbondano le
sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra
consolazione. Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e
salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si
dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi
sopportiamo. La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti
che come siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche della
consolazione.
Non vogliamo infatti che ignoriate,
fratelli, come la tribolazione che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre
misura, al di là delle nostre forze, sì da dubitare anche della vita. Abbiamo
addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre
fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti. Da quella morte
però egli ci ha liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto in
lui, che ci libererà ancora, grazie alla vostra cooperazione nella
preghiera per noi, affinché per il favore divino ottenutoci da molte persone,
siano rese grazie per noi da parte di molti.
Questo infatti è il nostro vanto: la
testimonianza della coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente
verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio. Non vi
scriviamo in maniera diversa da quello che potete leggere o comprendere; spero
che comprenderete sino alla fine, come ci avete già compresi in parte, che
noi siamo il vostro vanto, come voi sarete il nostro, nel giorno del Signore
nostro Gesù.
Con questa convinzione avevo deciso
in un primo tempo di venire da voi, perché riceveste una seconda grazia, e
da voi passare in Macedonia, per ritornare nuovamente dalla Macedonia in mezzo
a voi ed avere da voi il commiato per la Giudea. Forse in questo progetto
mi sono comportato con leggerezza? O quello che decido lo decido secondo la
carne, in maniera da dire allo stesso tempo «sì,sì» e «no,no»?
Parola di
Dio
Salmo responsoriale
Gustate e vedete com’è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Dal Vangelo secondo Matteo 5,1-12
Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi
a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la
parola, li ammaestrava dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.
Parola del Signore
RIFLESSIONI
Come si vede dal titolo, la prima lettura è
indirizzata alle comunità che sorsero nella città di Corinto, dopo che Paola vi
predicò il vangelo.
San Paolo, come garante della fede di questi
cristiani, li segue pastoralmente anche quando non è presente in mezzo a loro e
si serve dello scritto.
Certamente le comunità non vivevano momenti sereni,
dovevano esserci delle difficoltà e Paolo scrive esortandoli a perseverare in
quello che era stato predicato loro e che essi accettarono e si convertirono.
Invitava a perseverare e non scoraggiarsi, anzi di consolare tutti quelli che
vivevano difficoltà, di consolarli con la stessa consolazione che Dio consolava
tutti loro. Nelle sofferenze abbandonarsi alla misericordia di Dio e riporre in
Lui ogni speranza.
Da questo totale abbandono in Dio si avrà la dovuta
ricompensa mediante le beatitudini riportate nel vangelo.
Se uno consola chi è nell’aflizione, il Signore
libera costui da ogni afflizione.
Chi usa misericordia verso chi offende, il Signore
concede la sua misericordia a chi è stato misericordioso.
Chi cerca di costruire la pace, in cambio riceve la
una figliolanza intima con dio. Così per ogni beatitudine.
Mediante questi brani della parola di Dio, siamo
chiamati a fare altrettanto con tutti durante la nostra vita. Così facendo
abbiamo assicurata la salvezza della nostra anima.
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