giovedì 27 giugno 2013

GIOVEDI’  DELLA XII SETIMANA DEL T. O.

Dal libro della Gènesi

Sarài, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, Sarài disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli».
Abram ascoltò l’invito di Sarài. Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nella terra di Canaan, Sarài, moglie di Abram, prese Agar l’Egiziana, sua schiava, e la diede in moglie ad Abram, suo marito. Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei.
Allora Sarài disse ad Abram: «L’offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho messo in grembo la mia schiava, ma da quando si è accorta d’essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!». Abram disse a Sarài: «Ecco, la tua schiava è in mano tua: trattala come ti piace». Sarài allora la maltrattò, tanto che quella fuggì dalla sua presenza.
La trovò l’angelo del Signore presso una sorgente d’acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, e le disse: «Agar, schiava di Sarài, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Fuggo dalla presenza della mia padrona Sarài». Le disse l’angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». Le disse ancora l’angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla, tanto sarà numerosa».
Soggiunse poi l’angelo del Signore:
«Ecco, sei incinta:
partorirai un figlio
e lo chiamerai Ismaele,
perché il Signore ha udito il tuo lamento.
Egli sarà come un asino selvatico;
la sua mano sarà contro tutti
e la mano di tutti contro di lui,
e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli».
Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito. Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Rendete grazie al Signore, perché è buono.

Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Chi può narrare le prodezze del Signore,
far risuonare tutta la sua lode?

Beati coloro che osservano il diritto
e agiscono con giustizia in ogni tempo.
Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo.

Visitami con la tua salvezza,
perché io veda il bene dei tuoi eletti,
gioisca della gioia del tuo popolo,
mi vanti della tua eredità.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demoni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

Parola del Signore

RIFLESSIONI

Il vangelo di oggi è la continuazione del brano di ieri. Il Signore ieri ha voluto mettere tutti in guardia dei falsi profeti dicendo: vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li conoscerete!
Perché il Signore ha voluto mettere tutti in guardia dai falsi profeti. Oggi sono molti che predicano un falso cristo e lo fanno per interesse, per essere gratificati, per essere osannati, applauditi e “accolti come salvatori della patria”. Lo fanno anche per interesse economico. Per estorcere tramite magie e altri inganni.
Oggi il vangelo inizia con questa esclamazione: Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”.
Con queste parole e con il dialogo che segue tra costoro e Gesù, si può comprendere come è facile essere ingannati dai falsi profeti e come è necessario chiedere continuamente al Signore di farci essere sempre nella sua verità, non lasciarci ingannare e non ingannare mai nessuno a nostra volta.
Il diavolo è un fine ingannatore. E’ capace di fare anche il bene per ingannare i pusillanimi, cioè ingannare tutti quelli che hanno una fede non molto radicata per trarli in inganno. Se la falsità dei frutti, delle opere compiute dai falsi profeti, non si riescono a vedere, a scoprirli durante gli anni della vita terrena, verranno fuori nel tremendo giudizio di Dio al termine della vita terrena! “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Abbiamo profetato nel tuo nome, abbiamo operato prodigi e miracoli, abbiamo scacciato anche i demoni nel tuo nome …  Gesù ribadisce: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Nessuno abbia a cadere in questo “diabolico” inganno: vivere iniquamente il credo cristiano. Ho detto “DIABOLICO INGANNO” perché è proprio il demonio, principe di ogni inganno, a farci credere di operare nel nome di Gesù quando invece si opera nel nome “suo”.
Quand’è che si opera nel nome del diavolo?
Quando fatta un opera buona, di qualsiasi tipo, ci si attribuisce meriti, onori, benedizioni a sé stessi e si dimentica che solo a Gesù spetta ogni gloria, onore e benedizione nei secoli.
Come si possono evitare questi pericoli e inganni? Mettendo in pratica o sforzandosi di farlo: chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Solo con un cuore obbediente possiamo adempiere la volontà del Padre, anche quando su di noi dovessero abbattersi la pioggia, il vento, i flutti delle prove e delle avversità, perché siamo fondati sulla roccia. Niente può prevalere su chi si abbandona in Gesù.

Preghiera dei fedeli

Fratelli, preghiamo il Padre, perché ci doni la fedeltà e la coerenza necessarie per costruire la nostra casa sulla roccia, dicendo:

Guida, Padre, il nostro cammino.

- Per il popolo di Dio, perché la frequenza ai sacramenti e l'obbedienza al vangelo siano stabile fondamento della sua missione nel mondo. Preghiamo.
- Per i giovani, perché lo Spirito susciti in molti di loro la forza di corrispondere alla chiamata al sacerdozio e alla vita religiosa. Preghiamo.
- Per i giovani sposi, perché fondino la loro unione sulla grazia del sacramento ricevuto e sulla ricerca di una comunione perfetta nello spirito e nel corpo. Preghiamo.
- Per quanti sono in ricerca della verità, perché la lealtà verso se stessi e il desiderio di realizzarsi li spinga ad avvicinarsi al Cristo redentore. Preghiamo.
- Per noi qui riuniti in assemblea, perché non basiamo la costruzione del futuro sulle nostre buone intenzioni, ma sull'adesione a Cristo presente nell'eucaristia e nella Chiesa. Preghiamo.
- Per chi è senza casa. Preghiamo.
- Per le famiglie della nostra parrocchia. Preghiamo.

O Dio, che ami e proteggi chi compie la tua volontà, non guardare alla nostra debolezza, ma alla sincerità del nostro impegno a completare l'opera della tua creazione. Per Cristo nostro Signore. Amen.


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