Per mancanza di tempo, oggi 5 Giugno, troverete sul
blog solo i testi della due letture.
Tobia 3,1-11
1 Con l'animo affranto dal dolore, sospirai e piansi. Poi presi a dire
questa preghiera di lamento: 2 «Tu sei giusto,
Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e
verità. Tu sei il giudice del mondo. 3 Ora, Signore, ricordati di me e guardami. Non punirmi per i miei
peccati e per gli errori miei e dei miei padri. 4 Violando i tuoi comandi, abbiamo peccato davanti
a te. Tu hai lasciato che ci spogliassero dei beni; ci hai abbandonati alla
prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte
le genti, tra le quali ci hai dispersi. 5 Ora, nel trattarmi secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono
tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi decreti, camminando
davanti a te nella verità. 6 Agisci pure ora
come meglio ti piace; da' ordine che venga presa la mia vita, in modo che io
sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte
alla vita. I rimproveri che mi tocca sentire destano in me grande dolore.
Signore, comanda che sia tolto da questa prova; fa' che io parta verso l'eterno
soggiorno; Signore, non distogliere da me il volto. Per me infatti è meglio
morire che vedermi davanti questa grande angoscia e così non sentirmi più
insultare!». 7 Nello stesso giorno capitò a Sara
figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, di sentire insulti da
parte di una serva di suo padre. 8 Bisogna sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che
Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi
con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: «Sei proprio tu
che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di
uno hai potuto godere. 9 Perché vuoi
battere noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non
abbiamo mai a vedere né figlio né figlia». 10 In quel giorno dunque essa soffrì molto, pianse e salì nella stanza
del padre con l'intenzione di impiccarsi. Ma tornando a riflettere pensava:
«Che non abbiano ad insultare mio padre e non gli dicano: La sola figlia che
avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure. Così farei
precipitare la vecchiaia di mio padre con angoscia negli inferi. Farò meglio a
non impiccarmi e a supplicare il Signore che mi sia concesso di morire, in modo
da non sentire più insulti nella mia vita». 11 In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: «Benedetto
sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli. Ti benedicano
tutte le tue opere per sempre. 16 In quel medesimo
momento la preghiera di tutti e due fu accolta davanti alla gloria di Dio 17 e fu mandato Raffaele a guarire i due: a
togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse
la luce di Dio; a dare Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di
Tobi, e a liberarla dal cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti, spettava
a Tobia di sposarla, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora
Tobi rientrava dal cortile in casa e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo
dalla camera.
Marco 12,18-27
Vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione, e lo
interrogarono dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti al
fratello. C'erano sette fratelli: il primo
prese moglie e morì senza lasciare discendenza; allora la prese il
secondo, ma morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e
nessuno dei sette lasciò discendenza. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. Nella
risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Poiché in
sette l'hanno avuta come moglie». Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse
in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? Quando
risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno
come angeli nei cieli. A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non
avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò
dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco
e di Giacobbe? Non è un Dio dei
morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore».
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