lunedì 17 giugno 2013

LUNEDI’ DELL’XI SETTIMANA DEL T. O.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga criticato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri; come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!

Parola di Dio

Salmo responsoriale
Il Signore ha rivelato la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».

Parola del Signore

RIFLESSIONI

L’undicesima settimana dell’anno liturgico 2013, anno della fede, si deve considerare come l’inizio di una crescita spirituale. Tutti siamo in cammino verso la patria celeste, il Paradiso. Il paradiso si conquista nel fare il bene a tutti e incondizionatamente.
Crediamo fermamente che il Signore vuole che tutti gli uomini si salvano e non rendere vana la morte in croce del suo figlio Gesù Cristo. Cristo è morto in croce per salvare l’umanità dalla schiavitù del demonio. Per salvarsi l’uomo deve impegnarsi, nel modo migliore, a vivere la Parola di Dio. E’ la parola di Dio che salva, salva tutti quelli che la mettano in pratica, cioè che la vivano, che realizzano nella propria vita  quello che viene detto dalla Parola.
La settimana scorsa, se facciamo un veloce ricordo di quello che il Signore ha detto attraverso le letture della messa del giorno, ricordiamo che si è stato invitati a non mancare di amore verso il prossimo: Chi dice stupido, o pazzo, o cretino ad una persona, è soggetto al giudizio di Dio e al fuoco della Geenna.
Ha invitato poi al rispetto della persona degli altri: non commettere adulterio, nono comandamento: Non desiderare la donna d’altri. Ha suggerito anche cosa fare per vincere questa tentazione: Cavare l’occhio se è di scandalo, tagliare la mano o il piede se sono di scandalo e conclude: E’ meglio entrare nel regno dei cieli con un organo mancante, anziché andare nel fuoco della Geenna con tutti gli organi. E così via …
Nel Vangelo di oggi Gesù invita tutti a vivere in modo sconcertante. Invece di rispondere al male con il male, si deve contrapporre al male il bene: "Se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra". Questo comportamento da tenere è il contrasto fondamentale. Sembra una cosa stupida, inimmaginabile ed è invece  l’atteggiamento più profondamente cristiano. Non come quello che prescriveva la legge nell’Antico Testamento: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio.
Per chi vuole vivere secondo la mentalità del mondo, è difficile accettare le nuova legge che Gesù è venuto a portare. Invece per chi accetta la legge di Gesù è possibile anche questo: non reagire al male col male, ma si riesce a ricambiare il male con il bene.
Nessuno prende niente dalla propria ricchezza per dare agli altri, perché non possediamo niente, ma tutti attingano alla nostra povertà e per la grazia di Dio si può  aiutare molti, come dice San Paolo nella prima lettura. Questo è il paradosso della vita cristiana e spirituale: il Signore ci lascia poveri, ci lascia nelle difficoltà e proprio in esse la sua grazia si manifesta, il suo amore risplende. "Poveri, ma facciamo ricchi molti" se nella nostra povertà facciamo agire Dio.

Preghiera dei fedeli

Fratelli, rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera a Dio Padre, che non manca di soccorrerci nel momento del bisogno. Diciamo insieme:
Signore, vieni in nostro aiuto.

Per la Chiesa, perché l'azione dello Spirito la purifichi sempre e la renda viva testimonianza di Cristo fratello di ogni uomo. Preghiamo:
Per i ministri del vangelo, perché, sorretti dalla sapienza della fede, siano con le parole e le opere instancabili annunciatori dell'amore di Dio. Preghiamo:
Per le nostre famiglie, perché vivano sempre in cristiana armonia e si aprano all'accoglienza di chi è nel bisogno. Preghiamo:
Per tutti i lavoratori, perché facciano prevalere la solidarietà e la condivisione nella necessità, sulla ricerca del profitto e della carriera. Preghiamo:
Per noi che partecipiamo a questa eucaristia, perché l'esempio di Cristo, dato per noi, risvegli le virtù della misericordia e della generosità. Preghiamo:
Perché la nostra comunità sia sempre pronta ad accogliere le persone più in difficoltà della nostra parrocchia. Preghiamo:

Dio buono e fedele, che soccorri chi spera in te, concedi al tuo popolo di guardare con rinnovata certezza all'amore del tuo Figlio che si dona anche in questa eucaristia, e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.



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