venerdì 21 giugno 2013

VENERDI’  DELL’  XI SETTIMANA DEL T. O.
San Luigi Gonzaga – religioso

Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io.
In quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi anch’io. Sono Ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? Anch’io! Sono stirpe di Abramo? Anch’io! Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.
Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza.

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

Parola del Signore

RIFLESSIONI

Da alcuni giorni San Paolo sta accompagnando, la liturgia della parola con un brano della seconda lettera ai Corinti. Lettera scritta alle comunità cristiane nate con la sua predicazione.
Perché San Paolo scrisse a queste comunità?
Tra queste comunità erano sorti dei malcontenti, delle controversie e si accusavano gli uni gli altri. San Paolo, come responsabile primo di quelle comunità, sentì il dovere di intervenire per fare chiarezza e cercare di creare una nuova comunione tra tutti.
Richiamò tutti a non essere pomo della discordia, ma vivere insieme amandosi e perdonandosi scambievolmente. Di non fare discriminazione alcuna tra di loro, di non ritenersi l’uno più bravo dell’altro. Cose queste che sono esistite ed esisteranno sempre a causa del Diavolo che vuole e si impegna con tutte le forze a seminare zizzania nel cuore di tutti per creare discordia.
A distanza di secoli, siamo nel terzo millennio, ancora esistono contrasti, violenze, malumori, invidia, presunzione, giudizi e ogni altro male nelle comunità dei credenti. La parola di Dio, che è sempre la stessa: ieri – oggi e sempre, mediante la chiesa richiama ancora oggi alla pace, alla comunione, all’amore scambievole, al rispetto della dignità degli altri, a non fare distinzione di appartenenza, di nuovi nella fede, perché da poco convertiti, e quindi poco credibili o adulti nelle fede perché convertiti da molto tempo e fanno autorità nei confronti degli altri.
Il papa Francesco, proprio in questi giorni, ha esortato i cristiani ad essere tutti uniti senza alcuna discriminazione, mettendo in comune i carismi di ciascuno. Sono i carismi presenti nelle chiese che creano la comunione mettendoli al servizio di tutti.
Bisogna guardare al bene che tutti possiedono, così vediamo la luce che risplende mediante il bene che si compie, tutto il corpo risplende.
Impariamo tutti a vedere il bene che viene compiuto da tutti, anche se qualche volta si commettono degli errori Impariamo a tenere il nostro occhi puntato solo sul bene che si compie e tutto il corpo mistico, che è la chiesa, risplende di viva e santa luce.

Preghiera dei fedeli
La parola di Dio è luce sul nostro cammino, fondamento della nostra fede e alimento di comunione fraterna. Preghiamo insieme e diciamo:
Per la tua bontà, ascoltaci, Signore.

Perché la forza dello Spirito ci indichi il retto uso dei beni terreni per vivere attenti ai beni del cielo. Preghiamo:
Perché l'esortazione di Cristo a seguirlo, trovi ascoltatori attenti e disponibili, e continui a suscitare nella Chiesa vocazioni alla vita contemplativa. Preghiamo:
Perché tutte le classi sociali lavorino per costruire una convivenza più giusta e pacifica, basata sul rispetto della dignità dell'uomo. Preghiamo:
Perché i ricchi e gli avidi comprendano che anche le più grandi ricchezze terrene si consumano, e che solo i beni del cielo sono incorruttibili. Preghiamo:
Perché i giovani rifiutino gli idoli mondani e, sostenuti dalla testimonianza della comunità cristiana, preferiscano sempre la società dell'essere a quella dell'avere. Preghiamo:
Per gli evangelizzatori e i catechisti.
Per la purificazione dei nostri sentimenti.


O Dio, eterna luce e giorno senza tramonto, assisti il tuo popolo e conducilo alla meta del suo pellegrinaggio terreno, Cristo nostro Signore, che vive e regna con te per i secoli dei secoli. Amen.

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