lunedì 15 luglio 2013

Lunedì della xv settimana del T. O.
San Bonaventura

Prima lettura

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, sorse sull’Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. Egli disse al suo popolo: «Ecco che il popolo dei figli d’Israele è più numeroso e più forte di noi. Cerchiamo di essere avveduti nei suoi riguardi per impedire che cresca, altrimenti, in caso di guerra, si unirà ai nostri avversari, combatterà contro di noi e poi partirà dal paese».
Perciò vennero imposti loro dei sovrintendenti ai lavori forzati, per opprimerli con le loro angherie, e così costruirono per il faraone le città deposito, cioè Pitom e Ramses. Ma quanto più opprimevano il popolo, tanto più si moltiplicava e cresceva, ed essi furono presi da spavento di fronte agli Israeliti.
Per questo gli Egiziani fecero lavorare i figli d’Israele trattandoli con durezza. Resero loro amara la vita mediante una dura schiavitù, costringendoli a preparare l’argilla e a fabbricare mattoni, e ad ogni sorta di lavoro nei campi; a tutti questi lavori li obbligarono con durezza.
Il faraone diede quest’ordine a tutto il suo popolo: «Gettate nel Nilo ogni figlio maschio che nascerà, ma lasciate vivere ogni femmina».

Parola di Dio

Salmo responsoriale

Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

Se il Signore non fosse stato per noi
– lo dica Israele –,
se il Signore non fosse stato per noi,
quando eravamo assaliti,
allora ci avrebbero inghiottiti vivi,
quando divampò contro di noi la loro collera.

Allora le acque ci avrebbero travolti,
un torrente ci avrebbe sommersi;
allora ci avrebbero sommersi
acque impetuose.
Sia benedetto il Signore,
che non ci ha consegnati in preda ai loro denti.

Siamo stati liberati come un passero
dal laccio dei cacciatori:
il laccio si è spezzato
e noi siamo scampati.
Il nostro aiuto è nel nome del Signore:
egli ha fatto cielo e terra.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.    
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

Parola del Signore

RIFLESSIONI

Prima di iniziare a presentare la parola del giorno di questa XV settimana del tempo ordinario, invito, coloro che accettano, a leggere spesso la parola e le riflessioni dei giorni precedenti. Questo aiuta molto e fare sempre meglio il commino di conversione a cui ci chiama il Signore. In altre parole, detto con una espressione popolare, serve a rinfrescare le idee.
Dopo tanta insistenza da parte del Signore a convertirsi, a voltare le spalle alle attrattive del mondo e alle lusinghe del Diavolo, adesso incomincia scendere nello specifico. Incomincia a chiedere conversioni importanti e piuttosto intime e direi naturali. E’ naturale che i genitori amano i figli e i figli amino i genitori; è giusto che i fratelli e le sorelle si amino fra loro, proprio ieri nel vangelo mediante lo scriba ha ricordato di amare il prossimo come se stesso. Oggi invece Gesù dice chi ama queste persone più di Lui, non è degno del regno dei cieli. Umanamente parlando sembra che ci sia contraddizione in questi principi, invece no. L’uomo spirituale, cioè chi si lascia guidare dallo Spirito Santo, comprende che Gesù dice chi ama gli altri più di Lui. Si deve amare il prossimo, i familiari, ma non dare ad essi l’amore preminente. Il primo e il più grande amore deve essere esclusivo per il Signore Dio. Non bisogna amare neppure sé stesso più di Gesù, più di Dio.
Vivere queste parole, cioè metterle in pratica è molto difficile. Possono sorgere sempre degli screzi anche tra familiari e amici, e amare chi si comporta così è sempre difficile amarli, conseguentemente non si ama neppure Gesù.
Fratelli questa è la croce che si deve prendere per seguire Gesù, amare il prossimo come se stessi e amare Dio al di sopra di ogni cosa.
L’amore deve essere un sentimento disinteressato, che parte dal cuore e senza aspettarsi la ricompensa, né è da cristiano amare solo quelli che ci amano!
Non bisogna avvilirsi se, esaminando la nostra vita, scopriamo di non aver messo in atto questo comandamento dell’amore. Importante per il Signore è vedere che nel cuore è già sorto il desiderio di incominciare ad amare Lui al di sopra di ogni cosa e il prossimo come noi stessi, Gesù accetta questa decisione nostra e concede anche l’aiuto per perseverare ad amare Lui e tutti.

Preghiera dei fedeli

La parola di Dio ci invita ad una scena radicale di Gesù e dell'amore verso tutti gli uomini. Per avere la forza di seguirlo, preghiamo insieme:
Accogli, Signore, la nostra preghiera.

Signore, Dio geloso, ti preghiamo per la tua Chiesa: sappia testimoniare, con la parola e le scelte di vita, l'amore e la fedeltà al suo sposo Gesù.
Signore, Dio di giustizia, ti preghiamo per le nazioni: umilmente riconoscano che i contrasti si risolvono soltanto con la ricerca della giustizia.
Signore, Dio d'amore, ti preghiamo per il nostro cuore di uomini: ogni nostro affetto di sposi, di figli, di amici, sia segno e rivelazione del tuo amore.
Signore, Dio di speranza, ti preghiamo per i sacerdoti e i religiosi: mostrino con la vita che la scelta di te rende accoglienti e interessati ad ogni uomo.
Signore, Dio di pace, ti preghiamo per noi cristiani: insegnaci che la vera pace non è disimpegno e desiderio di tranquillità, ma è passione per la libertà e la verità.
Preghiamo per i poveri che vivono in mezzo a noi.
Preghiamo perché la nostra eucaristia divenga condivisione dei beni.

Dio Padre, accogli la nostra preghiera e manda il tuo Spirito a trasformarci, perché guardando i nostri volti tu vi riconosca la somiglianza con Gesù Cristo tuo figlio, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.





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