XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(ANNO C)
Prima lettura
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, disse il Signore:
«Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave.
Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto
il grido fino a me; lo voglio sapere!».
Quegli uomini partirono di là e
andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore.
Abramo gli si avvicinò e gli disse:
«Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti
nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per
riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il
giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da
te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose
il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per
riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».
Abramo riprese e disse: «Vedi come
ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai
cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la
città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque».
Abramo riprese ancora a parlargli e
disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per
riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo
ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne
troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là
se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei
venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola:
forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a
quei dieci».
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto
il cuore:
hai ascoltato le parole della mia
bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio
cantare,
mi prostro verso il tuo tempio
santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo
amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande
del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi
hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Perché eccelso è il Signore, ma
guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da
lontano.
Se cammino in mezzo al pericolo, tu
mi ridoni vita;
contro la collera dei miei avversari
stendi la tua mano.
La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue
mani.
Seconda lettura
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi
Fratelli, con Cristo sepolti nel
battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio,
che lo ha risuscitato dai morti.
Con lui Dio ha dato vita anche a
voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della
vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto
contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo
inchiodandolo alla croce.
Parola di Dio
+ Dal Vangelo secondo Luca
Gesù si trovava in un luogo a
pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore,
insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed
egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane
quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni
nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un
amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è
giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello
dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i
miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che,
anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua
invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi
sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque
chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio
gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un
uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare
cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo
Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Parola del Signore
RIFLESSIONI
La parola di oggi invita ad avere e a credere nelle
misericordia di Dio. Per poter avere e credere nella misericordia di Dio bisogna
entrare in confidenza con il Signore. Se non si ha questa confidenza, questa
semplicità, non si otterrà mai niente dal Signore.
La Sacra scrittura dice: Un cuore semplice è gradito a Dio. Nessuno può avere il cuore
semplice, se Dio non lo dona Lui. E non lo dona gratuitamente, lo dona a chi lo
chiede e con insistenza e con fede.
Nella prima lettura risplenda la semplicità, la
confidenza e l’ardire di Abramo. Chiede con insistenza al Signore di non
mettere in atto il proposito di distruggere le città di Sodoma e Gomorra se
nelle città ci sono delle persone giuste e non meriterebbero il castigo dei
peccatori. Davanti a tanta insistenza e semplicità da parte di Abramo, il
Signore trattiene il braccio della giustizia divina e non punisce gli abitanti
delle tue città. Davanti alla preghiera di intercessione fatta con insistenza,
il Signore perdona i peccati usando misericordia.
Anche il vangelo è una pagina di grande insegnamento
sulla preghiera e sulla sua insistenza. L’amico, che a notte fonda, a causa di
una visita imprevista, va a chiedere un pane a un amico. Viene soddisfatta la
richiesta per l’insistenza avuta nella richiesta, ed è un uomo che si è
lasciato vincere dall’insistenza avuta. Tanto più il Padre Celeste che ama e
vuole il bene di tutti.
Chiediamo allo Spirito Santo di insegnarci a pregare e a
pregare con insistenza e semplicità.
Preghiera dei fedeli
Gesù ci insegna ad avere fiducia nel
fatto che il Padre sempre ascolta le nostre invocazioni.
Preghiamo insieme e diciamo:
Signore, insegnaci a chiamarti Padre.
1. Perché non ci stanchiamo mai di
cercare e di chiedere giustizia. Preghiamo.
2. Perché sappiamo sempre che
l’unica rottura che può recidere il nostro rapporto col Padre è il nostro
rifiuto. Preghiamo.
3. Perché siamo sempre coscienti che
nel nostro battesimo siamo entrati a far parte di una comunità nella quale ci
rivolgiamo ad un unico Padre. Preghiamo.
4. Perché impariamo ad accogliere
l’immagine di Dio che ci è rivelata nel Vangelo. Preghiamo.
O Padre, la tua volontà di chiamarci
“figli” supera la nostra capacità di riconoscerti come Padre. Aiutaci ad
accettare quanto è meraviglioso ciò che siamo insieme a te. Te lo chiediamo per
Cristo nostro Signore.
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