Sabato
della XIV settimana
del
T. O.
Prima lettura
Dal libro della Gènesi
In
quei giorni, Giacobbe diede quest’ordine ai suoi figli: «Io sto per essere
riunito ai miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che è
nel campo di Efron l’Ittita, nella caverna che si trova nel campo di Macpela di
fronte a Mamre, nella terra di Canaan, quella che Abramo acquistò con il campo
di Efron l’Ittita come proprietà sepolcrale. Là seppellirono Abramo e Sara sua
moglie, là seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie e là seppellii Lia. La
proprietà del campo e della caverna che si trova in esso è stata acquistata
dagli Ittiti». Quando Giacobbe ebbe finito di dare questo ordine ai figli,
ritrasse i piedi nel letto e spirò, e fu riunito ai suoi antenati.
Ma
i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato che il loro padre era
morto, e dissero: «Chissà se Giuseppe non ci tratterà da nemici e non ci
renderà tutto il male che noi gli abbiamo fatto?». Allora mandarono a dire a
Giuseppe: «Tuo padre prima di morire ha dato quest’ordine: “Direte a Giuseppe:
Perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto
del male!”. Perdona dunque il delitto dei servi del Dio di tuo padre!».
Giuseppe pianse quando gli si parlò così.
E
i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero:
«Eccoci tuoi schiavi!». Ma Giuseppe disse loro: «Non temete. Tengo io forse il
posto di Dio? Se voi avevate tramato del male contro di me, Dio ha pensato di
farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un
popolo numeroso. Dunque non temete, io provvederò al sostentamento per voi e
per i vostri bambini». Così li consolò parlando al loro cuore.
Giuseppe
con la famiglia di suo padre abitò in Egitto; egli visse centodieci anni. Così
Giuseppe vide i figli di Èfraim fino alla terza generazione e anche i figli di
Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe. Poi Giuseppe
disse ai fratelli: «Io sto per morire, ma Dio verrà certo a visitarvi e vi farà
uscire da questa terra, verso la terra che egli ha promesso con giuramento ad
Abramo, a Isacco e a Giacobbe». Giuseppe fece giurare ai figli d’Israele così:
«Dio verrà certo a visitarvi e allora voi porterete via di qui le mie ossa».
Giuseppe
morì all’età di centodieci anni.
Parola
di Dio
Salmo responsoriale
Voi che cercate Dio, fatevi coraggio.
Rendete
grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate
fra i popoli le sue opere.
A
lui cantate, a lui inneggiate,
meditate
tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi
del suo santo nome:
gioisca
il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate
il Signore e la sua potenza,
ricercate
sempre il suo volto.
Voi,
stirpe di Abramo, suo servo,
figli
di Giacobbe, suo eletto.
È
lui il Signore, nostro Dio:
su
tutta la terra i suoi giudizi.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In
quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un
discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo
signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il
servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa,
quanto più quelli della sua famiglia!
Non
abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà
svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle
tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi
annunciatelo dalle terrazze.
E
non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di
uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire
nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due
passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a
terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono
tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò
chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al
Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini,
anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Parola
del Signore
RIFLESSIONI
Il brano riportato nella prima lettura
circa la storia di Giuseppe e dei suoi fratelli richiama le parole di Gesù: Non ricambiare il male con il male, ma
ricambia il male con il bene.
Queste parole debbono essere scolpite nel
cuore di tutti. Dato che il Signore dà a tutti la libertà della scelta, non si
può pretendere che tutti facciano così come suggerisce la parola di Dio.
Chi ricambia il male con il bene è sempre
nella pace, nella gioia, nell’amore ed ha una vita sempre serena, al contrario
che ricambia il male con il male è sempre nervoso, agguerrito verso tutti,
irrequieto, gli va tutto storto ed è in guerra con tutti, anche con Dio.
I fratelli di Giuseppe erano sconvolti per
il male che avevano fatto al fratello e non osavano neppure dirgli con
semplicità quello che gli dovevano dire. Quando si trovarono davanti al
fratello Giuseppe umiliati dissero: E i suoi fratelli andarono e si gettarono a
terra davanti a lui e dissero: «Eccoci
tuoi schiavi!». A questa dichiarazione dei fratelli Giuseppe rispose: “Non temete. Tengo io forse il posto di
Dio?” poi aggiunse e li ammonì amorevolmente con queste parole: non temete, io provvederò al
sostentamento per voi e per i vostri bambini». Così li consolò parlando al loro
cuore.
Quanta e quale nobiltà di cuore, quella di
Giuseppe! Tutti possiamo avere la stessa nobiltà di cuore che ha avuto Giuseppe
verso i fratelli, se crediamo in Gesù.
Preghiera dei fedeli
Dio
assiste il suo popolo con amore di padre e nulla lascia mancare perché viva
felice nell'attesa della salvezza. Con fiducia, quindi, rivolgiamoci a lui,
dicendo:
Assisti
il tuo popolo, Signore.
Perché
la Chiesa, nelle difficoltà e nelle persecuzioni, sappia scorgere il disegno
amoroso di Dio che la rende conforme al suo Maestro. Preghiamo:
Perché
i cristiani, in qualunque luogo e situazione della vita, non si lascino vincere
dal timore nel proclamare con le parole e con gli atti, la loro adesione a
Cristo. Preghiamo:
Perché
chi è nello sconforto e nella sofferenza viva la certezza che niente agli occhi
di Dio andrà perduto. Preghiamo:
Perché
in ogni difficoltà non ci lamentiamo con Dio che non ci ascolta, ma la
confrontiamo con le sofferenze patire dai testimoni della fede. Preghiamo:
Perché
questa eucaristia ci dia la forza di uniformarci in tutto, anche nella passione
e nella morte, al Cristo Signore. Preghiamo:
Perché
i poveri vedano in Cristo il loro avvocato.
Per
chi deve portare una croce pesante.
Dio
onnipotente, che tanto hai amato il mondo da mandare il tuo unigenito Figlio a
morire per noi sulla croce, sostienici nei momenti della prova perché, alla
fine dei tempi, possiamo essere riconosciuti da te, pastore delle nostre anime.
Per Cristo nostro …
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