mercoledì 6 luglio 2011

Mercoledì della XIV settimana T.O.

Dal libro della Genesi
In quei giorni, tutta la terra d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà». La carestia imperversava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e lo vendette agli Egiziani. La carestia si aggravava in Egitto, ma da ogni paese venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra. Arrivarono i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nella terra di Canaan c'era la carestia.
Giuseppe aveva autorità su quella terra e vendeva il grano a tutta la sua popolazione. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro e li tenne in carcere per tre giorni.
Il terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! Se voi siete sinceri, uno di voi fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Così le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono.
Si dissero allora l'un l'altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti quest'angoscia».
Ruben prese a dir loro: «Non vi avevo detto io: "Non peccate contro il ragazzo"? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco, ora ci viene domandato conto del suo sangue». Non si accorgevano che Giuseppe li capiva, dato che tra lui e loro vi era l'interprete.
Allora egli andò in disparte e pianse.
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 32)

Su di noi, Signore, sia il tuo amore

Lodate il Signore con la cetra,
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.
Cantate al Signore un canto nuovo,
con arte suonate la cetra e acclamate.

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI

Gesù non è un cavaliere solitario. È un cavaliere speciale in quanto  vuole che gli uomini lo aiutino a costruire il Regno dove Dio è il padrone, il signore, tutto.
Per questo ha istituito la sua chiesa. La Chiesa che Gesù ha nel cuore, non quella  che portiamo nelle nostre menti, nei nostri cuori, nella nostra vista. La Chiesa, per molti, rappresenta un problema, un limite, un ostacolo alla conoscenza di Dio. Per Gesù non è così, perché Gesù, nella Chiesa, ha offerto il grande segno dell'amore di Dio agli uomini. Questo amore è sempre presente nella chiesa di Cristo. Lui stesso ha detto di essere presente nella sua chiesa fino alla fine dei tempi.
È la presenza di Cristo Gesù stesso nella sua chiesa che la rende credibile e operante per la diffusione del Regno di Dio.
Non bisogna fermarsi solo al lato negativo delle persone che rappresentano la chiesa, bisogna guardare anche i lati positivi che ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre.
Se oggi, in pieno terzo millennio, c’è chi dice queste cose, è perché ci sono stati quegli e questi uomini. Gli Apostoli prima. I santi poi. E guardando oggi un Beato Giovanni Paolo II, a una Beata Teresa di Calcutta, a una Santa Faustina Kowaska, a un Beato Giustino Maria Russolillo … solo per citare gli ultimi e più vicini a noi, che hanno formato e scritta una pagina gloriosa della storia di quella chiesa fondata dal Cristo.
È buono sapere che il male fa sempre rumore, il bene invece no!
Incominciamo a dirci scambievolmente: fratelli, sorelle il Regno di Dio è vicino, anzi è in mezzo a noi. Abbandoniamo le opere delle tenebre, simbolo del male, e operiamo nelle luce, segno del bene. Questo è il regno di Dio che si deve costruire con la mia, la vostra e la collaborazione di tutti.

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