sabato 23 luglio 2011

Sabato della XVI settimana T.O.

Dalla lettera ai Galati
Fratelli, mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.
Parola di Dio

Salmo responsoriale (Dal Salmo 33)

Benedirò il Signore in ogni tempo

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a Dio e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli".
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Sono moltissime le volte che sono stato chiamato a commentare questo brano del vangelo e l’ho fatto sempre considerando Gesù la vite, il Padre Celeste il vignaiolo, il trancio i singoli fedeli uniti a Cristo che è la vite. Ed è la considerazione più comune.
Questa volta sento che il Signore vuole che le considerazioni siano diverse dalle solite e cioè: La Chiesa di Dio è la vite di Cristo Gesù. Chi osserva i tralci di questa vite, sono tutti quelli che lavorano nella vigna e sanno quali sono i tralci legati a Cristo e quelli che Gesù taglia.
Tutti quelli che lavorano nella vigna debbono vigilare sempre, debbono avere cura che ogni ramo porti frutti buoni e abbondanti, debbono prestare la massima attenzione nel controllare i tralci perché siano sempre vegeti e rigogliosi. Non possono assolutamente distrarsi dal compito loro affidato dal padrone della Vigna. Non debbono lasciarsi sfuggire niente di tutto ciò che può rendere infruttuoso il tralcio.
Ciascuno si domanda: qual è la mia situazione in rapporto alla vigna? Sono il ramo che viene potato perché porti più frutto o essere tagliato perché non porta frutto?
È necessario che ognuno faccia con serietà e onestà questo esame di coscienza. Ognuno deve sapere che tralcio è: se legato alla vite, oppure è ramo da tagliare, lasciato seccare e essere gettato nel fuoco a bruciare. Tutti possono conoscere il loro stato attuale della relazione con Gesù, osservando i frutti.
“Quelli che sono di Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri", come dice San Paolo nella lettera ai Galati.
Questa regola vale per tutti. Basta applicarla ed ognuno potrà in ogni istante conoscere lo stato della sua anima.
Gesù è la fonte di ogni vita. Divisi da Lui non possiamo fare nulla. Il cristiano non può credere e pensare che separandosi da Lui, possa fare qualcosa di buono. È un tralcio secco. Può venire anche imbalsamato, ma rimane sempre un tralcio secco buono solo per essere bruciato.
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Nella prima lettura Paolo raccomanda ai destinatari della sua lettera, di non fraintendere il suo insegnamento sulla legge, perché non è sua intenzione sottovalutare o annullare le leggi divine, la cui osservanza è indispensabile per conseguire la salvezza. Però si tratta di trovare il giusto rapporto fra la legge e Gesù, perché non è la semplice osservanza della legge che genera in noi la presenza di Cristo salvatore; avviene esattamente il contrario: è la presenza di Gesù in noi che ci suggerisce le norme da seguire e ci dona la forza di osservarle, in modo da agire secondo la volontà di Dio.
Anche il Vangelo ci offre un grande messaggio: se noi non viviamo per Cristo, in Cristo, con Cristo, non possiamo nulla! Gesù che vive in noi, noi che viviamo in Gesù: è un innesto continuo, proprio come la vite con il tralcio. Il tralcio (noi) non può fare nulla, ha per forza bisogno di tutta la linfa vitale che la vite gli offre per sostenerlo e dargli la giusta forza per non appassire!
Se siamo soli, non possiamo fare nulla; se siamo in Dio, cioè se ascoltiamo la sua parola, ciò che lui ci dice ogni giorno tramite le nostre esperienze, tramite le persone che ci mette al nostro fianco, tramite i pensieri e le decisioni, ecco, significa che viviamo in Lui! Cioè che facciamo la sua volontà! Chi non segue Cristo, chi non ama, viene strappato dalla vite e viene addirittura bruciato! E’ ovvio che nella realtà nessuno ci brucerà, ma siamo noi che scegliendo la via sbagliata ci bruciamo la vita da soli! 
Solo Dio può proteggere le nostre azioni e i nostri pensieri, la nostra vita è nelle sue mani solo se lo vogliamo e sicuramente, se decidiamo questo, saremo consapevoli che noi abbiamo una forza immensa che ci sostiene: il suo grande amore! Quanto più Dio trova un’anima desiderosa di donarsi a Lui e di amarlo, tanto più Egli infonde in essa il suo amore e la sua grazia e tanto più diventa prepotente ed incontenibile l’amore, tanto più il cristiano anela verso il possesso e l’unione totale con il suo Signore, che si può avere in pienezza e sazietà solo al di là della morte.

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