venerdì 22 luglio 2011

Venerdì della XVI settimana T.O.

Dal Cantico dei Cantici
Così dice la sposa: "Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l'amore dell'anima mia; l'ho cercato, ma non l'ho trovato. Mi alzerò e farò il giro della città per le strade e per le piazze; voglio cercare l'amore dell'anima mia. L'ho cercato, ma non l'ho trovato. Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città: «Avete visto l'amore dell'anima mia?». Da poco le avevo oltrepassate, quando trovai l'amore dell'anima mia".
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 62)

Ha sete di te, Signore, l'anima mia

O Dio, tu sei il mio Dio,
all'aurora io ti cerco,
ha sete di te l'anima mia,
desidera te la mia carne,
in terra arida, assetata, senz'acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all'ombra delle tue ali.
A te si stringe l'anima mia:
la tua destra mi sostiene.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il mio Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Le letture del giorno, mi hanno suggerito questa considerazione. Cercare sempre il Signore, particolarmente all’inizio di ogni giorno, non appena aperto gli occhi alla nuova giornata di vita concessa dal Signore.
La sacra scrittura dice che il Signore si fa trovare da chi lo cerca. Dalla prima lettura anzi, è il Signore che ci cerca continuamente, in ogni istante della vita e si lamenta perché non riesce a trovarci. Questo dipende da noi perché ci lasciamo attirare dalle cose materiali e da altri desideri, quali la ricchezza, il benessere, la gloria di questo mondo e ….
Queste considerazioni le hanno suggerite in modo particolare le parole: “Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l’amore dell’anima mia; l’ho cercato, ma non l’ho trovato” della prima lettura, e l’ardente desiderio di Maria Maddalena, che travolta dall’ardente desiderio di incontrare il Signore risorto, va alla tomba dove era stato sepolto, quando era ancora buio. L’amore forte di questa donna, la spinge tanto da non farle considerare nessun pericolo a cui andava incontro. Bruciava dal desiderio di incontrare il suo amore, la sua gioia, la sua felicità, il suo tutto.
Chi mai si è preoccupato di cercare il Signore nella propria vita? Chi brucia d’amore di incontrare il Signore nella propria vita? Nemmeno quando preghiamo, quando partecipiamo alla santa Messa, quando facciamo la comunione c’è in noi il più piccolo desiderio di incontrare il Signore Gesù. Facciamo tutto per abitudine o con la minima attenzione.
Certamente non è questo il modo di incontrare il Signore! 
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Oggi la liturgia ci presenta la memoria di Maria Maddalena. Originaria di Magdala incontrò Gesù che la liberò dalla sua sofferenza: era perduta a se stessa e con Gesù si era ritrovata nella via della verità e della pace, era immersa nel peccato e Gesù le aveva donato la purezza del corpo e dei sentimenti. Da allora si mise al suo seguito e non lo abbandonò più, né da vivo né da morto.
Il Vangelo ce la presenta mentre sta accanto al sepolcro forse lodandolo con le stesse parole del salmista: "O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne, in terra arida, assetata, senz’acqua". E piange la perdita dell’unico uomo che l’aveva capita ed è proprio questo dolore che l’ha fatta correre di buon ora presso il sepolcro per essergli vicina ancora un po’. Ma avendo trovato il sepolcro vuoto Maria è disperata e l’unica cosa che le interessa è ritrovare il Maestro, tanto da chiedere sia ai due angeli che al “giardiniere” di dirle dove poterlo trovare.
Maria è l’esempio della vera credente che cerca il suo Signore, anche se, pur vedendolo con gli occhi non lo riconosce subito e lo scambia per il custode del giardino, fino al momento in cui il Signore la chiama per nome. Questo è il passaggio che colpisce di più, questo chiamarla per nome, con familiarità, come chi ti conosce bene, come chi in quel suo chiamarti dimostra tutto il suo amore. E’ quel che accade anche a noi con il Vangelo. Non gli occhi ci permettono di riconoscere Gesù, ma la sua parola.
Quel timbro, quel tono, quel nome pronunciato con una tenerezza che tante volte le aveva toccato il cuore, fanno cadere la barriere, e Maria riconosce il suo maestro. Ascoltarlo anche una sola volta significa non abbandonarlo più. La voce di Cristo (il Vangelo) non si dimentica: udita per un attimo, non vi si rinuncia più. La famigliarità con il Signore costituisce la via per vederlo e incontrarlo.
Maria si getta ai piedi di Gesù e lo abbraccia con l’affetto struggente di chi ha ritrovato l’uomo decisivo della sua vita. Ma Gesù le dice: “Non mi trattenere… va piuttosto dai miei fratelli”. A questo punto esplode in lei la gioia più grande che possa contenere e corre ad annunciare la lieta novella che Cristo ha sconfitto la morte ed è risorto, come le scritture avevano previsto.
Questo è Gesù, colui che poteva vincere la morte, colui che ha voluto morire su una croce per noi, per dimostrarci il suo amore immenso, per dimostrarci che la vita dei figli di Dio va oltre la morte, che si può vincere la morte, come si può vincere il peccato: come la morte uccide il corpo, così il peccato uccide l’anima.

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