sabato 16 luglio 2011

Sabato della XV settimana T.O.

Dal libro dell'Esodo
In quei giorni, gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini adulti, senza contare i bambini. Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e greggi e armenti in mandrie molto grandi.
Fecero cuocere la pasta che avevano portato dall'Egitto in forma di focacce àzzime, perché non era lievitata: infatti erano stati scacciati dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio.
La permanenza degli Israeliti in Egitto fu di quattrocentotrent'anni. Al termine dei quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dalla terra d'Egitto.
Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d'Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 135)

Il suo amore è per sempre

Rendete grazie al Signore perché è buono,
nella nostra umiliazione si è ricordato di noi,
ci ha liberati dai nostri avversari.

Colpì l'Egitto nei suoi primogeniti,
da quella terra fece uscire Israele,
con mano potente e braccio teso.

Divise il Mar Rosso in due parti,
in mezzo fece passare Israele,
vi travolse il faraone e il suo esercito.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le nazioni».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Continua l’opera di liberazione da ogni schiavitù che il Signore vuole operare in tutti, senza distinzione di razza, colore e lingua. Siamo tutti suoi figli e ci ha creato per conoscerla amarlo e servirlo su questa terra e goderlo per sempre nel paradiso.
Tutti siamo l’Israele, il popolo da liberare da ogni forma di schiavitù. Perché il Signore possa portare a termine l’opera di liberazione, è necessaria la nostra collaborazione, il desiderio di essere liberati.
Nel vangelo vediamo Gesù combattuto dai farisei che non accettano il bene che compie a favore di tutti i bisognosi, cercano addirittura di ammazzarlo, tanto che è costretto ad andare altrove. Molti lo seguirono e furono guariti dai loro mali.
Chi desidera essere guarito da qualsiasi tipo di schiavitù, deve seguire Gesù, coma hanno fatto le folle di cui parla l’evangelista Matteo. Seguire Gesù è fare tutto quello che Gesù ha detto e insegnato. In questo è la liberazione, questa è la collaborazione da dare per essere liberati.
Tutto quello che Gesù ha detto e insegnato, è contenuto  nell’osservanza dei comandamenti. Chi osserva i comandamenti resta nell’amore di Gesù e l’amore libera da tutto.
Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore, dice Gesù.   
 Come gli Israeliti si misero in cammino verso Succot, anche noi mettiamoci in cammino con Gesù verso la patria celeste.

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