giovedì 27 ottobre 2011

Giovedì della XXX settimana T.O.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelti? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!
Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Come sta scritto:
«Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno,
siamo considerati come pecore da macello».
Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 108)

Salvami, Signore, per il tuo amore.

Tu, Signore Dio,
trattami come si addice al tuo nome:
liberami, perché buona è la tua grazia.
Io sono povero e misero,
dentro di me il mio cuore è ferito.

Aiutami, Signore mio Dio,
salvami per il tuo amore.
Sappiano che qui c'è la tua mano:
sei tu, Signore, che hai fatto questo.

A piena voce ringrazierò il Signore,
in mezzo alla folla canterò la sua lode,
perché si è messo alla destra del misero
per salvarlo da quelli che lo condannano.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: "Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme".
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!"».
Parola del Signore.
 RIFLESSIONI
Chi si mette in cammino verso la salvezza con le anime del purgatorio, non fallisce l’obiettivo. Le anime del purgatorio sono ottime compagne di viaggio in quanto,avendo fatto già il percorso durante la loro vita, ci suggeriscono come comportarci per evitare gli errori che hanno commesso loro.
Per trarre vantaggio da questo aiuto, si deve vivere uniti alle anime del purgatorio. Questa unione non deve esserci solo in questo periodo in cui ci stiamo preparando alla loro commemorazione, ma sempre. Basta una semplice preghiera ogni giorno per queste anime!
L’unione con le anime del purgatorio ci aiuta a mettere in pratica la parola proclamata dalla prima lettura: Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
Sono questi momenti che abbiamo avuto chi sa quante volte nella nostra vita,  non sempre siamo riusciti a controllarci e spesso siamo andati in “tilt”. Abbiamo commesso degli errori anche di una certa gravità. Con il loro aiuto e consiglio possiamo purificarci fin da questa terra e unirci sempre più al Signore Dio che non si lascia vincere in generosità con l’uomo che si impegna a onorarlo con la propria condotta di vita. Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, … non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Cosa si può desiderare di più? Per un così piccolo sacrificio da parte nostra, una grandissima ricompensa da parte di Dio.
Anima tutte che siete nel purgatorio per essere purificati per il debito di “pena” dei vostri peccati, pregate per noi.  
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Che cosa ha spinto Paolo a viaggiare per terra e per mare portando il messaggio del Vangelo? Perché non si è mai scoraggiato anche di fronte alle tante difficoltà che ha incontrato? Egli aveva una sola certezza: l’amore di Dio. Non l’amore che lui aveva per Dio ma l’amore che Dio aveva per lui e che continua ad avere per tutti gli uomini. Dio, nel suo amore agisce per il nostro bene e per la nostra felicità.
Che cosa dunque dobbiamo temere? Non c’è nessun nemico che può separarci dall’amore che Dio ha per noi. Noi possiamo anche dimenticarci di Dio, possiamo stufarci di seguirlo e di ascoltarlo, possiamo anche abbandonarlo e non cercarlo più! Ma Dio non smette mai di amarci, non smette mai di cercarci! Come ci ha dimostrato attraverso il dono del suo Figlio Gesù morto, risorto, e continuamente pronto a intercedere per noi.
Quello stesso Gesù che piange su Gerusalemme, vedendo in lei il male del figlio che uccide la madre. E all’avvertimento dei farisei che lo avvertono di lasciare la città perché Erode vuole ucciderlo, Gesù manda un messaggio informando che continua il suo lavoro oggi e domani e che concluderà il terzo giorno. In questa risposta si scopre tutta la libertà al potere che voleva impedirgli di svolgere la missione ricevuta dal Padre. Poiché chi determina i tempi e l'ora è Dio e non Erode.
Se precedentemente, in questo brano del Vangelo di oggi, aveva scelto una volpe per indicare il potere di Erode, qui Gesù sceglie una gallina per dare l’immagine di sé. Cosa non c’è di più debole e fragile di una gallina, ma cosa non c’è di più materno nella chioccia che vuole assolutamente custodire i suoi pulcini. Ma quei pulcini non vogliono farsi difendere. E’ il Dio che rincorre l’uomo per abbracciarlo, mentre l’uomo scappa da Dio per non farsi abbracciare. E così la gallina verrà uccisa dalla volpe, così come succede anche nella natura di questi animali. E i pulcini rimarranno senza madre, e senza casa: “Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!

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