sabato 1 ottobre 2011

Sabato della XXVI settimana T.O. - Santa Teresa del Bambino Gesù (Vergine)

Dal libro del profeta Baruc
Coraggio, popolo mio, tu, memoria d'Israele!
Siete stati venduti alle nazioni non per essere annientati, ma perché avete fatto adirare Dio siete stati consegnati ai nemici.
Avete irritato il vostro creatore, sacrificando a dèmoni e non a Dio.
Avete dimenticato chi vi ha allevati, il Dio eterno, avete afflitto anche colei che vi ha nutriti, Gerusalemme.
Essa ha visto piombare su di voi l'ira divina e ha esclamato: «Ascoltate, città vicine di Sion, Dio mi ha mandato un grande dolore.
Ho visto, infatti, la schiavitù in cui l'Eterno ha condotto i miei figli e le mie figlie.
Io li avevo nutriti con gioia e li ho lasciati andare con pianto e dolore.
Nessuno goda di me nel vedermi vedova e abbandonata da molti; sono stata lasciata sola per i peccati dei miei figli, perché hanno deviato dalla legge di Dio».
Coraggio, figli, gridate a Dio, poiché si ricorderà di voi colui che vi ha afflitti.
Però, come pensaste di allontanarvi da Dio, così, ritornando, decuplicate lo zelo per ricercarlo; perché chi vi ha afflitto con tanti mali vi darà anche, con la vostra salvezza, una gioia perenne.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 68)

R. Il Signore ascolta i miseri.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brulica in essi.

Perché Dio salverà Sion,
ricostruirà le città di Giuda:
vi abiteranno e ne riavranno il possesso.
La stirpe dei suoi servi ne sarà erede
e chi ama il suo nome vi porrà dimora .

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono». 
Parola del Signore. 
RIFLESSIONI
Oggi ci viene regalata una Parola di grande gioia: gioia dei discepoli, gioia del Signore, e infine la beatitudine proclamata da Lui per la nostra condizione e la nostra vicenda di discepoli.
Gli Apostoli era partiti per la missione. Questa è stata svolta “con successo”, anche i demòni si sottomettano nel nome di Gesù. Nulla è stato per loro impossibile. La facilità con cui hanno svolto ogni cosa li porta ad una vera esaltazione spirituale. Sono euforici, pieni di gioia. Loro possono fare qualcosa, possono operare come il loro Maestro: basta comandare nel suo nome e tutto obbedisce a loro come obbedisce a Gesù. Questo è il convincimento che si è radicato nel cuore.
Gesù non distrugge questa loro convinzione, anzi conferma tutto ciò, e insieme previene il rischio di un'attenzione prevalente su questo loro potere, e ne sottolinea l'origine ricordando la grazia divina che li ha eletti e ha donato loro la vita nuova. Veramente il loro potere era reale, non stanno esagerando nel loro resoconto. Tuttavia questo è solo una via, un mezzo, non è il fine della loro vita. Il fine è uno solo: avere i propri nomi scritti nei cieli. L’unico motivo per cui uno deve gioire è questo: sapere che sta camminando verso la salvezza eterna, questa deve essere la gioia più grande dei discepoli. 
Siamo dunque pieni di contentezza perchè il Signore ci ha salvati e ci ha posto accanto a Lui: da qui proviene anche il potere di sottomettere il male del quale eravamo inevitabilmente schiavi.
Subito dopo, le parole rivolte alla gioia dei discepoli diventano preghiera di lode gioiosa al Padre che ha nascosto i suoi misteri ai dotti e ai sapienti e li ha rivelati ai piccoli. Se infatti tutto questo fosse il frutto di una nostra sapienza-intelligenza la meraviglia e la gioia lascerebbero il posto ai meriti e alle conquiste dell'uomo. I piccoli invece sono il segno evidente dell'elezione di Dio e della totale gratuità della salvezza. Al punto che il sapiente e l'intelligente vengono esclusi dall'ingresso nel mistero di Dio, che può essere concesso solo alla loro conversione e alla loro confessione di piccolezza e di bisogno di essere salvati.

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