venerdì 30 settembre 2011

Venerdì della XXVI settimana T.O.

Dal libro del profeta Baruc
Al Signore, nostro Dio, la giustizia; a noi il disonore sul volto, come oggi avviene per l'uomo di Giuda e per gli abitanti di Gerusalemme, per i nostri re e per i nostri capi, per i nostri sacerdoti e i nostri profeti e per i nostri padri, perché abbiamo peccato contro il Signore, gli abbiamo disobbedito, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, che diceva di camminare secondo i decreti che il Signore ci aveva messo dinanzi. Dal giorno in cui il Signore fece uscire i nostri padri dall'Egitto fino ad oggi noi ci siamo ribellati al Signore, nostro Dio, e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce.
Così, come accade anche oggi, ci sono venuti addosso tanti mali, insieme con la maledizione che il Signore aveva minacciato per mezzo di Mosè, suo servo, quando fece uscire i nostri padri dall'Egitto per concederci una terra in cui scorrono latte e miele.
Non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, secondo tutte le parole dei profeti che egli ci ha mandato, ma ciascuno di noi ha seguito le perverse inclinazioni del suo cuore, ha servito dèi stranieri e ha fatto ciò che è male agli occhi del Signore, nostro Dio.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 78)

Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.

Dove andare lontano dal tuo spirito?
Dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, là tu sei;
se scendo negli inferi, eccoti.

Se prendo le ali dell'aurora
per abitare all'estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.

Sei tu che hai formato i miei reni e
mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Leggendo questo passo del vangelo di Luca, si capisce che Gesù passa di città in città, predica il vangelo, guarisce gli ammalati che gli portano, libera i posseduti da spiriti immondi e compie ogni altro bene. Gesù è nelle città di Corazin, di Betsaida e Cafarnao e anche in queste città annuncia il vangelo. I cittadini non danno ascolto alla sua predicazione e Gesù li apostrofa e li minaccia: “Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite”.
Le città di Tiro e Sidone, furono distrutte a causa dei peccati commessi dagli abitanti delle due città. Vengono prese da Gesù come termine di paragone con le città nelle quali stava evangelizzando e gli abitanti rifiutavano di convertirsi. Dice che nel giudizio finale gli abitanti di Tiro e Sidone saranno giudicate meno severamente di loro, perché queste due città non avevano ricevuto nessuna evangelizzazione.
Questo giudizio di Gesù nei confronti degli abitanti delle tre città, porta a credere che per chi non ha conosciuto il vangelo, per mancanza di evangelizzatori, sarà emesso un giudizio meno severo di quelle città che, ricevuto l’annuncio, non hanno fatto penitenza e non hanno cambiato il loro modo di vivere, non si sono convertite.
Per la città di Cafarnao poi, ci sarà un giudizio ancora più severo, perché gli abitanti, non solo non si convertirono, addirittura si comportarono con somma superbia, per questo Gesù li apostrofa con queste parole: E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Gli abitanti di Cafarnao ebbero lo stesso comportamento di Lucifero e i suoi seguaci, gli angeli ribelli. I superbi non potranno possedere il Paradiso.

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