sabato 17 settembre 2011

Sabato della XXIV settimana T.O.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo
Figlio mio, davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo, che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio, il beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, il solo che possiede l'immortalità e abita una luce inaccessibile: nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 99)

Presentatevi al Signore con esultanza.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un'altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Il brano del vangelo di oggi cerchiamo di meditarlo facendo rispecchiare, nella parabola data, la nostra vita di cristiani. Deve essere sempre così, perché il Signore con la sua parola parla al cuore di che l’ascolta e l’accoglie, una volta accolta la parola, vedere quello che c’è nel cuore e non è conforme alla parola ricevuta e correggersi.
Immergiamoci con il cuore nella parabola e vediamo in che posizione è il nostro cuore nei confronti della parola dataci. Prima di tutto precisiamo che il seme di cui si parla è la parola del Signore. Il nostro cuore è il luogo dove viene gettato il seme. Nel momento in cui viene gettato il seme, in che condizione si trova il nostro cuore? E’ simile a una strada dove passano tanti “viandanti” e calpestano questo seme? Nei “viandanti” sono raffigurate tutte le seduzioni del Maligno, che con le sue astuzie e diavolerie, soffoca la parola per non farle portare il frutto stabilito da Dio.
Quali sono le diavolerie del maligno? Impurità, sesso, droga, trasgressione dei comandamenti, odiare chi ci fa del male, non perdonare le offese ricevute, adulterio, alcolismo, avidità di possedere ricchezze … Il più grave stato!
La parola di Dio cade in un cuore pietroso con poco terreno e quindi mancante di umidità. La parola incomincia a germogliare, secca subito perché il cuore è privo di quello “humus” che produce proprio la parola di Dio. Le pietre di cui si parla sono: odio radicato profondamente, rancore invincibile, egoismo indomabile, insensibilità alle necessità degli altri … La condizione di questo cuore può cambiare, e cambia certamente, se incomincia a nutrirsi con assiduità e verità della parola di Dio.  
La parola, il seme, cade in terreno buono: in un cuore ben disposto e preparato ad accogliere la parola. Il seme trovando tutto quello che è richiesto per il suo sviluppo, produce frutti abbondanti. Sono frutti di amore, di misericordia, di gioia, di pace, di comprensione, di mitezza, di serenità, di perdono.
Sono varie le situazioni dei cuori che ricevono il seme della parola di Dio, domandiamoci: il mio cuore in che stato si trova? Qualsiasi è lo stato attuale del nostro cuore, accogliamo la parola di Dio con sincerità e il Signore incomincia a trasformare la situazione, anche la peggiore che potrebbe essere, in quella nuova capace di dimenticare il passato e vivere solo il presente nella luce che la parola di Dio ha incominciato ad accendere nel cuore.

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