lunedì 12 settembre 2011

Lunedì della XXIV settimana T.O. - Ss. Nome di Maria

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo
Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l'ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo - dico la verità, non mentisco -, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 27)

Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia supplica.

Ascolta la voce della mia supplica,
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.

Il Signore è mia forza e mio scudo,
in lui ha confidato il mio cuore.
Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore,
con il mio canto voglio rendergli grazie.

Forza è il Signore per il suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafarnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede - dicevano -, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di' una parola e il mio servo sarà guarito. Anch'io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa».
All'udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
Parola del Signore.
RIFLESSIONI

La parola di Dio che oggi deve essere meditata e praticata, è un parola esortativa in quanto esorta tutti ad elevare a Dio preghiere di suppliche e di ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere.
E’ necessario pregare perché diano disposizioni, norme e leggi idonee per una vita tranquilla e serena. E’ importante vivere serenamente e dedicare a Dio del tempo per il bene delle nostre anime. Dio vuole che tutti siamo salvi e che tutti giungiamo alla conoscenza della verità. Mancando di serenità e di pace viene a mancare anche il desiderio di pregare e senza la preghiera non potremo mai salvarci e arrivare alla conoscenza della verità. Convinciamoci che senza la preghiera non si va da nessuna parte!
E’ importante tener presente che la nostra preghiera deve partire sempre dal cuore, cioè il cuore deve desiderare quello che chiediamo con le parole. Se non c’è questa comunione tra cuore e volontà, la preghiera non sarà mai esaudita. Bisogna tener presente anche che nella preghiera dobbiamo chiedere cose utili, necessarie per la salvezza della nostra anima. Gesù ha detto: Prima chiedete il regno di Dio, e tutto il resto viene dato in aggiunta.
Oltre a tutte queste prerogative dette circa la preghiera, bisogna aggiungere la più importante: la fede.
Come il cuore deve desiderare quello che viene chiesto con le parole, così è necessario credere con tutto il cuore che il Signore concede quello che viene chiesto.
Il brano del vangelo conferma tutto quello detto sulla preghiera. Il centurione ha chiesto la guarigione di un suo servo e la sua richiesta è stata fatta con fede così grande che Gesù dice a tutti che neanche in Israele ha trovato una fede così grande.
La fede del centurione è partita da considerazioni pratiche contenute nel suo ragionamento: io che sono un subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno vieni ed egli viene, a un altro fai questo e lo fa … per cui non è necessario che vieni a casa, basta che dici una parola e il mio servo sarà guarito.
Confessò che lui non era nessuno eppure otteneva dagli altri quello che chiedeva, ha creduto che bastava una sola parola di Gesù per salvare il suo servo. Riconobbe la potenza che Gesù aveva e che aveva manifestato già in altre occasioni e in casi molto più grandi del suo.

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