lunedì 26 settembre 2011

Lunedì della XXVI settimana T.O.

Dal libro del profeta Zaccaria
La parola del Signore degli eserciti fu rivolta in questi termini: «Così dice il Signore degli eserciti: Sono molto geloso di Sion, un grande ardore m'infiamma per lei.
Così dice il Signore: Tornerò a Sion e dimorerò a Gerusalemme. Gerusalemme sarà chiamata "Città fedele" e il monte del Signore degli eserciti "Monte santo".
Così dice il Signore degli eserciti: Vecchi e vecchie siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme, ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. Le piazze della città formicoleranno di fanciulli e di fanciulle, che giocheranno sulle sue piazze.
Così dice il Signore degli eserciti: Se questo sembra impossibile agli occhi del resto di questo popolo in quei giorni, sarà forse impossibile anche ai miei occhi? Oracolo del Signore degli eserciti.
Così dice il Signore degli eserciti: Ecco, io salvo il mio popolo dall'Oriente e dall'Occidente: li ricondurrò ad abitare a Gerusalemme; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, nella fedeltà e nella giustizia».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 101)

Il Signore ha ricostruito Sion ed è apparso nel suo splendore.

Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera.

Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte.

I figli dei tuoi servi avranno una dimora,
la loro stirpe vivrà sicura alla tua presenza,
perché si proclami in Sion il nome del Signore
e la sua lode in Gerusalemme,
quando si raduneranno insieme i popoli
e i regni per servire il Signore.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Parola del Signore.
RIFLESSIONI
Molte volte è affiorato negli Apostoli lo spirito umano che li porta a discutere chi è il più grande, il più importante e avere, quindi, diritto di occupare il posto più importante nel regno di Dio e spesse volte questo è stato argomento di evangelizzazione da parte Gesù.
Anche questa volta gli Apostoli discutevano ancora tra di loro chi fosse il più grande e Gesù sconvolge subito la situazione prendendo ad esempio un bambino, semplice e puro di cuore, limpido nei propri pensieri e nelle proprie azioni. Il fanciullo diventa così, il modello di colui che entrerà nel Regno dei cieli: chi è puro di cuore, chi non ha brama di potere e vive la vita nella semplicità e nella verità. «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Con questa considerazione fatta, Gesù ha voluto insegnare agli Apostoli e a tutta l’umanità di tutti i tempi che il regno dei cieli viene acquistato solo da chi è umile e semplice come un bambino. Il fanciullo che non è stato mai considerato dalla società, per Gesù diventa simbolo della vera grandezza. Chi avrebbe pensato che accogliendo un bambino avrebbe accolto Gesù? E che chi accoglie Gesù, accoglie il Padre che ha mandato Gesù?
Se la nostra idea o desiderio di grandezza ha come modello l’immagine data da Gesù, la nostra fede in Lui è autentica e il Signore Gesù è presente in mezzo a noi e opera con noi.
Operando con Gesù per il bene del prossimo, si vince anche l’invidia che molte volte “ammazza” l’umile e il generoso, come ha fatto Giovanni, che prendendo la parola disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi». 
Non si può dire di essere veri cristiani solo perché siamo battezzati, né possiamo arrogarci il diritto di giudicare gli altri in nome della nostra religione. Gesù, infatti, di fronte ai discepoli che impediscono ad altri di scacciare i demoni in nome di Dio solo perché non sono seguaci del maestro, li rimprovera aspramente, dicendo loro che chi compie il bene non può essere contro Dio, né contro Cristo.
Chi è animato da spirito puro e vero, chi vive secondo i comandamenti, non ha niente di meno di coloro che dicono di agire nel nome del Signore e che si ritengono, a torto, gli unici figli di Dio. Tutti gli uomini sono figli di Dio e tutti coloro che vivono secondo le sue leggi stanno lavorando per il Regno. Fare il bene, specialmente a chi è lontano da Gesù, è dovere di tutti. Ricordiamo che la parola di Dio dice: chi riporta il peccatore sulla retta via, ha salvato la sua anima.
 

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