sabato 29 ottobre 2011

Sabato della XXX settimana T.O.L


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, Dio ha forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch'io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio.
Ora io dico: forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta alle genti, per suscitare la loro gelosia. Se la loro caduta è stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza per le genti, quanto più la loro totalità!
Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l'ostinazione di una parte d'Israele è in atto fino a quando non saranno entrate tutte quante le genti. Allora tutto Israele sarà salvato, come sta scritto: «Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà l'empietà da Giacobbe. Sarà questa la mia alleanza con loro quando distruggerò i loro peccati».
Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla scelta di Dio, essi sono amati, a causa dei padri, infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!
Parola di Dio.

Salmo responsoriale (Dal Salmo 93)

Il Signore non respinge il suo popolo.

Beato l'uomo che tu castighi, Signore,
e a cui insegni la tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura.

Poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore.

Se il Signore non fosse stato il mio aiuto,
in breve avrei abitato nel regno del silenzio.
Quando dicevo: «Il mio piede vacilla»,
la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.

+ Dal Vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: "Cédigli il posto!". Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti!". Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore.
 RIFLESSIONI

Nel brano di oggi Gesù si trova a pranzo in casa di un capo dei farisei insieme a molte altre persone che, sicuramente, stanno cercando di prendere posto vicino a lui il più possibile. Notando questo, Gesù espone un piccolo racconto morale, in cui mette in evidenza il comportamento di alcune persone che cercano, in tutte le occasioni, i primi posti, ma che rischiano poi di essere umiliati di fronte agli altri quando vengono fati retrocedere. Le parole del Signore hanno, come sempre, una profonda morale: non dobbiamo esaltarci di fronte agli uomini, perché non è quello ciò di cui dobbiamo andare fieri, ciò che conta è invece essere ai primi posti di fronte a Dio, essere, cioè, degni di appartenere alla sua casa.
Questo brano del vangelo coglie molto bene l'aspetto del mondo moderno: l'uomo di oggi vive con il solo scopo di priimeggiare, di essere onorato, di essere in vista, invidiato dagli altri per la posizione sociale, per la ricchezza, per la bellezza fisica. 
Quanto lontani sono questi comportamenti da quelli che ci avvicinano al Regno di Dio. Ciò che mostriamo al mondo non deve essere la nostra esteriorità o i beni che possediamo, ma la ricchezza interiore che dobbiamo far crescere e fruttificare con la Parola di Dio. Questo è ciò che conta per sedere alla mensa del Signore.

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