giovedì 28 aprile 2011

Giovedì in Albis

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, mentre lo storpio guarito tratteneva Pietro e Giovanni, tutto il popolo, fuori di sé per lo stupore, accorse verso di loro al portico detto di Salomone.
Vedendo ciò, Pietro disse al popolo: «Uomini d’Israele, perché vi meravigliate di questo e perché continuate a fissarci come se per nostro potere o per la nostra religiosità avessimo fatto camminare quest’uomo? Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni. E per la fede riposta in lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete e conoscete; la fede che viene da lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi.
Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi colui che vi aveva destinato come Cristo, cioè Gesù. Bisogna che il cielo lo accolga fino ai tempi della ricostituzione di tutte le cose, delle quali Dio ha parlato per bocca dei suoi santi profeti fin dall’antichità. Mosè infatti disse: “Il Signore vostro Dio farà sorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me; voi lo ascolterete in tutto quello che egli vi dirà. E avverrà: chiunque non ascolterà quel profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo”. E tutti i profeti, a cominciare da Samuèle e da quanti parlarono in seguito, annunciarono anch’essi questi giorni.
Voi siete i figli dei profeti e dell’alleanza che Dio stabilì con i vostri padri, quando disse ad Abramo: “Nella tua discendenza saranno benedette tutte le nazioni della terra”. Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l’ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione, perché ciascuno di voi si allontani dalle sue iniquità».

Parola di Dio

Salmo responsoriale

O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore

RIFLESSIONI

Il brano del vangelo, seguito di quello di ieri, fa vedere come la gioia di aver incontrato il Signore nella vita è una gioia incontenibile e si avverte la necessità di comunicarla anche agli altri.
I due discepoli che ieri furono presentati come viandanti sulla via di Emmaus, travolti dalla gioia per quanto loro capitato, non hanno avvertito la stanchezza del cammino fatto né hanno avuto paura del buio della notte, ma sono subito ritornati a Gerusalemme per raccontare tutto agli altri: come avevano incontrato Gesù e come lo avevano riconosciuto nello spezzare il pane e per riferire tutto quello che Gesù aveva detto circa le Sacre Scritture che parlavano di Lui. Che differenza fra la mestizia del viaggio di andata, quando pensavano che Gesù fosse stato solo un’illusione, che li aveva abbandonati, e la gioia del viaggio di ritorno, quando si accorgono che Cristo risorto non li ha abbandonati ma continua a camminare al loro fianco!
Mentre i due stavano ancora raccontando l'accaduto agli altri discepoli, Gesù stesso si presentò in mezzo a loro e disse: « Pace a voi ».
Tutti pieni di paura, pensarono di vedere un fantasma. Ma subito la paura si trasformò in stupore, in quella pace che Gesù stesso donò con quel suo saluto terapeutico: «Pace a voi».
Facciamoci largo tra le occupazioni e le preoccupazioni affinché possiamo percepire Gesù-Pace, Gesù a cui chiediamo di darci pace, lo stesso Gesù che tranquillizzò i suoi discepoli mostrando le ferite dei chiodi, facendosi toccare per liberarli dalla paura di trovarsi davanti a un fantasma.
Quante volte è capitato a ciascuno di noi vivere la storia dei due discepoli di Gesù? Quante volte Gesù ha parlato al nostro cuore e noi non l'abbiamo riconosciuto perché non siamo riusciti a distinguere la sua voce! Quante volte Gesù ha cercato, attraverso le Sacre Scritture di farci conoscere la volontà del Padre e noi non l'abbiamo voluto riconoscere!
Quante volte Gesù ha fatto capire che certi comportamenti erano errati e noi ci siamo ostinati a portarli a termine senza curarci delle brutte conseguenze.
Così facendo stiamo trasformando la creazione tutta buona e perfetta, così come fatta dal Signore, in una creazione irriconoscibile, che non ha più niente di quel buono ricevuto al momento della creazione. 
Lasciamoci raggiungere quindi dall’invito di Pietro della prima lettura: «Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore».
Apriamo il nostro cuore alla fede perché è solo per la fede a cui lo storpio si è aperto che la potenza del nome di Gesù è stata libera di agire ottenendo una "perfetta guarigione".
E cambiare vita vuol dire anzitutto affidare pienamente a Cristo risorto i nostri giorni, tutto ciò che pensiamo e operiamo. E vuol dire risorgere, in lui, a una vita non soffocata dalle nostre esigenze egoistiche ma aperta a quello che gli altri attendono da noi: uno sguardo buono, una parola di conforto, una rivendicazione taciuta, un'espressione di riconciliazione e di benevolenza,i piccoli gesti della cordialità e dell'amicizia.

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